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Sciopero Scuola

Classi e classismo

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Continuiamo a parlare di lavoro a scuola: una compagna dei cobas, docente a Perugia, analizza i centri di formazione professionale e l'apprendistato di primo livello, quasi un ritorno all'avviamento professionale precedente all'introduzione della scuola media unica, sicuramente un dispositivo dai caratteri fortemente classisti.

Nella seconda parte, in avvicinamento allo sciopero dell'8 marzo, con una compagna di Non una di meno e dei CLAP presentiamo il focus group "Scuola e pandemia" previsto per venerdì prossimo 4 marzo alle ore 18 presso ESC Atelier autogestito.

Venerdì 10 dicembre 2021 sciopero della scuola

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Durata 26m 41s

Come i governi precedenti, anche l’esecutivo Draghi, nonostante l’enorme disponibilità di fondi europei, prosegue, con il PNRR e la legge di bilancio, nell’attacco al diritto all’istruzione e ai lavoratori/trici della scuola, visto che i provvedimenti sono caratterizzati da:
- proposte salariali per il rinnovo del contratto (scaduto nel 2018) ridicole e offensive, come nel caso del premio per la 'dedizione al lavoro', che ricorda le campagne del ventennio;
- nessuna stabilizzazione del personale precario, docenti e ATA;
- nessun investimento nell’edilizia scolastica, con conseguenti problemi per la sicurezza, cresciuti ulteriormente con la pandemia;
- nessuna riduzione strutturale del numero degli alunni/e per classe;
- nessuno stop ai progetti di Autonomia differenziata con i quali si vuole regionalizzare l’istruzione, che anzi vengono di nuovo allegati alla Legge di bilancio.

La mobilitazione indetta da Flc Cgil, Uil Scuola RUA, Snals Confsal, Gilda, Unams, And, Anief, Fisi, Cobas, Cub Sur e SISA contro questi provvediamenti, coinvolgerà per l’intera giornata tutto il personale docente e dirigente, di ruolo e precario. Si ferma anche il personale ATA.

Ne parliamo con Mario Sanguinetti, esecutivo nazionale Cobas Scuola.

 

26 marzo: sciopero della scuola, Manifestazioni locali

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Durata 21m 16s

Con un compagno del Cobas Scuola parliamo della mobilitazione del 26 marzo condivisa con il movimento di Priorità alla scuola e con il Coordinamento nazionale dei precari scuola per promuovere nel maggior numero di città mobilitazioni che coinvolgano tutto il popolo della scuola pubblica: docenti, Ata, studenti, genitori e, in generale, cittadini democratici. Tre gli obiettivi strutturali improrogabili: 1) ridurre a 20 il numero massimo di alunni per classe e a 15 in presenza di alunni diversamente abili; 2) garantire la continuità didattica e la sicurezza, assumendo con concorsi per soli titoli i docenti con 3 anni scolastici di servizio e gli Ata con 24 mesi; 3) intervenire massicciamente nell’edilizia scolastica per avere spazi idonei ad una scuola in presenza e in sicurezza. Ma è anche una protesta contro l’ulteriore riduzione del diritto di sciopero imposta dal recente accordo tra governo e Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda.

Qui l'appello