Tarek: rinvio a giudizio
Processo a Tarek rinviato per impossibilità di videoconferenza dal carcere di Pescara
Processo a Tarek rinviato per impossibilità di videoconferenza dal carcere di Pescara
Con un compagno solidale abbiamo parlato del trasferimento di Tarek, insieme a centinaia di detenuti, al carcere di Pescara dopo il crollo di una parte del tetto di Regina Coeli, dove Tarek si incontrava privato dalla sua libertà.
Giovedì 23 ottobre, a partire delle ore 18:00, a Largo Perestrello (Marranella) ci sarà la presentazione del fumetto "La vendetta di Polifemo", che racconta la storia di Tarek, insieme all'autore Zerocalcare.
Venerdì 24 ottobre, alle ore 17:00 al Faro del Gianicolo ci sarà un presidio solidale con i prigionieri del carcere di Regina Coeli.
E' successiva all'audio la notizia che è stato chiamato un presidio al carcere di Pescara alle h 16.00 di domenica 26 Ottobre.
dal presidio a Regina Coeli dove si torva detenuto Tarek compagno arrestato durante il corteo del 5 ottobre scorso alla Piramide durante il corteo per la Palestina.
In collegamento telefonico un compagno dell'Assemblea di solidarietà e lotta di Roma racconta il quadro complessivo in cui si inseriscono i seguenti appuntamenti:
Diffondiamo degli aggiornamenti riguardo la vicenda di Tarek
Tarek è stato condannato in primo grado da una giudice a 4 anni e 8 mesi, con rito abbreviato, per il reato di resistenza.
L'appello è stato fissato per il 21 novembre.
Regina Coeli, il carcere in cui si trova, è in uno stato di sovraffollamento tale che, negli ultimi giorni, Tarek è stato trasferito nella quarta sezione, in una stanza che prima era adibita a spazio di socialità e che ora è stata trasformata in una cella, semplicemente aggiungendo quattro brande. In queste condizioni, lui e i suoi compagni di cella non hanno neanche la possibilità di farsi la doccia, se non previa autorizzazione della guardia, cambiando piano. E' da più di un anno che le persone recluse dentro il carcere di Regina Coeli protestano contro le condizioni sempre peggiori del penitenziario e per la libertà.
Nelle settimane precedenti sono state organizzate alcune iniziative di solidarietà per Tarek, sia per raccogliere soldi sia per scrivergli lettere. Ha ricevuto le lettere, sia da Napoli che da Roma, e questo gli ha fatto senz’altro piacere.
Mandiamo un saluto a Tarek, ai detenuti liberi di Regina Coeli e a chiunque sia privat* della propria libertà.
In comunicazione telefonica abbiamo parlato con un compagno solidale che parteciperà al presidio davanti a Regina Coeli, il giovedì 22 maggio alle ore 17:30, per rompere il silenzio e portare solidarietà a Tarek, detenuto per i fatti di repressione accaduti durante il corteo per la Palestina del 5 ottobre 2024.
Il 5 ottobre a Roma si è svolta una manifestazione nazionale in solidarietà con la palestina. La manifestazione è stata accompagnata, nei giorni precedenti, da una levata di scudi della politica che voleva vietarla, un clima mediatico che ha cercato di delegittimarla e una repressione di piazza che ha militarizzato la città e non solo.
La giornata è stata lunga, ci sono stati scontri, ma la piazza è stata determinata. Solo un arresto è avvenuto nella giornata del 5 ottobre, Tiziano, il quale è stato condannato a 2 anni in primo grado. Nei giorni successivi la repressione è andata a prendere a casa un altro ragazzo, Tarek, non appartenente ad alcuna organizzazione politica. Un ragazzo che è arrivato in Italia dalla Tunisia nel 2008, una storia come se ne sentono e se ne vedono tante. Su di lui la condanna è stata più pesante: 4 anni e 8 mesi con il rito abbreviato. Più di quanto avesse chiesto l'accusa. E' una storia che trasuda colonialismo, razzismo e classismo. La giudice non ha voluto toccare neanche alcune sue carte perchè, probabilmente, troppo sgualcite.
Di questa storia abbiamo parlato in questo spazio redazionale.
Ne abbiamo parlato con l'avvocato di Tarek, con un compagno dei Giovani Palestinesi e con un compagno della Rete liberi di lottare.