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Studenti contro la complicità fra università e Israele

Data di trasmissione
Durata 1h 36m 1s

Ospitiamo in redazione studenti dell'università La Sapienza per parlare delle iniziative in sostegno della Palestina che si sono tenute nell'ateneo nelle ultime settimane, del sostegno indissolubile della rettrice e del senato accademico a Israele, delle collaborazioni di ricerca fra università e aziende belliche italiane e israeliane, di boicottaggio accademico e le mobilitazioni studentesche che stanno andando avanti in tutta Italia contro il genocidio della popolazione di Gaza.

Trento: G7 intelligenza artificiale

Data di trasmissione
Durata 20m 32s

Il 15 marzo a Trento si terrà un convegno sull'intelligenza artificiale. Ci ha raggiunto telefonicamente un compagno che ci racconta come la città sta reagendo a quest'evento e ci riporta anche i rapporti che l'Università ha con la guerra.

Riportiamo l'appello:

RESTIAMO UMANI. CON GAZA NEL CUORE, CONTRO IL G7 SULL’IA A TRENTO

In vista del G7 vero e proprio che si terrà a giugno in Puglia, in Italia ci saranno diversi vertici settoriali.

Mentre a Verona si terrà il G7 su industria e aerospazio (che verterà anche sul sistema Starlink, adoperato ora in Ucraina), a Trento il 15 marzo ci sarà il G7 sull’Intelligenza Artificiale (IA).

I ministri con delega all’innovazione di Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone e Canada discuteranno di IA, nel momento in cui a Gaza si sta consumando il primo genocidio non solo in diretta social, ma anche su base algoritmica. Pensiamo al sistema Habsora (The Gospel) usato dall’esercito israeliano e basato in gran parte sull’IA, sistema che un ex funzionario dell’intelligence israeliana ha definito una «fabbrica di omicidi di massa». Noi la chiamiamo automatizzazione del genocidio.

L’utilizzo da parte dell’esercito israeliano dell’IA per compiere i bombardamenti sui gazawi si affianca al ricorso a tecnologie di sorveglianza da parte del sistema dell’apartheid sionista: check-point automatizzati, applicazioni per la schedatura dei palestinesi, uso dell’IA per il riconoscimento facciale…

Questo orrore 4.0 non nasce dal nulla, viene prodotto nei centri di ricerca, nelle start up, nelle università.

Attraverso la sperimentazione continua sulla pelle dei palestinesi lo Stato d’Israele è diventato un laboratorio mondiale per le nuove tecnologie e uno dei principali esportatori delle stesse.

Tecnologie che estendono il “modello Israele” anche nelle nostre città – dove sono sempre più diffusi sistemi di sorveglianza come quelli Marvel e Protector sperimentati a Trento e andati incontro a un parziale ridimensionamento solo dopo alcune proteste.

Sono ad esempio di fabbricazione israeliana le telecamere “intelligenti” utilizzate per incriminare gli antifascisti arrestati a Budapest nel 2023, tra cui l’italiana Ilaria.

Le implicazioni epocali dell’IA si ripercuotono in ogni ambito e in modo sempre più allarmante: agricoltura digitale che strangola l’autonomia alimentare; giustizia predittiva che rende letteralmente inumano il sistema penale; automazione dei magazzini e delle raccolte stagionali che spinge al ribasso i salari di una manodopera sempre meno necessaria.

Deve far riflettere il fatto che le attuali regolamentazioni europee sull’IA (peraltro spesso più formali che altro), proclamate tutele dei “diritti fondamentali”, non si applichino per i migranti e la gestione delle frontiere (attraverso rilevamento biometrico e facciale, ecc.).

L’IA è insomma guerra dei miliardari e dei milionari (padroni della produzione e dei profitti di questi sistemi) contro le sfruttate e gli sfruttati, contro tutti quelli come noi che stiamo in basso, contro le nostre condizioni di vita materiali, esistenziali e culturali, contro la nostra comune umanità.

Se la resistenza palestinese ha saputo rompere la gabbia tecnologica creata dallo Stato d’Israele, il legame tra tecnologia e guerra è stato colto dal il movimento internazionale e internazionalista a sostegno della resistenza palestinese e contro il genocidio.

Negli Stati Uniti c’è stata una campagna d’azione contro Amazon (che fornisce software a Israele, in particolare attraverso il progetto Nimbus), nel Regno Unito i lavoratori sanitari si oppongono all’accordo tra il sistema sanitario nazionale e l’azienda Palantir (che si occupa di IA sia per i dati ospedalieri che per l’apartheid israeliano), in Italia sono stati bloccati al porto di Salerno i container della TekApp (una start up italo-israeliana).

Alla guerra “smart” possiamo e dobbiamo opporci qui dove viviamo.

I legami tra complesso militare-accademico-industriale israeliano e quello italiano sono organici e articolati, come dimostra la presenza di numerosi rettori – tra cui il trentino Deflorian – nel comitato scientifico della Fondazione MedOr di Leonardo (ex-Finmeccanica).

Il Trentino gioca da anni un ruolo importante in questo senso, attraverso accordi tra la Provincia Autonoma e le istituzioni sioniste, ma soprattutto attraverso la Fondazione Bruno Kessler.

Ha un bel dire il rettore Deflorian, in una lettera pubblicata dal quotidiano locale (pochi giorni dopo un picchetto di protesta sotto il Rettorato), che Unitn non ha nessuna collaborazione con la guerra.

Le principali aziende belliche italiane sono presenti nei dipartimenti universitari e nei centri di ricerca trentini, che molto stanno puntando su Intelligenza Artificiale e Aerospazio.

Troviamo progetti finanziati dalla NATO del Manta Labdi Unitn (tra cui Safe-Ucomm, che vede partecipi Italia, Regno Unito, Canada e Israele – e verte sulla comunicazione subacquea per mezzi a guida autonoma delle marine militari), la partecipazione di Unitn e FBK alla Fondazione Fair per lo sviluppo dell’IA (di cui fanno parte anche Leonardo e STMicroeletronics, azienda questa che fa componenti per missili impiegati in Ucraina), l’unità trentina del progetto ELLIS sull’IA (che ha tra gli sponsor Microsoft, Google e Thales).

Il G7 sull’IA a Trento sarà un summit in cui i burocrati statali, protetti da folti schieramenti di polizia, prenderanno accordi rispetto a quello che sta marciando a passo dell’oca all’interno dei centri di ricerca.

Il G7 passerà ma i centri di ricerca rimarranno ed è su di questi che dovremo fare pressione per sabotare e interrompere le collaborazioni con il genocidio e bloccare lo sviluppo delle armi impiegate per le guerre, del presente e del futuro.

Per questo facciamo un appello a partecipare alle mobilitazioni contro il G7 sull’Intelligenza Artificiale a Trento come contributo alla più ampia mobilitazione contro la guerra e il genocidio che ha avuto due date importanti nelle giornate del 23 e 24 febbraio scorsi (sciopero generale in tutta Italia e corteo internazionalista a Milano).

Il 9 marzo, il sabato prima del G7, scenderemo in strada per un corteo (con concentramento alle ore 15 in piazza Duomo) che porti con forza, nella maniera più ampia e partecipata, l’attenzione su quanto sta accadendo in Palestina e sul suo rapporto con i centri di ricerca trentini.

Durante i giorni del G7 invece intendiamo lanciare altre iniziative (in fase di definizione), consapevoli della forza pervasiva degli apparati culturali e propagandistici dominanti e degli apparati repressivi della libera protesta e della possibilità di scegliere sulle proprie vite che il vertice porterà in città e che già vediamo rivolti contro le piazze per la Palestina, contro gli studenti a Pisa, Firenze e Catania. Allo stesso tempo siamo consapevoli della necessità di rompere il silenzio che i governanti vorrebbero camuffare da assenso alle loro politiche di morte.

Assemblea in solidarietà alla Palestina – Trento

 

Lettera al MAECI: no agli accordi universitari con Israele

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A fine febbraio 2024, apprendiamo che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale annuncia il bando per progetti congiunti di ricerca sulla base dell’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele.[1] Sottolineiamo che il finanziamento potrebbe essere utilizzato per sviluppare tecnologia dual use, ovvero a impiego sia civile che militare, e che la terza linea di finanziamento delle tecnologie ottiche potrebbe essere utilizzata per sviluppare devices di sorveglianza di ultima generazione (detectors) anche a uso bellico. Questo aggraverebbe le responsabilità internazionali del nostro Paese poiché, nonostante le rassicurazioni del governo, l’Italia non sembra aver interrotto l’esportazione di armi verso Tel Aviv dal 7 ottobre 2023.[2]

Ne parliamo con Paola Rivetti

Per sottoscrivere: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfX-aSjxr3REOxNSagq8Adafb3Q8LX…

 

Giornata internazionale per l'istruzione: Sesamo per Gaza

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Durata 21m 31s

Con Paola Rivetti, professoressa associata di scienze politiche della Dublin City University, a partire dal comunicato che Sesamo (Società per gli studi sul Medio Oriente) ha pubblicato in occasione della giornata internazionale dell'istruzione, discutiamo della situazione in cui versano le università e complessivamente il sistema dell'istruzione a Gaza e in Cisgiordania.

 

L'università continua a distruggere spazi

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Durata 15m 5s

Con i compagni e le compagne del Collettivo universitario di Zaum abbiamo parlato dello spazio di ZONA1 che ha fatto tante iniziative nell'ultimo periodo ma che da poco tempo ha subito uno sgombero da parte della rettrice. L'università è sempre più militarizzata e le richieste degli studenti vengono gestite dalla polizia e non dalla rettrice.

L'appello di accademiche/i contro il genocidio a Gaza

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Durata 13m 26s

Sono già oltre tremila gli accademici e le accademiche italiane che hanno aderito all’appello inviato al ministro degli Esteri, alla ministra dell’Università e alla Conferenza dei rettori delle università, per chiedere un’azione urgente per un cessate il fuoco immediato nella Striscia e il rispetto del diritto umanitario internazionale.

Ne parliamo con Paola Rivetti, professoressa associata presso la Dublin City University.

Riprendere la parola

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In apertura un compagno dell'assemblea Scuola pubblica presenta in studio il convegno "Scuola 4.0, escludere i corpi per controllare il pensiero" che si terrà sabato 11 novembre dalle ore 9 alle 13:30 al liceo Tasso di via Sicilia, 168, Roma. Il corso rientra nell'ambito della formazione docente (Sofia 88618).

Poi abbiamo sentito una compagna del Comitato Mammuth per parlare della mobilitazione iniziata dalla comunità educante di Casal de' pazzi contro il dimensionamento delle scuole: domenica 12 novembre si svolgerà una assemblea a Casale Alba 2 (parco di Aguzzano) e il 21 novembre un presidio sotto la Corte costituzionale.

Chiudiamo con la corrispondenza di una studente dell'Orientale di Napoli che ci racconta l'occupazione iniziata ieri all'Università in sostegno della Palestina.