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Carcere

Tarek è stato trasferito al carcere di Pescara

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Con un compagno solidale abbiamo parlato del trasferimento di Tarek, insieme a centinaia di detenuti, al carcere di Pescara dopo il crollo di una parte del tetto di Regina Coeli, dove Tarek si incontrava privato dalla sua libertà.

Giovedì 23 ottobre, a partire delle ore 18:00, a Largo Perestrello (Marranella) ci sarà la presentazione del fumetto "La vendetta di Polifemo", che racconta la storia di Tarek, insieme all'autore Zerocalcare.

Venerdì 24 ottobre, alle ore 17:00 al Faro del Gianicolo ci sarà un presidio solidale con i prigionieri del carcere di Regina Coeli.    

 

E' successiva all'audio la notizia che è stato chiamato un presidio al carcere di Pescara alle h 16.00 di domenica 26 Ottobre.

 

 

 

Approfondisci su

Melfi: oggi pomeriggio presidio per Anan

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Oggi alle 1530 presidio davanti al carcere di Melfi per Anan Yaeesh, partigiano palestinese trasferito da poco e in maniera silenziosa dal carcere di Terni.  

Anan, giovane palestinese, arrestato in Italia su richiesta del governo israeliano, è stato trasferito dal carcere di Terni a quello di Melfi, in un ulteriore atto punitivo e intimidatorio. Un trasferimento che mira a spezzare la sua resistenza e isolare la sua voce. Anan aveva iniziato da qualche giorno lo sciopero della fame che ha per fortuna interrotto. 
Non restiamo in silenzio. Non lasciamolo solo.

La Resistenza non si processa.

Ciclo di incontri "Fuori e oltre la prigione"

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Con l'associazione Yairaiha parliamo del primo incontro del III ciclo "Fuori e oltre la prigione" previsto per il 9 ottobre, presso Zazie nel Metrò (via Ettore Giovenale, 16) alle ore 18:00. Si parlerà di giustizia nei territori dell'amministrazione autonoma in Rojava con Uiki (Ufficio Informazione Kurdistan in Italia) e in corrispondenza con l'Amministrazione Autonoma della Siria del Nord Est.

Il racconto di Suaad prigioniera palestinese

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In studio con l’autrice, Suaad Genem, presentiamo il libro “Il racconto di Suaad, prigioniera palestinese”, pubblicato da Edizioni Q nel 2024. Suaad Genem è nata nel 1958 ad Haifa e, dopo aver studiato Giurisprudenza, ha conseguito il Dottorato in Diritto Internazionale all’Università di Exeter, nel Regno Unito. Suaad è stata incarcerata tre volte nelle prigioni israeliane, rispettivamente nel 1979, nel 1983 e nel 1991. Il libro racconta le memorie del carcere, la solidarietà e le lotte delle prigioniere per difendere il loro diritti, lo sfruttamento, le tecniche usate per indurre le prigioniere a confessare fatti, opinioni e idee, i traumi che la prigionia lascia, i ricordi che riaffiorano nei momenti difficili…

Lettura di una lettera dal carcere

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Ci vediamo oggi, giovedì 17 luglio, alle 18 al faro del gianicolo per un saluto ai prigionieri. Di seguito il testo della lettera:

 

Con orgoglio ed amarezza nel cuore, scrivo queste frasi nella consapevolezza della nostra situazione…

Non pensavo potesse essere, a volte, così difficile esternare i nostri pensieri, in qualche modo dargli vita su carta, esprimere in toto o in parte, quello che di buono o di cattivo ci passa per la testa… Però una cosa qui l’ho cercata e sono riuscito a trovarla in me stesso, la giusta forza ed il giusto equilibrio che servono al mio cuore, alla mia mente ad al mio corpo, per cooperare e per far sì che tutto ciò potesse concretizzarsi. Il mondo visto da qui, la percezione che hai stando qui dentro ha sicuramente un impatto molto forte su di noi…

La vita vissuta qui dentro , ha tutta una sua relatività, ha un suo palcoscenico e noi, ignari di molti aspetti, ci ritroviamo a recitare la più brutta delle scene che si possano attraversare nella vita. Il copione non cambia è statico, monotono, sembra quasi un ciak che si ripete giorno dopo giorno, ma mai con una scena che vada bene… Non è mai stata la mia ambizione, questo è chiaro, ma da qualche mese a questa parte, ho voluto provare a fare io il regista, cercando di non essere solo una banale comparsa per far si che, quanto meno, il questa brutta ed orrenda vicenda, qualche scena potesse anche essere presa per buona. Escluso, ma non del tutto, l’inizio un po’ teatrale, poetico, profondo o sentimentale che sia, vorrei, o quanto meno, proverò a farvi capire quanto sia importante/vitale il sostegno delle persone che ti sono vicine in questa situazione… Sapete come ci si sente a vivere così? Ti senti come un dannato, del peggior girone infernale che possa aver mai raccontato il grande Dante Alighieri… La tua testa, la tua anima con essa, è come essere risucchiati da un buco nero, ad un certo punto c’è un buco nero e basta… Non hai uno scopo, non ti senti stanco, non riesci a concentrarti. Non ti senti utile… Più scappi da tutto ciò, più il buco nero si avvicina, sempre lì pronto ad inghiottire ogni minimo sentimento buono che riesce ad uscire… Chi l’avrebbe mai detto che… Un po’ di cemento unito ad un po’ di ferro, potesse fare tutto ciò… Se proprio volete saperlo, non sto qui a scrivere queste cose per autocommiserazione o per vittimismo, vi sto solo raccontando la nuda, cruda e triste verità. Voi da fuori fate molto, lo so, ma credetemi rapportato, paragonato al dolore, le mancanze, la perpetua sofferenza che si vive qui, è poca cosa… Non sentitevi sminuiti o offesi, capito o provate a farlo, di assimilare, far propria l’essenza di queste brevi ed umili frasi. La vostra giornata tra alti e bassi scorre, in qualche modo diversificate le giornate, fate molte cose, insomma bene o male passa… ED IL NOSTRO OROLOGIO INVECE? SI È ROTTO? SIAMO FORSE NOI LE PILE DIFETTOSE? C’È IL MALEDETTO TEMPO A NON VOLERNE SAPERE DI DARSI UNA MOSSA… Potreste pensare che esagero, che sono diventato un poeta, un recitatore per l’occasione, se fosse così vi sbagliate… È purtroppo la dura e triste verità di questa condizione… Ho provato ad accanirmi con il destino, con Dio, cercando disperatamente di chiedergli se potevano sottrarmi a questo incubo… Non ho avuto risposta… E se nella vita sei talmente disperato da arrivare addirittura a chiede agli stessi che ti mandino qualcosa di brutto per arrivare comunque ad uscirne, indovinate un po’: nessuna risposta neanche lì… Tutte queste parentesi e virgolette che si possano chiamare, le ho fatte alla fine per dire che nella vita non sempre puoi chiedere e tanto meno togliere o aggiungere qualcosa. Questa cazzo di vita molto spesso fa da sé.

Ogni nostro pianto, sfogo, ogni nostra azione o manifestazione è un grido disperato di attenzione che vi rivolgiamo. Quando venite a trovarci fate strada, sacrificate le vostre giornate, magari rinunciando a cose belle e divertenti che potete fare… Per questo vi siamo grati, ci mancherebbe…. Noi a cosa rinunciamo invece? Rinunciamo alla nostra libertà, alla nostra dignità, alla nostra felicità, al nostro tempo, alle nostre famiglie, ai nostri amori, amici, ai nostri doveri o piacere, al nostro tutto… Devastati, azzerati, distrutti da un sistema che una logica, una morale, una lealtà, una vera giustizia non l’hanno e non l’avranno mai… Vorrei solamente ricordarvi, a voi che siete là fuori, che un piccolo sacrificio o una rinuncia che possiate fare nella vostra vita, è essenziale/vitale per noi che siamo qui… Siete la nostra ancora di salvezza, il nostro salvagente, senza di voi sprofonderemmo nel più brutto, profondo e scuro degli abissi che la vita ha da offrire. Riflettete su tutto ciò ed ogni buona azione che fate, fatela perché ci amate, non per compassione…

 

Roma: presidio carcere e cpr

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In collegamento telefonico un compagno dell'Assemblea di solidarietà e lotta di Roma racconta il quadro complessivo in cui si inseriscono i seguenti appuntamenti: 

Giovedì, 17 Luglio, 2025 - 18:00 al Faro del Gianicolo - Regina Coeli 
Venerdì, 25 Luglio, 2025 - 18:00 di fronte le mura del Cpr di Ponte galeria

 

Aggiornamenti Tarek: trasferito in quarta sezione

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Diffondiamo degli aggiornamenti riguardo la vicenda di Tarek

Tarek è stato condannato in primo grado da una giudice a 4 anni e 8 mesi, con rito abbreviato, per il reato di resistenza.
L'appello è stato fissato per il 21 novembre.

Regina Coeli, il carcere  in cui si trova, è in uno stato di sovraffollamento tale che, negli ultimi giorni, Tarek è stato trasferito nella quarta sezione, in una stanza che prima era adibita a spazio di socialità e che ora è stata trasformata in una cella, semplicemente aggiungendo quattro brande. In queste condizioni, lui e i suoi compagni di cella non hanno neanche la possibilità di farsi la doccia, se non previa autorizzazione della guardia, cambiando piano. E' da più di un anno che le persone recluse dentro il carcere di Regina Coeli protestano contro le condizioni sempre peggiori del penitenziario e per la libertà.

Nelle settimane precedenti sono state organizzate alcune iniziative di solidarietà per Tarek, sia per raccogliere soldi sia per scrivergli lettere. Ha ricevuto le lettere, sia da Napoli che da Roma, e questo gli ha fatto senz’altro piacere.

Mandiamo un saluto a Tarek, ai detenuti liberi di Regina Coeli e a chiunque sia privat* della propria libertà.

Terni per la Palestina

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Oggi 18\06\2025 si tiene a Terni il quinto presidio settimanale degli ultimi mesi per sostenere la resistenza Palestinese, contro lo stato terrorista di Israele e le sue forme coloniali e sioniste. Un compagno del Coordinamento ternano per la Palestina ci racconta come sono andate queste piazze e quali saranno i prossimi passi di solidarietà, inoltre ci aggiorna sulla rivolta nel carcere di Spoleto e Terni; in quest'ultimo è detenuto anche Anan Yahaeesh di cui diamo aggiornamenti rispetto al suo processo in quanto resistente palestinese. 

 

Mezzoradaria - tramissione anticarceraria di Radio Città Fujiko di Bologna

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Riprendiamo la puntata del 26 aprile 2025 di MEZZORADARIA (https://www.mezzoradaria.com/), tramissione anticarceraria di Radio Città Fujiko di Bologna.

Durante la puntata, sentirete l'intervista alla famiglia di Wissem, ragazzo tunisino sbarcato a Lampedusa nel 2021, rinchiuso in CPR e morto due mesi dopo legato a un letto di contenzione nel reparto psichiatrico dell’ospedale S. Camillo di Roma.