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woke

Interferenze costruttive: presentiamo "WOKE!

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Presentiamo con Sara Garbagnoli e Massimo Prearo la loro lettura/performance "WOKE! contro la nuova grammatica reazionaria", con la complicità di Nicole De Leo, Djarah Kan, Porpora Marcasciano, Vera Gheno, una produzione Sherocco. Appuntamento al Festival della radio domenica 5 ottobre alle ore 21, centro sociale La Torre.

Perché le donne, le persone LGBTQIA+, le persone razzializzate sono diventate il nemico numero uno di un’ondata autoritaria che, da Trump a Meloni, passando per Milei e Putin, ha fatto della segregazione sociale e della discriminazione un programma di governo? Come è nata e si è diffusa una nuova grammatica reazionaria che utilizza etichette deformanti come “gender”, “wokismo”, “sostituzione etnica” o “reemigrazione” per stigmatizzare le minoranze, le lotte e le teorie femministe, LGBTQIA+ e antirazziste? Attraverso le voci di persone impegnate nella ricerca, nell’arte, nella cultura e nell’attivismo, WOKE! racconta l’attacco ai diritti e alle democrazie di questo nuovo fronte transnazionale attraverso archivi visuali e testuali per fornire chiavi di lettura del nostro presente e elementi per costruire collettivamente una nuova resistenza.

The Russians are coming

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In un'epoca ricca di affermazioni catastrofiche sulla caduta dell'occidente, andiamo a rispolverare un panico morale vintage: la 'red scare' statunitense degli anni 1947-1957. Lo facciamo parlando dell'aspetto della propaganda anticomunista preferito di Strelka: i film brutti. Una puntata che vi farà guardare le predizioni distopiche sugli Stati Uniti comunisti e dire 'this, but unironically'. 

Scaletta musicale:

  • Little Big - With Russia From Love
  • Russian Village Boys feat Cosmo y Skoro - Suka
  • Moscow Death Brigade - Brother and Sisterhood

Per approfondire:

Microfoni aperti su woke e cancel culture

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Concludiamo il ciclo di trasmissioni su Woke e Cancel Culture con una puntata a microfoni aperti. Presentiamo delle interviste raccolte durante iniziative di movimento e diamo voce a tante persone che ci dicono la loro sul rapporto tra arte, spazio pubblico, colonialismo, libertà di espressione, priorità delle lotte, vittimismo e molto altro.

Decolonizziamoci!

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Quinta puntata del ciclo su woke e cancel culture "Non si può più dire niente"

Nella puntata di oggi parliamo di decolonialità e di come le retoriche su woke e cancel culture non siano altro che un ulteriore modo per preservare razzismo sistemico e suprematismo bianco.

Ne parliamo con: Rachele Borghi, professora di Geografia all’Università Sorbona di Parigi, geografa queer, pornosecchiona transfemminista e autrice del libro Decolonialità e privilegio. Pratiche femministe e critica al sistema-mondo (Meltemi, 2020); con un'esponente dell'associazione culturale e sportiva Questa è Roma e con Mary Valeriano, una delle mediatrici del Progetto Amir di Firenze.

I testi citati durante la puntata sono: Maranza di tutto il mondo, unitevi! Per un'alleanza dei barbari nelle periferie di Houria Bouteldja (Derive e Approdi, 2024) e Il manuale della femminista guastafeste di Sara Ahmed (Fandango, 2024)

Le puntate precedenti le trovi ai seguenti link:

- Puntata introduttiva qui

- Seconda puntata: woke, cancel culture e genere qui

- Terza puntata: il "capitalismo woke" qui

- Quarta puntata: Esiste un'egemonia culturale woke? qui

Il gran finale del ciclo  sarà uno spazio a microfoni aperti in cui ci confronteremo con voi sui temi trattati nei redazionali e su come woke e cancel culture riguardino da vicino anche noi e le nostre collettività. L'appuntamento è per sabato 15 marzo h 11:00