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Roma: corteo sabato 21/09 Stop al Genocidio

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1 ANNO DI GENOCIDIO, 76 ANNI DI RESISTENZA

Vi attendiamo per il nuovo Corteo a Roma: 🗓️ 21 Settembre 2024 🕟 15,00 📍Piazza Vittorio Emanuele

Ad ormai quasi un anno dall'inizio del massacro per mano sionista, in prosecuzione con gli eccidi che già si stavano verificando ben prima del 7 ottobre 2023, chiediamo nuovamente alla città di Roma di scendere per le strade, così da riaffermare la propria solidarietà alla Resistenza ed al Popolo Palestinese. Solo nell'ultimo anno, il genocidio indotto da Israele ha prodotto i seguenti effetti: - lo sterminio di più di 41.000 persone, in gran maggioranza civili e per oltre il 70% donne e bambini (le uccisioni tra questi ultimi in particolare sono più di 16.000); - oltre 95.000 feriti, di cui molti gravissimi, con mutilazioni o disabilità anche psichiche che rimarranno a vita; - l’insicurezza alimentare per il 96% della popolazione di Gaza; - carestia e fame per oltre mezzo milione di palestinesi; - la ricomparsa della poliomelite dopo più di 25 anni a causa della distruzione delle infrastrutture idriche e sanitarie; - il bombardamento senza alcuna regola d'ingaggio di scuole, università, moschee, monumenti e persino siti archeologici, annichilendo il sistema scolastico ed il patrimonio culturale; - l’improduttività del 60% dei terreni agricoli di Gaza; - gravi danni infrastrutturali alle principali aree produttive di Gaza, tra cui Beit Lahiya, Gaza City, Deir el-Balah, Khan Younis e Rafah; - danni e distruzione di più di 151.200 edifici a Gaza ( il 63% della totalità del territorio); - in Cisgiordania, dove già prima del 7 ottobre 2023 erano stati trucidati 208 Palestinesi, solo nel 2024 ne sono stati assassinati da soldati sionisti e coloni più di 600, a cui si sommano razzie, distruzioni, furti, tra cui il maggior esproprio di terre da oltre 30 anni, pari a 12,7 chilometri quadrati, in un territorio già martoriato e piccolissimo in mano palestinese. Solo nella giornata del 10 settembre, con un raid aereo nella zona di Al-Mawasi a Khan Yunis - dichiarata dallo stesso Israele umanitaria e sicura – sono stati sterminati oltre 40 civili, con decine e decine di feriti. Nel frattempo, nel nostro paese, oltre ad essere vittime della dialettica sionista a reti unificate - con le sue menzogne e vergognose bugie - il governo italiano dà la caccia ai resistenti palestinesi riusciti a scappare dalle grinfie sioniste: fortunatamente, Mansour e Ali il 9 settembre il Tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione, in quanto non sussistono le accuse per terrorismo internazionale. Per questo motivo, vi invitiamo ad unirvi a noi in questa Lotta: - contro ogni doppiopesismo; - contro i crimini di guerra israeliani; - per fermare il genocidio che sta subendo il Popolo Palestinese; - per condannare le stragi sioniste ed il sostegno occidentale; - per rafforzare il boicottaggio accademico, economico e militare ad Israele, in particolare imponendo un embargo sulle armi ed il ritiro dei cittadini italiani tra le fila dell'IDF che compiono fattivamente il genocidio; - ⁠Contro la censura nelle scuole sull'oppressione e sul genocidio dei palestinesi; - per riaffermare il diritto al ritorno di tutti i profughi palestinesi, - ⁠libertà per Anan e per tutti i prigionier* ed i resistenti; - per una Palestina Libera, dal fiume al mare! C'è bisogno di ognuno di noi affinché il Popolo Palestinese non sia dimenticato e lasciato solo in questa tragedia.

Intifada fino alla Vittoria! ✌️ Palestina Libera! 🇵🇸

(R) ESISTERE CON GAZA - STOP GENOCIDIO!

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(R) ESISTERE CON GAZA - STOP GENOCIDIO!

PRESIDIO A ROMA sabato 3 agosto 📍Piazza Immacolata-San Lorenzo 🕗 20.30

Basta torture nelle carceri Israeliane! Libertà per i prigionieri palestinesi! Dall'inizio dell’aggressione genocida in atto a Gaza, oltre a 39.006 palestines3 uccis3 e a 89.818 ferit3, circa 54 palestines3 sono mort3 nelle carceri dell'occupazione israeliana a causa di torture, condizioni di detenzione disumane, abusi sistematici e attacchi deliberati. Tra quest3, 36 erano prigionier3 di Gaza e 18 provenivano dai Territori Occupati. Già il 16 dicembre 2023, l'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) aveva annunciato di aver ricevuto rapporti inquietanti dal nord di Gaza su detenzioni di massa, maltrattamenti e sparizioni forzate di migliaia di palestines3, compres3 bambin3, per mano delle forze armate israeliane. Molti, senza alcun riguardo per il sesso o l'età, sono stat3 costrett3 a spogliarsi, sono stati bendat3, ammanettat3 e fotografat3 in posizioni deliberatamente umilianti prima di essere trasportat3 in luoghi di detenzione sconosciuti. Queste pratiche non sono nuove. Da decenni le autorità di occupazione israeliane usano sistematicamente la tortura come pratica repressiva. Attualmente, 3.400 palestines3 sono tenut3 in ostaggio per detenzione amministrativa ma la situazione è peggiorata da ottobre 2023 con 9.700 detenut3 in Cisgiordania e diverse migliaia a Gaza. La continua impunità di cui gode Israele per questi crimini rende la comunità internazionale complice di questi atti. In particolare, il governo Meloni ha svolto un ruolo di primo piano nel supporto alle pratiche repressive messe in atto dal progetto coloniale israeliano. Da marzo scorso, infatti, si trovano nelle carceri italiane Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale per presunte azioni di resistenza nei Territori Occupati. In questo modo il governo italiano ha aperto a carico dei 3 palestinesi un procedimento penale per 270 bis, riconducendo tutte le forme di resistenza palestinese al terrorismo internazionale. Un modo per delegittimare e criminalizzare ogni tentativo di resistere ed esistere del popolo palestinese.

Rigettando queste accuse, aderiamo alla giornata internazionale di solidarietà con Gaza e l3 prigionier3 palestines3 e ci convochiamo il 3 agosto in piazza dell’Immacolata (San Lorenzo) alle ore 20.30 per chiedere: -STOP AL GENOCIDIO, il cessate il fuoco permanente e immediato e la fine dell’occupazione - la fine dell’uso della tortura e della detenzione arbitraria come pratiche di pulizia etnica -la chiusura delle carceri israeliane - la liberazione immediata di Anan, Ali e Mansour e di tutti i prigionieri palestinesi

IL DIRITTO ALLA RESISTENZA, IL DOVERE DI RESISTERE

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Un compagno palestinese presenta l'incontro dibattito che ci sarà sabato 27 luglio presso l’ ASCE- Associazione Sarda Contro l’Emarginazione SS 387, Km 8, Selargius alle h 17.30,

ci aggiorna sulla situazione in Palestina e gli chiediamo un commento sulla "DIchiarazione di Pechino", dichiarazione rilasciata dall’incontro di Pechino: accordo per includere tutte le organizzazioni nell’ OLP e formare un governo provvisorio di concordia nazionale.

 

IL DIRITTO ALLA RESISTENZA, IL DOVERE DI RESISTERE

La Resistenza all’occupazione militare e coloniale non è solo un diritto. È un dovere morale per i popoli che vivono l’ingiustizia del furto della propria terra, la distruzione della propria società, la privazione di ogni libertà, la deportazione, e il sistematico annientamento fisico da parte dell’oppressore. Nessuno lo sa meglio dei palestinesi. Il diritto alla lotta armata per i popoli occupati è sancito dalle convenzioni internazionali scritte dagli occidentali che non valgono però per i palestinesi.
I governi dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, infatti, non sono più soltanto complici degli israeliani. Compartecipano in maniera dichiarata e diretta allo sterminio. Israele, dunque, non va più solo definito “entità coloniale sionista”. Ma “entità coloniale occidentale”.
La Resistenza Palestinese ha sempre avuto l’approvazione di grande parte dell’opinione pubblica mondiale. In questi nove mesi di genocidio perpetrato dall’occupazione sionista, l’approvazione si è trasformata nelle piazze di ogni città in aperto sostegno per i combattenti di Gaza e della Cisgiordania.
Supportare la Resistenza Palestinese e lottare contro la complicità italiana nel genocidio del popolo palestinese sono doveri etici e politici che ci riguardano direttamente tutte e tutti.
Riguardano con forza i sardi che conoscono sulla propria pelle le dinamiche coloniali: dall’occupazione militare della Nato nei cui poligoni da decenni si avvelenano mortalmente terra e persone per sperimentare le armi poi usate per massacrare i palestinesi, fino all’espropriazione delle risorse; dalla violenza sul territorio, fino alla cancellazione dell’identità culturale.
Mai come ora è necessario innalzare il livello delle iniziative e delle pratiche di boicottaggio contro Israele e i potentati economici e militari occidentali-sionisti. Mai come ora bisogna fermare la macchina bellica del genocidio. Mai come ora bisogna affermare il diritto alla Resistenza dei popoli oppressi.
Ora e sempre Resistenza, Muqāwama, Resistentzia!
Per questo vi invitiamo sabato 27 luglio presso l’ ASCE- Associazione Sarda Contro l’Emarginazione) SS 387, Km 8, Selargius dalle 17.30 in poi
Interverranno: Anna Maria Brancato e Samed Ismail
Il programma prevede: aggiornamento sulla situazione in Palestina, con interventi e dibattito, cena solidale, con contributo minimo di 20 euro, serata musicale.

Cinema Palestinese in piazza ad Albano Laziale

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Venerdi 26 luglio e Venerdi 9 agosto 2024 h 21.00 in Piazza della Rotonda ad Albano Laziale

Castelli Romani per la Palestina propone 5 docufilm sulla Palestina.

Presentiamo l'iniziativa con un compagno palestinese che ci ricorda che è solo grazie alla capacità di resistenza della popolazione che ancora oggi si parla di Palestina.

Palestina: su storture narrative e disinformazione

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Lunga chiacchierata in studio con Cecilia Dalla Negra, giornalista indipendente e responsabile di Orient XXI - Italia; parliamo delle storture narrative e della disinformazione del giornalismo mainstream, dei/delle 151 giornalisti e giornaliste palestinesi uccisi/e a Gaza dal 7 ottobre ad oggi, del colonialismo di insediamento e delle sue relazioni con il sistema patriarcale, del pinkwashing di Israele, della presenza femminile nella lotta di liberazione e delle prospettive aperte dall'ultima generazione della resistenza palestinese.

Palestina e Boicottaggio Accademico

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Partendo dalla Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI), raccontiamo e riflettiamo su come cresce la solidarietà ed il sostegno alla resistenza palestinese nei campus universitari di tutto il mondo.

Il disinvestimento ed il boicottaggio accademico sono e devono rimanere gli obiettivi dei movimenti universitari. Tuttavia, questi obiettivi non saranno raggiunti in poche settimane. È importante sottolineare che, nel contesto statunitense, alcuni stati hanno leggi anti-BDS. quindi potrebbe essere difficile per alcune istituzioni negli Stati Uniti annunciare esplicitamente il disinvestimento o il boicottaggio di Israele.

Infine parliamo dei tanti tentativi di Israele di rifarsi un’immagine agli occhi del mondo quando ora “tutti gli occhi sono su Rafah”.

All eyes on Rafah. Stop al genocidio

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Questi due interventi, il primo da Gaza e l'altro dall'Italia, ci aggiornano sulla situazione delle ultime ore nella Striscia.

Con Meri, in particolare, commentiamo l'inesistente presa di posizione del governo italiano di fronte a quello che diversi organismi internazionali (Corte di Giustizia internazionale e Tribunale penale internazionale) hanno definito un possibile genocidio, indagando i responsabili per crimini di guerra.

Strada chiusa al genocidio

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Dalla Palestina arriva un appello alla mobilitazione lungo tutto il percorso del Giro d'Italia per contestare la partecipazione della squadra israeliana. Mentre Israele intensifica il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza, il Giro d'Italia accoglie la sua squadra a braccia aperte. Dal 4 al 26 maggio, dal nord al sud, nelle città e nelle province, non lasciamo passare in silenzio Team Genocidio.

Domenica 26 maggio il Giro d'Italia si concluderà a Roma.

Ne' parliamo con un compagno del movimento bds Italia.

Qui l'approfondimento sulle proteste del 2018.

Gaza Sunbirds

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Storia di Alaa, di ciclisti e di uomini straordinari.
Alaa al Dali è un vero talento del ciclismo, il migliore di Gaza.
Alaa ha un sogno: partecipare al nostro @giroditalia ed essere ingaggiato da una squadra italiana.
Chiede alle autorità di occupazione israeliane di concedergli il visto per l'Italia. Visto negato.

Ma Alaa non si arrende. Organizza con i suoi amici ciclisti una manifestazione pacifica in bici per protestare contro la decisione di Israele di vietargli di raggiungere l'Italia.
Un colpo solo.
Durante la manifestazione un cecchino dell'esercito israeliano mira alla gamba destra di Alaa e spara un proiettile a espansione, i famigerati proiettili dum-dum, vietati dalle leggi internazionali.
La gamba di Alaa viene maciullata, insieme al suo sogno italiano.

Ma la tenacia e la passione per il ciclismo rimangono intatte.
Da invalido, inizia a gareggiare nel paraciclismo. Vince tutte le gare.
Alaa chiede alle autorità di occupazione di concedergli almeno l'autorizzazione a uscire da Gaza per poter gareggiare nelle competizioni internazionali del paraciclismo. Autorizzazione negata.

Alaa mai avrebbe immaginato che il suo Dio gli avesse riservato un posto tra gli eroi, insieme ai suoi amici.
Fonda una squadra di ciclisti, i "@gazasunbirds", composta da ragazzi che hanno subito amputazioni per opera dei militari israeliani. L'intento di questi ragazzi meravigliosi è quello di allenarsi duramente per raggiungere il sogno di partecipare alle Paralimpiadi 2024. Sono consapevoli di vivere in una prigione a cielo aperto ma, nonostante tutto, vogliono provarci lo stesso.

Ma su Gaza si abbatte l'inferno. Ai sionisti non basta il sangue dei bambini palestinesi, vogliono anche affamarli con il blocco degli aiuti umanitari.
Alaa contatta l'ACS, l'Associazione di Cooperazione e Solidarietà che si occupa da più di vent'anni della distribuzione di pacchi alimentari alle persone bisognose.
L'ACS ha in magazzino numerosi pacchi ma non riesce a distribuirli in quanto le strade sono distrutte e i veicoli per il trasporto sono facili bersagli dei cecchini.
Alaa propone di distribuire i pacchi alimentari con la sua squadra di ciclisti dei "Gaza Sunbirds".
L'idea riscuote un enorme successo, i ragazzi invalidi attraversano in bici la città in macerie da una parte all'altra sfidando le bombe e i cecchini, raggiungono luogi isolati portando conforto a tante famiglie.

Ma le scorte nei magazzini stanno per esaurirsi, Alaa e i "Gaza Sunbirds" vogliono fare di più. Spesso a Gaza le famiglie sono separate, costrette dagĺi eventi a sopravvivere in luoghi diversi con la necessità di scambiarsi anche altri beni, Alaa e gli altri iniziano a consegnare di tutto: cibi caldi, pane (tanto pane) medicinali, pannolini.

Aprono un sito web gazasunbirds.org, iniziano ad arrivare le prime donazioni, acquistano generi alimentari dovunque sia possibile, cucinanano il cibo e consegnano oltre 5.000 pasti caldi.
Ogni giorno Alaa e i "Gaza Sunbirds" mettono in gioco la loro vita per portare cose e sorrisi.
"È arrivato Alaa" gridano di gioia i bambini di Gaza. Gli anziani li accolgono in lacrime.

Grazie ragazzi. Correte, non fermatevi.

Daniele del Disability Pride ci racconta perchè hanno aderito e sono solidali con i Gaza Sunbirds