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Ora di buco

Lavoratori e lavoratrici della scuola parlano di scuola. Ogni martedì dalle 16 alle 17.

Coltivare il dissenso nella scuola

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Nella puntata odierna si parla di Palestina con il racconto della mobilitazione dell'istituto Salacone nel primo giorno di scuola: corrispondenza con un insegnante.

Si parla poi di Educare alle differenze: con Monica Pasquino descriviamo l'organizzazione dell'undicesima edizione, "Liber* di dissentire " a Padova, il 27 e 28 settembre. Qui programma e iscrizione.

Concludiamo con Massimo Prearo che ci aggiorna sull'iter parlamentare dei tre disegni di legge relativi a educazione sessuo-affettiva, carriera alias, consenso informato.

La scuola non tace: stop al genocidio

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Inizia l'anno scolastico 2025/26 de L'oradibuco con la consapevolezza che la scuola apre ancora una volta durante il genocidio in corso a Gaza.

Diamo quindi voce a quanto accade nelle scuole con una corrispondenza con Roberta Leoni, presidente dell'osservatorio contro militarizzazione della scuola, sul cui sito trovate tutte le iniziative.

Concludiamo con una corrispondenza di Sara Garbagnoli: lunedì 1° settembre Caroline Grandjean-Paccoud, 42enne direttrice e insegnante della scuola del villaggio di Moussages, nel Cantal (Alvernia) si è suicidata. E' stata per due anni attaccata per il suo lesbismo, le compagne francesi denunciano un lesbicidio di Stato.

E lo chiamano merito

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Nella trasmissione affrontiamo con tre corrispondenze:

1) il tentativo di censura ministeriale del libro "Trame del tempo", edizione rossa di Caterina Ciccopiedi, Valentina Colombi, Carlo Greppi, edito da Laterza. Ne parliamo con Giovanni Carletti, editor di Laterza;

2) la vita precaria delle precarie della scuola, tra attesa delle graduatorie, conclusione di concorsi pnrr, richiesta di naspi;

3) la povertà educativa istituzionalizzata dal ministero nel resoconto del "Progetto Futura" del Forum disuaglianza e diversità e Save the children. Ne parlaimo con Andrea Morniroli co-coordinatore del Forum

Guerra e Scuola

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Nella prima parte della trasmissione, ripercorriamo sinteticamente le novità del teso delle Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo, recentemente aggiornate dal MIM alla luce delle consultazioni dei mesi precedenti. Successivamente, affrontiamo il tema della militarizzazione della scuola, commentando  una serie di vicende allarmanti che si sono verificate sia in istituti scolastici che in università italiane. In conclusione, una corrispondenza da Parigi illustra le mobilitazioni in solidarietà con Gaza e con la popolazione palestinese nelle scuole della capitale francese e le diverse forme della loro violentissima repressione.

La scuola breve e precaria

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In questa puntata analizziamo le conseguenze sulla vita delle persone delle norme sul precariato della scuola.

La prima corrispondenza illustra le norme sulla Naspi che restringono fortemente la possibilità di usufruire dell'indennità di disoccupazione per il personale scolastico assunto con supplenze brevi e saltuarie e licenziato a fine attività didattica.

Parliamo anche della gravità della nuova norma relativa alla scelta da parte delle famiglie (e della/del dirigente) delle insegnanti precarie di sostegno.

La seconda corrispondenza spiega il meccanismo stritolapersone dei concorsi PNRR.

Promuoviamo la cittadinanza

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La trasmissione affronta il tema della cittadinanza negata alle e agli studenti della scuola italiana: ne parliamo in due corrispondenze, la prima con una studente senza cittadinanza e la seconda con una maestra dell'istituto comprensivo Salacone, plesso Pisacane, che ci illustrano le diverse forme di marginalizzazione che devono affrontare le e gli studenti senza cittadinanza. Gli appelli per il voto al referendum sulla cittadinanza dell'8 e 9 giugno.

Concludiamo la trasmissione trattando una serie di episodi esemplificativi del clima di esaltazione delle forze armate all'interno delle scuole italiane.

Pratiche di autodifesa

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Apriamo la trasmissione con la corrispondenza con un docente dell'Amaldi con cui parliamo della richiesta avanzata giovedì scorso al Municipio VI per l'apertura di un CPIA (centro provinciale pe rl'istruzione degli adulti) e di un appello dalla scuola per Gaza.

Corrispondenza con le "Cattive ragazze" che presentano il manuale "Quale genere di scuola?" (qui il link per scaricarlo gratuitamente)

Corrispondenza con le Cattive maestre che presentano un workshop di autodifesa a Communia domani 21 maggio ore 18

Sciopero precario nelle università italiane contro tagli, guerrà, precarietà

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Gran parte della trasmissione è dedicata alla mobilitazione di pracari/e/* dell'università (dottorand*, assegnist* di ricerca, ricercatr*...) che ieri, 12 maggio 2025 è culminata in un grande sciopero visibilizzato in manifestazioni nei tre atenei romani e in molti atenei in Italia, una giornata di confluenze di lotte con sindacati di base, studenti, precari/e/* della scuola, della cultura, dello spettacolo. L'autorganizzazione e la mobilitazione è partita a inizio anno accademico quando è stata annunciata una "riforma" dalla ministra dell'Università e della Ricerca Bernini che consta di un forte taglio sui fondi strutturali che renderà ancora più esigua la stabilizzazione e provocherà forme di pracariato ancora più forti.

In studio un compagno e una compagna dell'Assemblea precaria interateneo di Roma e al telefono una compagna dell'Assemblea Precaria di Pisa che raccoglie i tre atenei della città toscana.

Nell'ultima parte della trasmissione sentiamo un insegnante della neonata Rete per la scuola pubblica per fare il punto del percorso di mobilitazione nato per la critica alle nuove Indicazioni Nazionali per la scuola di primo ciclo e lanciare la prossima assemblea che si terrà il 31 maggio, ore 10, alla Scuola Di Donato, in via Bixio

Ideologia del consenso

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Il Consiglio dei Ministri del 30 aprile ha varato un disegno di legge sulla scuola di cui il testo non è ancora disponibile: i contenuti anticipati dal ministro Giuseppe Valditara in una conferenza stampa di cui abbiamo trasmesso un brano prevedono tra le altre cose l'introduzione del consenso informato da parte delle famiglie su tutti gli interventi, anche in orario curricolare in tema di educazione sessuoaffettiva. Le scuole sarebbero addirittura tenute a organizzare attività alternative per gli studenti e le studenti non autorizzati dalle famiglie: una sorta di scuola alla carte, privata della prerogativa di formulare un piano educativo, soggetta al diritto di veto delle famiglie. Le organizzazioni anti-scelta, prima tra tutte Pro vita e famiglia ringraziano.

Ne parliamo con Monica Pasquino, presidente di Educare alle differenze e Angelo Schillaci, professore associato di diritto comparato presso la facoltà di Giurisprudenza di Sapienza, Università di Roma.