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militarizzazione

Fermare l'escalation. Unitə contro guerra, armi e fossile! Il 21 ottobre a San Piero a Grado

Data di trasmissione
Durata 11m 40s
Durata 18m 57s

C’è una stretta connessione tra la militarizzazione dei territori in cui viviamo e le politiche di guerra che l’attuale governo conduce in continuità con quelli precedenti. Per questo la lotta contro la militarizzazione e la costruzione di nuove basi militari deve intrecciarsi con la lotta per fermare l’escalation globale verso la guerra.

In tale prospettiva “Fermare l’escalation” nasce come processo di mobilitazione di diverse realtà di lotta politica, sindacale, sociale, ecologica, transfemminista, dell’associazionismo, del mondo antimilitarista, pacifista e di quello della giustizia climatica, dei nodi territoriali contro le grandi opere, i disastri ambientali ed il fossile. 

“Le guerre non scoppiano, si preparano”, è una delle espressioni che abbiamo pronunciato più volte: come possiamo fare in modo di costruire una fiducia nella possibilità di inceppare questa preparazione? 

Ne parliamo con un compagno del Movimento No Base di Pisa e con una compagna del Movimento per il diritto all'abitare di Roma.

Per maggiori informazioni: https://fermarelescalation.org/appello_alla_mobilitazione/

Per informazioni logistiche: https://fermarelescalation.org/raggiungici-il-21-ottobre-per-fermare-lescalation/

La scuola embedded

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Torniamo sulle dichiarazioni del ministro Valditara di censura contro chi manifesta nelle scuole l'appoggio al popolo palestinese: corrispondenze con compagno dell'osservatorio contro la militarizzazione della scuola e con un docente del liceo Manzoni di Milano.

Tra tagli alla scuola pubblica e fondi alle scuole private, tra guerre e precariato, continuano le mobilitazioni:

venerdì 20 ottobre sciopero generale di alcuni sindacati di base, e manifestazione per il popolo palestinese a Roma, piazza Vittorio ore 18;

sabato 21 ottobre: manifestazione a Coltano (Pisa) contro le basi militari e a Roma assemblea pubblica sul dimensionamento scolastico, ore 16:30 parco Cicogna via Palombini, indetta da comunità educante de' Pazzi e centro Mammuth.

C'è chi dice no

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C'è chi dice no nelle scuole, destando grande scandalo: approfondiamo i no al PNRR e i no alla militarizzazione con due corrispondenze, dal Liceo Albertelli e dall'osservatorio contro la militarizzazione delle scuole.

Corrispondenza finale con uno studente del collettivo del Liceo Augusto, che racconta l'aggressione fascista subìta fuori scuola e le reazioni: domani presidio alle ore 15 davanti al liceo.

Pubblicazioni:

La scuola laboratorio di pace, vol.1, storia, geopolitica e didattica di pace, prefazione di Ludovico Chianese, Aracne editrice

La scuola laboratorio di pace, vol.2, militarismi e narrazioni belliciste, prefazione di Michele Lucivero e Lorenzo Perrona, Aracne editrice

 

La cultura della Difesa: fascisti - militari - servizi

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La trasmissione inizia con la corrispondenza con Valter Boscarello di Memoria Antifascista con il quale smascheriamo il tentativo di Paola Frassinetti, sottosegretaria al Ministero dell'Istruzione e del Merito, che lo scorso 13 marzo ha provato a celebrare la morte di Sergio Ramelli nell'Istituto Molinari di Milano, suscitando la reazione dei docenti dell'istituto e della rete antifascista.

Completiamo il quadro con il resoconto della presentazione dell'Osservatorio sulla militarizzazione della scuola, con un commento di Antonio Mazzeo.

Sigonella: Alternanza Scuola Lavoro di guerra

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Iniziamo la trasmissione con la presentazione di un corso per docenti di scuola media superiore dell'associazione Educare alle differenze.

Nella seconda parte una compagna No Muos denuncia la firma di una convenzione PCTO (Alternanza scuola lavoro) tra scuole siciliane, la marina Usa e l'esercito italiano che porterà 360 studenti a lavorare nella base di Sigonella ad apparecchiature belliche destinate alla guerra in Ucraina. Segue il comunicato con cui le/i  No Muos hanno indetto questa mattina una conferenza stampa davanti a una delle scuole coinvolte, disertata dalla stampa.

Le scuole di Catania vanno alla guerra
A qualche giorno dall’anniversario dell’invasione russa in Ucraina, con la minaccia di un aumento sempre maggiore di tensioni tra gli stati di tutto il mondo, alcune scuole siciliane decidono di legittimare un luogo di guerra come Sigonella siglando un protocollo per lo svolgimento di un PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) che vedrà coinvolti 350 studenti nel periodo di marzo/maggio 2023.
Studenti di diverse scuole siciliane, tra cui l’ITAS Arturo Ferrarin e l’ISIS Duca Degli Abruzzi di Catania, per diversi mesi saranno a stretto contatto con chi fa la guerra e nei luoghi dove essa si fa. Sigonella è infatti la principale base aeronavale delle forze armate italiane, USA e NATO nel Mediterraneo e ha un ruolo da protagonista nell’attuale conflitto in Ucraina oltre ad essere il luogo da cui si dirigono droni di intelligence e di attacco.
Il Movimento No Muos si oppone a questo protocollo consapevole che in questo modo la scuola viene piegata agli interessi economici di chi vuole la guerra e che anziché formare ad un pensiero critico manipola gli studenti e le studentesse per accettare come unica opzione un futuro di guerra.
Per questo indice una conferenza stampa a Catania davanti l’Istituto ISIS “Duca Degli Abruzzi” via Artale Alagona, 99 alle ore 10.30 di martedì sette febbraio.

11 settembre 2001 - 2021

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Durata 37m 12s

Con Antonio Mazzeo, a partire dall'anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle di New York l'11 settembre 2001 e l'abbandono dell'Afghanistan da parte delle truppe USA e degli altri paesi nell'estate 2021, si tenta una ricostruzione di questi 20 anni: i cambiamenti geopolitici, le guerre, la crescita della militarizzazione, i "fronti interni", primo fra tutti la guerra quotidiana contro le migranti e i migranti.

Continua la resistenza Notav all'ex autoporto di San Didero: 2 compagni incatenati sul tetto

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Durata 15m 34s

Dopo sette giorni di resistenza sul tetto, i compagni e le compagne sono rimasti senza cibo e acqua. Dopo che due compagne sono riuscite ad eludere guardie e filo spinato per dare un cambio e portare viveri, la polizia ha ormai circondato con torri faro l'ex-autoporto e abbattuto gli alberi che potevano essere un rifugio sicuro per eventuali sortite notturne. Ora la situazione è critica. In segno di protesta, all'impossibilità di ricevere rifornimenti due compagni si sono incatenati ad una struttura di ferro sul tetto, da cui non è prevista la possibilità di liberarsi autonomamente. Non lasciamoli soli!

Ne parliamo in corrispondenza telefonica con una compagna.

Seguiranno aggiornamenti

Capo Frasca: sabato di nuovo in piazza contro la militarizzazione

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Durata 9m 16s

Da martedì 1 ottobre a Teulada ricominceranno le attività di tiro a fuoco nel poligono per un nuovo round di esercitazioni di aeronautica e marina militare. Di conseguenza, come da prassi consolidata, la Capitaneria di Porto di Oristano ha emanato una ordinanza che dispone l’interdizione nell’area denominata Nuova Tango 812 di tutte le attività connesse agli usi pubblici del mare e in particolare navigazione, pesca e mestieri relativi, sosta di navi e natanti di qualsiasi genere e tipo, turismo nautico e balneazione.

Più di 60 sigle si preparano a scendere di nuovo in piazza sabato 12 ottobe