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Elezioni in Catalogna, vincono i socialisti

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Durata 11m 15s

Le elezioni regionali in Catalogna, tenutesi lo scorso fine settimana, hanno visto la vittoria netta dei socialisti del premier Pedro Sanchez, che per la prima volta nella loro storia hanno conseguito la maggioranza relativa dei seggi e dei voti. Reggono sia gli indipendentisti conservatori di Junts sia la destra spagnola di Partido Popular e Vox, mentre la sinistra sia indipendentista che spagnola segna decisamente il passo. In ultimo, entra nel parlamento regionale anche Aliança Catalana, una formazione catalanista di estrema destra.

L'analisi del voto insieme a Victor Serri, de La directa di Barcellona.

Il curioso caso di Pedro Sanchez

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Durata 35m 4s

Messo sotto accusa da una formazione di estrema destra per un presunto caso, poi rivelatosi del tutto aleatorio, di traffico di influenze imputato a sua moglie, il Presidente del Consiglio spagnolo Pedro Sanchez è riuscito a volgere la situazione in suo favore. Prima si è preso cinque giorni di tempo per valutare se dimettersi o meno in quanto disgustato dagli attacchi personali nei confronti della compagna e poi, dopo avere incassato una grande manifestazione popolare a suo favore, ha annunciato la sua permanenza alla Moncloa rafforzando decisamente la sua posizione personale.

Una vicenda apparentemente di poco conto ma che ha molto da insegnare sul cosiddetto uso politico della giustizia e su come vi si possa reagire, a tutte le latitudini e a tutte i livelli.

Elezioni nel Paese Basco, la sinistra mai così in alto.

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Durata 19m 32s

Domenica 21 aprile si sono svolte le elezioni regionali nel Paese Basco, per la prima volta nella sua storia il Partito Nazionalista Basco, storicamente egemone nella regione, ha rischiato di farsi sorpassare dalla formazione indipendentista di sinistra EH Bildu, che ha ottenuto lo stesso numero di seggi e il più grosso successo elettorale della sua storia. Queste elezioni, oltre all'ascesa della sinistra indipendentista, rappresentano anche un confortante segnale per il Partito Socialista spagnolo, che ha aumentato i propri voti e che, a livello nazionale, gode dell'appoggio esterno sia del PNV che di EH Bildu.

Fra meno di un mese poi si tengono le elezioni regionali in Catalogna, da cui il governo di Pedro Sanchez si aspetta un nuovo successo e che potrebbero costituire un punto di svolta per rendere sempre meno conflittuale l'atmosfera in una regione ancora segnata dalla repressione del referendum sull'indipendenza di dieci anni fa.

Di tutto questo abbiamo parlato con Victor Serri de La directa.

Amnistia in Catalogna, prosegue il dibattito

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Durata 14m 54s

In Spagna è stata respinta l’attesa legge sull’amnistia per gli attivisti indipendentisti catalani e per le persone coinvolte nel referendum dell’ottobre 2017.A votare contro, oltre alla ovviamente alla destra, è stato il partito indipendentista catalano Junts per Catalunya, con cui la legge era stata concordata dal primo ministro Pedro Sánchez.

Junts ha deciso di votare contro la legge perché durante il dibattito parlamentare il Partito Socialista di Pedro Sánchez ha respinto gli emendamenti proposti all’ultimo proprio da Junts, puntavano a rendere ancora più ampia e sicura l’amnistia per le più di trecento persone coinvolte. Ora la legge dovrà tornare in Commissione giustizia, dove i termini verranno ridiscussi.

L’amnistia è l’elemento principale dell’accordo stipulato a novembre tra il Partito Socialista di Sánchez e Junts per Catalunya, i cui voti sono stati fondamentali per consentire a Sánchez di ottenere un nuovo mandato.

La nostra corrispondenza con Victor, de La directa di Barcellona

A 25 anni dagli accordi del Venerdì santo.

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Durata 15m 39s

Nel venticinquesimo anniversario degli accordi di pace del Venerdì santo in Irlanda del nord non si vede ancora la fine dell'interminabile impasse politica che impedisce la nascita di un esecutivo, si registrano di nuovo scontri di piazza - seppure imparagonabili rispetto a quanto accadeva prima del 1998 - e il presidente statunitense Biden, in visita ufficiale, non sembra volersi impegnare più di tanto. Quali sono le prospettive per il futuro?

Brexit, trovato l'accordo?

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Durata 46m 2s

La settimana scorsa è stato finalmente siglato l'accordo tra UE e Regno Unito sul protocollo dell'Irlanda del nord, la questione più spinosa fra le tante che l'uscita britannica dall'Unione Europea ha provocato. La situazione generale però appare ancora molto delicata, in particolare per quanto riguarda i malumori serpeggianti fra le forze unioniste nordirlandesi.

Con Paolo Perri, ricercatore e nostro corrispondente per le questioni britanniche abbiamo parlato degli scenari che si sono aperti, della dissidenza repubblicana in Irlanda del nord e della lotta per la leadership dei nazionalisti scozzesi dopo le dimissioni a sorpresa di Nicole Sturgeon qualche mese fa

Un altro caso di infiltrazione poliziesca in Catalogna

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Durata 5m 37s

Un altro caso di poliziotto infiltrato dalle forze di sicurezza spagnole all'interno dei movimenti di lotta e rivendicativi dei paesi catalani, stavolta si tratta di un agente immatricolato presso l'università di Valencia che da due anni operava sotto copertura nei comitati di quartiere della città.

La nostra corrispondenza con Victor, de "La directa". Qui uno degli articoli della testata che illustra la vicenda.

Catalangate, licenziata la direttrice del CNI

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Durata 13m 2s

La direttrice del CNI, i servizi segreti spagnoli, Paz Esteban, è stata destituita questa mattina dal governo spagnolo in seguito agli sviluppi dell'inchiesta sul cosiddetto Catalangate, lo scandalo relativo alle intercettazioni operate attraverso il controverso software Pegasus delle conversazioni di diversi esponenti politici catalani.

Della genesi e dell'andamento della vicenda, che negli ultimi giorni si è arricchita di ulteriori dettagli poco chiari, ci parla il nostro corrispondente da Barcellona Victor Serri.

Elezioni in Irlanda del nord, lo Sinn fein primo partito

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Durata 33m 22s

Alle elezioni generali della scorsa settimana in Irlanda del nord lo Sinn fein, come da previsioni, è diventato il primo partito, con quasi il trenta per cento dei voti. Crollano gli unionisti del DUP mentre l'Alliance party, formazione politica che si riivolge indifferentemente agli appartenenti sia alla comunità repubblicana che a quella unionista, ottiene un risultato eccezionale con il 13,5 per cento dei voti.

A questo punto, stando alle regole stilate dopo gli accordi di pace di Stormont, la carica di primo ministro dovrebbe andare alla presidente dello Sinn fein e quella di vicepremier al leader del DUP, che rimane la seconda forza del paese, ma è probabile che gli unionisti non faciliteranno il processo di formazione del nuovo governo.

Con Paolo Perri, dell'università di Aosta, cerchiamo di capire le possibili evoluzioni del quadro politico nordirlandese, anche in relazione alla situazione che si vive sia nel Regno Unito che nella repubblica d'Irlanda.