Corrispondenza con una compagna dalla val di Susa. I compagni e le compagne si stanno concentrando per la manifestazione all'autoporto. La partecipazione è molto alta. E' la prima iniziativa di una 4 giorni di mobilitazione contro l'alta velocità.
In collegamento da Torino una compagna del movimento No Tav che ci aggiorna sulle prossime iniziative No Tav e sulla situazione delle due compagne arrestate.
collegamento telefonico con i compagni in presidio al palazzo di giustizia di torino per chiedere la liberazione di giorgio, compagno fermata nella giornata del 24 agosto nei pressi della baia clarea.
Una compagna ci racconta la cronaca della giornata di ieri in Val di Susa a Clarea. Dopo che in mattinata gli agenti avevano rimosso il gazebo dei digiunatori NO-TAV adiacente al cancello della recinzione lato Clarea, una ruspa delle ditte Decotte ha tentato di posare una più ampia palificazione per nuove griglie. Alcuni attivisti del presidio sono saliti a turno sul braccio del mezzo, tenendolo praticamente in stallo fino a sera. Le poche buche scavate sono state riempite con badili dai NO-TAV. In serata una manifestazione terminata con la spiacevole scoperta dei manifestanti di avere le ruote della macchina bucate.
Continua il presidio a Chiomonte. Resoconto della giornata di ieri e della mattina, dopo le incursioni delle forze dell'ordine al presidio Clarea e i tentativi di "disturbo" organizzati dai notav. Preso atto del fallimento della ditta Italcoge, altre iniziative sono in programma nei prossimi giorni.
Ore 18:00. Prosegue la marcia. Altissima la partecipzione, tanto che la testa del corteo sta già scendendo a ritroso verso la partenza a Giaglione.
Grande la partecipazione anche di manifestanti da altre regioni d'Italia: la linea tav è una questione nazionale, non solo perché a decidere sul destino della valle sono il Governo e ifondi della UE, ma perché riguarda il nostro modello di produzione, i nostri ritmi di vita e di lavoro. Il futuro di molte e molti ancora.
dopo 40 giorni di presidio, campeggio e mobilitazione, in Val di Susa una nuova marcia che porta migliaia di persone da Giaglione a Chiomonte, dove si trova la "baita" riconquistata nella manifestazione del 3 luglio scorso.
La valle resiste ancora, alla militarizzazione del territorio e ai tentativi di criminalizzazione, operati nel corso della settimana passata attraverso denunce e perquisizioni.
Due aggiornamenti dal corteo, uno alle 15:30 con un compagno valsusino e un secondo, alle 16:45 con una voce da Roma.
Anche ieri, in tarda serata, si sono svolte iniziative di assedio al cantiere di Chiomonte, cui la polizia ha reagito con largo uso di lacrimogeni. Iniziative in calendario anche per oggi, nel pomeriggio si terrà un'assemblea.