La guerra comincia qui
Sentiamo la voce di un compagno dei portuali di Genova che ci racconta la lotta nel porto per bloccare il traffico di armi. La guerra comincia qui.
Sentiamo la voce di un compagno dei portuali di Genova che ci racconta la lotta nel porto per bloccare il traffico di armi. La guerra comincia qui.
Oggi a Radio Africa parliamo di Tunisia e di come il presidente tunisino Kais Saied utilizza quello che sta avvenendo in Palestina per risolvere problemi interni; della RD del Congo, dove è in atto una vasta operazione delle forze armate congolesi contro i ribelli M23, che da ottobre hanno intensificato i loro attacchi nel Nord-Kivu, nell’est del Paese; della Turchia che aumenta la vendita di armi ai paesi africani.
Una compagna attiva nelle campagne di BDS ( boicottaggio disinvestimento sanzioni) ci aggiorna sulle tante mobilitazioni ed adesioni in tutte le parti del mondo e sulle priorità in questo momento per fermare il genocidio in atto a Gaza.
Chiara Cruciati, giornalista del Manifesto, ci racconta del clima di terrore con cui si deve confrontare quotidianamente la popolazione palestinese della Cisgiordania; dei tanti episodi di pulizia etnica, di arresti e di violenza messi in atto dall' esercito e dai coloni israeliani.
Un compagno di Atene racconta quanto accaduto in questi giorni nella città greca, invasa da un raduno internazionale di fascisti. A questo raduno diverse persone nel tempo hanno provato a contrapporsi nelle strade e nelle piazze. I gruppi fascisti, difesi dalla polizia, hanno fatto un agguato agli/alle antifascisti/e nella metro. Il compagno oltre a farci un quadro del clima che ha accompagnato questi giorni di lotta ad Atene, ricorda come la lotta antifascista è la lotta al fianco del popolo palestinese.
E' una partnership consolidata quella che lega militarmente l’Italia a Israele. Un’alleanza sviluppata all’ombra di Washington e della Nato ma che negli ultimi anni ha conseguito una maggiore autonomia per comuni interessi finanziari e industriali, grazie al patto strategico siglato tra il governo italiano e quello israeliano con il “memorandum” d’intesa in materia di cooperazione nel settore militare.
Ha definito i miliziani di Hamas "liberatori e non terroristi", ha denunciato "crimini di guerra premeditati a Gaza", però il suo interesse strategico primario è proseguire nella normalizzazione dei rapporti con Israele e il messaggio è arrivato anche a Hamas. La sua partita è quella del mediatore interessato, come già sull'Ucraina. Che gioco sta giocando la Turchia di Erdogan? Ne parliamo con il giornalista Murat Cinar.
Sabato 4 novembre i vertici dello stato italiano saranno a Cagliari per festeggiare l'occupazione militare della Sardegna.
È prevista l'esibizione delle frecce tricolori che dopo pochi mesi tornano a Cagliari, riproponendo il loro spettacolo sopra il cielo di via Roma.
Inoltre alcuni reparti della Brigata Sassari sfileranno da bravi indigeni per onorare i padroni coloniali, mostrandogli di essere pronti a donare la vita quando l'Italia li manderà a morire nelle assurde guerre che si profilano tenebrose all' orizzonte.
No alla guerra, all'invio delle armi, nè alla nato. Corrispondenza per la mobilitazione che si svolgerà a Firenze Sabato 4 novembre alle 14.30 a Largo DE Gasperi.
Con Marina Calculli docente all’Università di Leiden e ricercatrice alla Columbia University a New York facciamo un punto sul diretto internazionale e come esso viene applicato in maniera diversa nella guerra in Ucraina e in quella in Palestina