nella trasmissione si parla dell'occupazione del Liceo Pilo Albertelli di Roma con uno studente e due madri del gruppo di genitori che ha firmato una lettera nella quale esprimeva il proprio dissenso sull'iniziativa del dirigente di usare la didattica a distanza durante l'occupazione.
Nelle tre corrispondenze il discorso si allarga a una critica più ampia al sistema di scuola che in tempi di pandemia si concretizza in un modello autoritario e tecnocratico mentre le mobilitazioni studentesche chiedono una sicurezza non securitaria e un vero diritto allo studio.
Questa mattina le/gli studenti del Liceo Kant di Torpignattara si sono riuniti in assemblea per portare avanti la loro protesta per la mancanza di mezzi adeguati che permetta loro di seguire le lezioni ma c'è stato un intervento violento da part3e delle forze dell'ordine che hanno strattonato duramente uno studente.
Le/gli studenti sono passati dallo stato di agitazione all'occupazione dell'istituto.
Una corrispondenza di sabato 23 con una delle rappresentanti e un aggiornamento dall'interno dell'occupazione di martedì 26 gennaio
Si parla dell'ultimo Dpcm: apertura alle 9, turni pomeridiani, didattica a distanza. Sì, ma previa segnalazione di criticità da parte delle autorità locali o sanitarie. Quindi come non detto. Nelle scuole poco cambia, molto rumore per nulla.
Corrispondenza da Napoli sui provvedimenti del Presidente De Luca che ha decretato l'interruzione delle attività didattiche in presenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado della Campania. Le mobilitazioni.
Tiriamo le conclusioni in studio con una studentessa di un liceo romano.
Con C.I.R.C.E.X. parliamo del loro ultimo libro Formare... a distanza? (leggibile in buona parte online aggratis) - una raccolta di articoli relativi a limiti e opportunità della formazione a distanza scritti durante o a ridosso del lockdown.
Parliamo insieme delle esperienze di pedagogia hacker fatte con i ragazzi e le ragazze, dell'approccio critico alle tecnologie e alla pedagogia.
Dopo l'assemblea radiofonica sulla scuola del 19 aprile dedicata alla didattica a distanza, si torna a discutere di scuola a microfoni aperti per affrontare il tema della riapertura, di quando e come sarà possibile tornare a scuola, partendo dalle dichiarazioni governative e dalle anticipazioni sul lavoro della task force. Le premesse da cui parte il confronto sono i tagli che l'istruzione pubblica ha subito dalla legge sulla autonomia a oggi e le trasformazioni che l'hanno impoverita e aziendalizzata, in particolare attraverso le "riforme" Gelmini e Renzi - Giannini (la cosidetta Buona scuola), la necessità di stabilizzare le precarie e i precari e di procedere a una più ampia campagna di assunzioni e lo stato dell'edilizia scolastica assai problematico da molti anni su cui è intervenuto Elio Rosati di Cittadinanzattiva, un'organizzazione che ogni anno pubblica un monitoraggio in merito. Durante la discussione sono stati presentati lettere aperte, documenti e appelli che vogliono contribuire a un dibattito necessario a organizzare una spinta dal basso per rendere la scuola centrale nelle politiche della "ricostruzione": la scuola, prima a chiudere per il covid19, probabilmente ultima a riaprire, rischia di avere da parte del governo solo chiacchiere e e non i fondi necessari a renderla finalmente adeguata, funzionante, inclusiva. Oggi si tratta, così si chiude l'assemblea, di riprendere in modo coordinato tra le varie soggettività coinvolte - studenti, genitori, lavoratrici e lavoratori della scuola - la lotta, per essere protagonisti e non subire politiche dall'alto.
La trasmissione si apre con alcuni aggiornamenti sulla "scuola in assenza": nessun rientro per quest’anno e maturità ridotta all'orale.
Riflessioni poi con il maestro Andrea Scano che ha subìto il quarto provvedimento disciplinare (per complessivi 44 giorni di sospensione) per aver posto la questione del rispetto della privacy nell’uso del registro elettronico: dall’incompletezza della normativa all’assenza di una pubblica riflessione pedagogica sull’introduzione della tecnologia nel rapporto tra docenti, studenti, famiglie. A questa testimonianza affianchiamo l’analisi di una docente di un Liceo di Cagliari sulle stesse questioni, rese ancor più stringenti dalla Dad, in una lettera rivolta a studenti e famiglie.
Ci scusiamo per la scarsa qualità del collegamento telefonico e per l'impossibilità tecnica della messa in onda dei contribuiti previsti. Nella prossima trasmissione daremo spazio alla questione bandi per il reclutamento docenti.
Continueremo a raccogliere le esperienze e le riflessioni di insegnanti, genitori e di chiunque abbia a cuore la scuola, potete dire la vostra telefonando allo 06 56566682 e registrando un audio dopo il bip, oppure collegandovi al sito https://messaggeria.degenerazione.xyz/ror, infine scrivendo a oradibuco@ondarossa.info.
Dopo l’assemblea radiofonica sulla scuola di domenica scorsa, la trasmissione raccoglie altri contributi: l’assenza di una normativa che regoli la didattica a distanza, la mobilitazione per contrastare le invasive richieste di dirigenti sulla insensata Vad (valutazione a distanza), l’appello sulla necessità di portare la scuola e il diritto allo studio al centro del dibattito politico e pubblico in relazione alla fase 2.
Segue confronto in studio sulle criticità infrastrutturali e strutturali che impediscono di fatto la possibilità di riaprire e sull’annunciato arrivo del “Comitato di esperti” nominato dalla Ministra con l’obiettivo di predisporre un piano per il futuro prossimo della scuola: esperti che sembrano molto lontani dalla didattica e dalla scuola reale.
Qui l'appello a cui fa riferimento il terzo contributo andato in onda:
Continueremo a raccogliere le esperienze e le riflessioni di insegnanti, genitori e di chiunque abbia a cuore la scuola, potete dire la vostra telefonando allo 06 56566682 e registrando un audio dopo il bip, oppure collegandovi al sito https://messaggeria.degenerazione.xyz/ror, infine scrivendo a oradibuco@ondarossa.info.
Assemblea radiofonica sulla scuola ai tempi della pandemia.
Intervengono insegnanti di ogni ordine, genitrici e genitori, educatrici e educatori, precari e fissi, studenti, sui provvedimenti ministeriali inerenti la scuola e sulla realizzazione della cosiddetta «didattica a distanza», la «Dad», che tanti problemi sta portando con sè: la scuola diventa social, la didattica si trasforma in tutorial ma le questioni rimangono irrisolte: digital divide, esclusione, classismo, salute, adozione piattaforme proprietarie, ecc. Altro che didattica, altro che formidabile opportunità. Molti spunti, alcune proposte. Il confronto continua.