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APPROVATA MOZIONE A FAVORE DELLA PALESTINA, CONTRO LA GUERRA E IL RIARMO AD INGEGNERIA.

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Con Alessandro Maria Bellucci, studente, e Alberto Budoni, professore, parliamo del documento approvato dall'Assemblea di Facoltà di Ingegneria lo scorso 10 luglio. 

COMUNICATO STAMPA.

La Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università “La  Sapienza” di Roma assume una posizione chiara sulla persistente violazione dei diritti umani in Palestina e sull’allarmante processo di riarmo europeo.

Giovedì 10 luglio 2025, l’Assemblea di Facoltà ha approvato un documento articolato in 11 punti riguardanti la situazione umanitaria in Palestina e, con riferimento al più ampio contesto internazionale, le implicazioni etiche della ricerca.

Il percorso che ha portato a questa decisione è iniziato oltre un anno fa, su iniziativa di un Comitato composto da studenti e docenti, nato per promuovere il dibattito su questi temi all’interno della Facoltà, dibattito che si è poi sviluppato attraverso una serie di incontri, tavole rotonde e momenti di consultazione aperta.

Il Documento approvato contiene il proponimento di contribuire alla ricostruzione dei territori palestinesi più colpiti, in stretta collaborazione con le comunità locali e le organizzazioni umanitarie, e individua una serie di iniziative concrete finalizzate, da un lato al supporto alla popolazione e al rafforzamento del sistema universitario palestinese, dall’altro a rompere ogni forma di sostegno alla politica di occupazione illegale condotta dallo Stato di Israele, con particolare attenzione al ruolo che le istituzioni accademiche possono svolgere in tal senso.

Il documento propone di attivare iniziative di visiting professorship esclusivamente destinate a docenti provenienti dalle università palestinesi, in particolare da quelle istituzioni distrutte o gravemente danneggiate dai bombardamenti israeliani, con Documento articolato in 11 punti riguardanti la situazione umanitaria in Palestina e, con riferimento al più ampio contesto internazionale, le implicazione etiche della ricerca. particolare attenzione alla questione di genere.

Tra le altre misure, si sostengono il diritto allo studio di studenti e personale tecnico palestinese mediante percorsi formativi in presenza e a distanza e borse di studio analoghe al progetto IUPALS della CRUI, lo sviluppo di corsi di laurea con doppio titolo e iniziative specifiche per garantire la continuità del percorso tecnico‑scientifico delle donne colpite dalle aggressioni militari.

L’assemblea come primo passo concreto al fine di favorire i rapporti con le istituzioni accademiche israeliane caratterizzate da un impegno riconoscibile per la pace, la giustizia e il rispetto del diritto internazionale, propone al Senato accademico della Sapienza la sospensione temporanea dei 25 accordi internazionali con le istituzioni accademiche israeliane che non esprimono una condanna esplicita delle azioni intraprese dal Governo israeliano nella Striscia di Gaza e non si oppongono alla politica di occupazione illegale dei territori palestinesi.

La Facoltà, nel manifestare la propria preoccupazione di fronte al numero crescente di guerre e all’allarmante processo di riarmo europeo, a partire da una riflessione sul ruolo della tecnologia nello sviluppo degli armamenti, si propone di istituire un Osservatorio di Facoltà sulle tecnologie dual use, per analizzare le implicazioni etiche e sociali della ricerca e per sostenere le iniziative dei Dipartimenti a favore della popolazione palestinese e della pace.

L’Assemblea ha inoltre approvato l’invito ai Dipartimenti a non svolgere attività di ricerca finalizzate allo sviluppo di sistemi d’arma in sé e più in generale allo sviluppo di quei dispositivi che arrechino direttamente danno alla integrità fisica e morale della persona.

Infine, la Facoltà richiede all’Ateneo di non stipulare accordi di collaborazione di alcun tipo con aziende esclusivamente attive nella produzione e commercializzazione di armamenti. Il documento approvato si conclude con l’auspicio che esso trovi il necessario sostegno degli organi di Ateneo e che possa contribuire alla creazione di una rete di collaborazione tra tutte le Facoltà della Sapienza, affinché l’Ateneo possa assumere sempre più un ruolo attivo nella costruzione di percorsi di pace.

Comitato Promotore della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale (La Sapienza).

Una terra in comune: soliderietà alla popolazione di Gaza

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Con una ricercatrice della Rete Universitaria per la Palestina (RUP), presentiamo il progetto “Una terra in comune - Un sostegno diretto a famiglie di Gaza”, una campagna partita dal basso per iniziativa di un gruppo di docenti universitari, ricercatrici, ricercatori e personale tecnico-amministrativo di diverse università, italiane e straniere, aderenti alla rete. Si tratta di un progetto ispirato al desiderio di sostenere la popolazione civile di Gaza, ormai ridotta allo stremo, in una situazione umanitaria gravissima e ormai completamente priva di acqua,  cibo ed elettricità. Il progetto mira a fornire sostegno diretto a un gruppo di famiglie, attraverso donazioni ricorrenti e messaggi di solidarietà e vicinanza. E' possibile aderire qui. Il discorso si allarga poi alla altre iniziative di solidarietà con la popolazione di Gaza portate avanti dalla Rete Universitaria per la Palestina tra cui mobilitazioni per la sospensione degli accordi di ricerca con le università israeliane.

 

Sciopero precario nelle università italiane contro tagli, guerrà, precarietà

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Gran parte della trasmissione è dedicata alla mobilitazione di pracari/e/* dell'università (dottorand*, assegnist* di ricerca, ricercatr*...) che ieri, 12 maggio 2025 è culminata in un grande sciopero visibilizzato in manifestazioni nei tre atenei romani e in molti atenei in Italia, una giornata di confluenze di lotte con sindacati di base, studenti, precari/e/* della scuola, della cultura, dello spettacolo. L'autorganizzazione e la mobilitazione è partita a inizio anno accademico quando è stata annunciata una "riforma" dalla ministra dell'Università e della Ricerca Bernini che consta di un forte taglio sui fondi strutturali che renderà ancora più esigua la stabilizzazione e provocherà forme di pracariato ancora più forti.

In studio un compagno e una compagna dell'Assemblea precaria interateneo di Roma e al telefono una compagna dell'Assemblea Precaria di Pisa che raccoglie i tre atenei della città toscana.

Nell'ultima parte della trasmissione sentiamo un insegnante della neonata Rete per la scuola pubblica per fare il punto del percorso di mobilitazione nato per la critica alle nuove Indicazioni Nazionali per la scuola di primo ciclo e lanciare la prossima assemblea che si terrà il 31 maggio, ore 10, alla Scuola Di Donato, in via Bixio

Universià: la repressione della solidarietà alla Palestina

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In una corrispondenza con una ricercatrice universitaria, riflettiamo sulle conseguenze della repressione violenta portata avanti,in USA e in Europa, nei confronti delle manifestazioni di solidarietà con la popolazione palestinese all'interno dei campus universitari.

Negli Stati Uniti,in particolare, la repressione ha interessato più di 60 campus, con un numero molto elevato di arresti, tra cui quello di Mahmoud Khalil; a ciò ha fatto seguito l'ordine esecutivo di Trump, relativo alla possibilità di deportare gli studenti stranieri coinvolti, ma forme di repressione particolarmente violenta hanno investito anche numerosi atenei italiani ed europei.

La corrispondenza si conclude con una riflessione sulle vittorie delle lotte e delle mobilitazioni universitarie dello scorso anno, in particolare la sospensione di molti accordi e collaborazioni con enti e fondazioni di ricerca israeliani.

La Storia, I Broccoli e i Lama

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Ritorniamo a parlare della cacciata di Lama dall'Università La Sapienza di Roma il 17 febbraio del 1977 come risposta ad una puntata di Radiorai1 dal titolo Successo. Storie e voci dal Novecento. La contestazione a Luciano Lama e un omaggio a Stanley Kubrick. La trasmissione Rai del tutto scorretta sul piano storico e politico è stata fatta dallo storico Umberto Broccoli. 

 

Come le università israeliane sostengono l'apartheid del popolo palestinese

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Rimandiamo l'audio di una presentazione che si è tenuta all'Università La Sapienza di Roma lo scorso 20 novembre del libro di Maya Wind sulle complicità delle Università israeliane nel genocidio in corso verso la popolazione palestinese. Apre l'intervento Giovanni Ruocco del Comitato Sapienza per la Palestina - RUP e Chiara Cruciati de Il Manifesto. Ringraziamo la casa editrice Alegre per l'audio. 

Palestina: università tra mobilitazioni e divieti

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Con una ricercatrice che si occupa in particolare di Medio Oriente, discutiamo in studio della ripresa delle mobilitazioni accademiche a sostegno della popolazione palestinese, in particolare della creazione della Rete Università e Ricerca per la Palestina che coinvolge docenti, ricercatori, dottorandi e specializzandi e che si mobilita per un cessate il fuoco permanente, la ricostruzione di Gaza e la fine dell'occupazione
israeliana.

Il discorso si allarga, quindi, alla repressione delle mobilitazioni universitarie di questi ultimi giorni, alla sistematica distorsione dell'informazione offerta dai media mainstream italiani e, in conclusione, alla tragica  situazione di queste ore in Libano

 

23 maggio Presidio pro Palestina davanti alla conferenza CRUI

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L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università insieme ai collettivi studenteschi e ai e alle docenti aderenti all’appello contro il bando MAECI, che prevede collaborazioni di ricerca con Università israeliane, organizza per il giorno 23 maggio 2024 un presidio a Roma in occasione della riunione della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) per chiedere il cessate il fuoco, l’interruzione dei rapporti tra università e Israele e tra università e filiera bellica, per chiedere le dimissioni dei rettori presenti nella fondazione Medor (Leonardo) e una presa di posizione contro la repressione sugli studenti/esse.

L'appuntamento è giovedì 23 maggio alle ore 9 a Roma in piazza Santi Apostoli, per andare in delegazione in piazza Rondanini

Ne parliamo con un compagno dell'Osservatorio