Tracciamo un bilancio dell'anno scolastico 22/23, riflettendo sul filo nero che unisce gli interventi di un sistema che replica se stesso peggiorando le condizioni di chi ci lavora e di chi ci studia. Si è passati dall'istruzione al merito, da Bianchi a Valditara, è iniziato con la morte per lavoro di Giuliano De Seta e si è chiuso con il femminicidio di Michelle Causo, che ricordiamo con una corrispondenza di una compagna di Nonunadimeno (foto manifestazione).
“la lotta non è solo contro repressione e merito, ma contro il sistema tutto”
Non è infatti la riflessione alla base dell’iniziativa di oggi “Contro repressione e merito” prevista per le 16 a rendere giustizia all’intento degli studenti e delle studentesse che animano questa lotta. E’ l’occupazione in toto e il suo documento politico a criticare il sistema capitalistico in cui viviamo, fino a capire come esso incide nella nostra quotidianità. La critica parte dalla situazione dell’istituto Morgagni nel quale studenti e studentesse individuano performatività e competitività come veicoli maggioritari di un modello di vita atto a produrre solo insicurezze , poblemi di salute, mentali e fisici.
Sul ministro Valditara e le intenzioni del suo ministero hanno le ideee chiare: non è solo un nome “merito”, ma un pensiero preciso, incline con le politiche portate avanti finora”; “non critichiamo poi a priori la meritocrazia , ma le differenze sociali di partenza fanno sì che attraverso il merito si vada ad agevolare chi già sta avanti per condizione”
Si spendono due parole anche sulla critica al nuovo governo, ma l’attenzione è sulla continuità : “Questo governo non è criticabile in quanto tale, abbiamo criticato anche quelli precedenti , perché di fatto non si differenzierà da chi ha distrutto l’economia italiana e le classi popolari, tanto più di fronte alla crisi attuale che impoverisce le classi agiate rendendole popolari, e quelle popolari rendendole nullatenenti”
Ne parliamo con uno studente del liceo Morgagni di Roma
Approfondimento sulla riforma degli istituti tecnici e professionali, passata sottotraccia e per decreto (Aiuti ter) tra gli ultimi atti del governo Draghi e del ministro Bianchi. Ne parliamo a partire da un articolo di Roars con uno degli autori, Giovanni Carosotti, insegnante e collaboratore della rivista.
Concludiamo con una riflessione in studio sul concetto di merito, elemento qualificante della nuova denominazione del Ministero.
L'ANVUR è l'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca. Cosa si nasconde dietro questo acronimo e dietro questa struttura? Come si valuta in Italia il lavoro cognitivo sempre più oppresso dal paradigma della produttività?
Un'analisi dell'ultimo rapporto biennale di valutazione, a cura del collettivo Sapienza Clandestina.
Entro lunedì 14 marzo, 50mila docenti dovranno caricare le loro pubblicazioni nel sistema della valutazione (Vqr). In migliaia stanno aderendo al boicottaggio. I rettori sono preoccupati, mentre il movimento cresce.
Il boicottaggio della Vqr va avanti dallo scorso autunno e al momento il boicottaggio coinvolgerebbe tra il 5 e il 20 % dei docenti e in taluni atenei la protesta si è unita ad una critica radicale agli aspetti della meritocrazia imposta dalla riforma universitaria.
Collegamento con una compagna del Collettivo Universitario Autonomo (Cua) di Pisa, che ci presenta l'assemblea che si è svolta oggi tra studenti e docenti.
Nella prima parte della trasmissione un commento ad un intervento del presidente della Fondazione 3LLL, legata a Confindustria, Attilio Oliva, che entra pesantemente nel merito di come retribuire gli/le insegnanti.
Nella seconda parte (intorno al 25' co. n Antonio Mazzeo, insegnante e giornalista free lance, parliamo del protocollo d'intesa tra Miur e Ministero della Difesa.
Approfondimento redazionale sul tema dell’università e della ricerca tra precarizzazione e biopolitica.
Nel primo collegamento (durata: 40’) chiediamo a Valeria Pinto, docente di filosofia teoretica all’Università Federico II di Napoli, di illustrarci i cambiamenti intercorsi nella valutazione del lavoro cognitivo, sempre più oppresso dal paradigma della produttività. Si parla inoltre dell’inasprimento repressivo di dispositivi cardine come scuola superiore e università.
Nel secondo collegamento (durata: 33’) si discute con Roberto Ciccarelli, giornalista de "il manifesto", di mutui studenteschi (“prestiti d’onore”), università e mondo del lavoro. Infine, nell’ultima parte, si ragiona sul ruolo e la funzione degli studenti e delle studentesse nei processi di conflitto all’interno dell’università.
Riferimenti bibliografici:
V. Pinto, “Valutare e punire: una critica della cultura della valutazione”, Cronopio edizioni, Napoli 2012;