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Paolo Persichetti

Bologna, 2 agosto 1980 - La strage, i depistaggi, le bugie

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Ore 10.25, nella sala di aspetto della stazione di Bologna detona una valigia piena di tritolo. Muoiono 85 persone. Più di quante ne moriranno in tutte le altre stragi di cui è costellata la storia della Repubblica Italiana messe insieme.

La verità emersa dalle sentenze giudiziarie è agghiacciante: a mettere la bomba sono stati i fascisti dei NAR, a pagarla la P2 di Licio Gelli, ad orchestrare l’operazione ci hanno pensato i servizi segreti. È una verità inconfessabile: quella di una strage compiuta per procura, pagata milioni di dollari, organizzata dagli apparati dello Stato.

È una verità che viene insabbiata, nascosta e contraffatta. Depistaggi, false piste, improbabili alibi per coprire per oltre quarant’anni la più infamante delle colpe. Per insinuare il dubbio che chi ha le mani sporche di sangue possa in realtà essere innocente.

È una verità che non ha impedito l’ascesa dei diretti responsabili: dal mondo delle cooperative al mondo dello sport fino alle più alte cariche dello stato chi ha occultato le prove, chi ha diffuso bugie, chi ha materialmente eseguito la strage oggi accumula potere e denaro.

Ne abbiamo parlato con:

Mauro – compagno di bologna, tra i primi soccorritori la mattina del 2 agosto

Paolo Morando – autore di “Bellini, i Nar, i mandanti e un perdono tradito”

Paolo Persichetti – Storico Andrea Palladino - giornalista

La strage di Bologna e l'invenzione della pista palestinese

Data di trasmissione
Durata 2h 0m 21s

E' la notte tra il 7 e l'8 novembre 1979 quando ad Ortona, il Nucleo Radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Chieti ferma e poi arresta Daniele Pifano, Giorgio Baumgartner e Luciano Nieri per il ritrovamento nel loro furgone di due lanciamissili terra-aria Sam-7 Strela. Sul retro di un foglietto trovato in tasca di uno dei tre c'era scritto il numero del palestinese Abu Anzeh Saleh, in seguito quindi arrestato anche lui a Bologna.

Parte già dal giorno dopo una bugia lunga 44 anni che vuol vedere nella strage di Bologna del 2 agosto del 1980 che causò 85 morti ed oltre 200 feriti, una ritorsione palestinese per questi arresti ad Ortona.

Ancora oggi tra giornalisti e politici si continuano s scrivere libri e a rilasciare dichiarazione che vogliono salvare la matrice fascista della strage che ha visto la condanna, ormai definitiva come esecutori materiali di Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini.

Con i protagonisti dell'epoca Daniele Pifano e Vincenzo Miliucci ricostruiamo i fatti e la storia di una lunga solidarietà alla resistenza palestinese.

Con Paolo Persichetti inoltre ricostruiamo il vergognoso tentativo di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro di far cadere la responsabilità materiale della strage e l'"autonomo" Mauro Di Vittorio di Tor Pignattara.

Alcuni documenti citati:

Le dichiarazioni di Mokbel

Le scuse di Andrea Colombo su quanto scritto nel suo brutto libro

Le parole del palestinese Saleh

Insorgenze su Mauro di Vittorio

Atti parlamentari della Commissione Mitrokhin che smentiscono la pista palestinese

Saverio Ferrari "Carlos non è mai stato a Bologna"