San Camillo

Roma: assunta primaria obiettrice al San Camillo

Data di trasmissione
Durata 27m 28s

Corrispondenza con Lisa Canitano, presidente di Vita di Donna e con una compagna di Non Una Di Meno per parlare della nomina a primaria di ginecologia dell'Ospedale San Camillo di una dottoressa antiabortista e dei rischi della presenza di medici confessionali nelle strutture pubbliche per la vita delle donne.

Roma: Non una di meno al San Camillo contro gli obiettori

Data di trasmissione
Durata 3m 45s

All'ospedale san Camillo di Roma iniziativa di Non una di meno per protestare contro la mancata trasparenza sul concorso per la nomina a direttore del reparto di ginecologia ed ostetricia.

La corrispondenza con una redattrice della radio.

OBIEZIONE RESPINTA
No Al Primario Confessionale Al San Camillo Di Roma. Fuori gli obiettori di
coscienza dagli ospedali pubblici

È stato bandito oggi un nuovo concorso per la nomina del primario di
ostetricia e ginecologia dell'ospedale San Camillo di Roma, centro di
riferimento regionale per l'accesso all'aborto.

Ma il concreto rischio che si sta profilando è che venga nominato un
primario confessionale, nonostante siano chiare ed evidenti le ostilità dei
ginecologi confessionali alla legge 194, all'autodeterminazione e alla
salute delle donne.

Nel Lazio sono già diretti da ginecologi confessionali, quindi obiettori di
coscienza, i reparti di ginecologia degli Ospedali di Frosinone (dove non
si effettuano IVG) e di Viterbo e, a Roma, del San Giovanni, del
Policlinico Universitario della Sapienza, del Policlinico Casilino. A
questi vanno aggiunti i reparti di maternità degli Ospedali cattolici
(Policlinico Gemelli, Villa San Pietro, Fatebenefratelli) e di quelli
convenzionati (Santa Famiglia, Città di Roma, Villa Pia) in cui non si
applica la Legge 194/78. Nel Lazio gli obiettori sono l'81% % del totale,
in Italia la media è del 70%.

Non una di Meno non ha intenzione di lasciare la libertà di scelta fuori
dalla sanità pubblica. Per questo oggi a Roma si è tenuto un partecipato
flash mob  alla direzione dell'ospedale San Camillo mentre sui social un
tweet storm ha inondato il web con gli hashtag #obiezionerespinta e
#LibereDi.

Quella di oggi è stata una prima tappa verso il 28 settembre - giornata
mondiale per l'aborto libero e l'autodeterminazione che vedrà iniziative e
azioni in tutta Italia. Costruiremo, insieme alle argentine e alle donne
che nel mondo si attiveranno, mobilitazioni sui temi della salute e della
libertà di scelta.

A Roma diamo appuntamento per mercoledì 28 giugno alle h 18 all'IFEST
(presso il Parco Ponte Nomentano) per un incontro su diritto alla salute e
libertà di scelta e per discutere di pratiche e campagne possibili verso il
28 settembre.

NUDM roma

Mezedes: Palestina, Spallanzani, ObiezioneRespinta

Data di trasmissione
Durata 47m 50s
Durata 19m 41s
Durata 18m 53s
Durata 16m 32s

Gli argomenti trattati all'interno della puntata di oggi:

-  Nel 1° audio: presentazione del libro di Miriam Marino  "Con le unghie e con i denti. La resistenza delle donne in Palestina" (durata 47':50");

-Nel 2° audio: analisi del  peggioramento delle condizioni di lavoro all'interno dell' Istituto Spallanzani, con una compagna del Coordinamento dei Lavoratori e delle lavoratrici in lotta. (durata 19':40");

- Nel 3° audio: un punto della situazione della sanità degli ospedali nel Lazio con un focus particolare sul San Camillo dove è indetto un presidio per venerdì 23 giugno alle ore 9.00, in concomitanza con la nomina del direttore del reparto di Ginecologia e Ostetricia;

- Nel 4° audio: con una compagna della rete NUDM parliamo del presidio di venerdì 23 giugno al San Camillo e dell'appuntamento internazionale del 28 settembre.

 

Fuori gli obiettori dal San Camillo!

Data di trasmissione

Lunedì 16 marzo alle ore 10, 30 presidio sotto la direzione del San Camillo per rispondere all'allarme lanciato dalle ginecoleghe circa il rischio della nomina a primario di maternità e ostetricia un obiettore.

La rete Iodecido lancia il presidio, ne parliamo con una compagna delle Cagne Sciolte.

 

 

È con rabbia e preoccupazione che rispondiamo all'allarme lanciato dalle ginecologhe che operano negli ospedali della provincia di Roma, circa il rischio che al reparto maternità e ostetricia dell'Ospedale San Camillo venga nominato un primario obiettore di coscienza. Siamo costrette a constatare che dichiararsi obiettore di coscienza è la condizione irrinunciabile per fare carriera negli ospedali pubblici.

Il San Camillo è il centro per l'interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) più importante del Lazio, tra le 4 strutture a Roma a somministrare la RU486 (insieme al Grassi, al Sant'Eugenio e al San Filippo Neri). A fronte di altri 4 reparti IVG chiusi di recente nel Lazio (Monterotondo, Sora, Frosinone e Gaeta) e del faticoso e ancora atteso riavvio del repartino del Policlinico Umberto I, il San Camillo rimane il cuore dell'applicazione della Legge 194 nella regione. La nomina di un obiettore confessionale ci dà la certezza che anche al San Camillo nel giro di poco tempo richiedere un aborto significherà andare incontro a mille ostacoli, dai tempi d'attesa agli obiettori di coscienza.

Vogliamo richiamare alle sue responsabilità il governatore della regione Lazio Nicola Zingaretti: oggi garantire l'applicazione della legge 194 significa porre misure di tutela della salute e dell'autodeterminazione delle donne, come la garanzia di trovare medici non obiettori in ogni ospedale pubblico, facendo sì che questa scelta non sia più un limite alle possibilità di carriera di questi medici, evidentemente soggetti a discriminazione. Chiediamo a Zingaretti di indire un nuovo bando di concorso per il San Camillo in cui tali discriminazioni vengano efficacemente contrastate e i diritti delle donne e dei medici non obiettori rispettati.

Chiediamo infine al Governatore di mettere in atto quanto è in suo potere per garantire il Turn Over del personale medico e la massima qualità e assistenza negli ospedali pubblici così come nei consultori, sempre più poveri di personale qualificato e di risorse. È altrettanto necessario garantire le risorse necessarie e mettere tra le priorità nella riqualificazione la formazione e l'aggiornamento degli operatori sanitari in particolare per quanto riguarda l'IVG e la RU486, la prevenzione e la contraccezione.

Alla direzione sanitaria/generale del San Camillo chiediamo l'immediata attivazione di un reparto dedicato alla somministrazione della RU486. Inoltre ci batteremo affinchè il reparto IVG non venga scorporato dal reparto Maternità e trasferito in un'altra ala dell'ospedale. Questa scelta potrebbe rappresentare un rischio concreto per la vista stessa delle donne ricoverate, dilatando, in casi di emergenza, i tempi di trasferimento tra i diversi padiglioni.

Diamo appuntamento lunedi 16 marzo h10,30 sotto la direzione sanitaria del San Camillo durante i colloqui per la nomina del nuovo primario, affinchè tale nomina venga rinviata al momento in cui siano individuati candidato adeguati, che garantiscano i diritti delle donne e che rispondano pienamente alle mansioni richieste nella sanità pubblica.