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Caravaggio non si sgombera

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In questi minuti si è tenuta una conferenza stampa dei movimenti per il diritto all'abitare per ribadire che l'incidente che c'è stato qualche settimana fa nello stabile di Via del Caravaggio, dove vivono più di 100 famiglie, non può essere utilizzato come scusa per concordare con la proprietà dello stabile uno sgombero. Ci sono state pressioni in questi giorni per decretare l'inagibilità di uno stabile che invece è perfettamente funzionante, ed è l'unica soluzione abitativa per centinaia di persone in questo momento. In una città dove l'emergenza abitativa non fa che aggravarsi, oltre a tentare di sgomberare i palazzi abbandonati che sono stati occupati dai movimenti si tenta di allontanare da questo paese migranti che lottano come stanno tentando di fare con Madalina, per la quale è partita una grande compagna di solidarietà che continua in queste giornate.

Io sto con Caravaggio

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Durata 18m 57s

Tano D'Amico ci presenta la lezione su Caravaggio che terrà giovedì 31 gennaio alle 17.00 presso l'occupazione abitativa di viale del Caravaggio 105/107 a Roma, prima dell'assemblea pubblica per discutere del futuro dello stabile.

Di seguito il comunicato delle e degli attivisti del Caravaggio occupato.

IO STO CON CARAVAGGIO

Nelle due palazzine gemelle di viale del Caravaggio, occupate dal 2013, 150 nuclei familiari con oltre 70 tra bambini e bambine, da diversi giorni di respira un'aria di preoccupazione sempre più forte per le minacce di sgombero che leggiamo sui giornali e che le amministrazioni non smentiscono. L'ultimo tavolo provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza che si è riunito venerdì 18 gennaio sembra abbia messo al primo posto tra gli stabili da sgomberare proprio i palazzi di viale del Caravaggio, vale a dire il posto da dove viviamo da ormai sei anni. Sia il Municipio che il comune di Roma non sono in grado di tranquillizzarci ed è per questo che ci rivolgiamo alla città che avrà la sensibilità di comprendere come la questione non possa essere risolta con l'impiego della forza pubblica. Se questo avverrà senza che si siano trovate soluzioni per l'emergenza abitativa che, per necessità, ci ha portato a occupare, molte persone e molti minorenni si ritroveranno in mezzo alla strada. Quelle stesse persone che - nel quartiere - avete avuto modo di conoscere, incontrandole al bar o al supermercato o davanti alla scuola, mentre accompagnano i propri figli. Con un'azione di forza, la dignità costruita in questi anni sarà spazzata via e la signora Armellini, proprietaria di centinaia di case a Roma, sarà l'unica a essere contenta, perché il luogo in cui viviamo è di sua proprietà e ha chiesto allo stato un risarcimento milionario per il mancato sgombero.
In mancanza di politiche abitative non può certo essere il manganello il modo in cui risolvere il problema della casa a Roma e crediamo di non essere i soli a pensarlo. Perché allora non aspettare di definire soluzioni dignitose e consentire alle famiglie di vivere senza questa continua minaccia sulla testa: una tensione che proprio i più piccoli e le più piccole soffrono più intensamente? Chiediamo a tutti e a tutte voi di girare lo sguardo verso la nostra condizione e sostenere il nostro tentativo di resistere a una decisione che sembra già presa e per la quale è solo questione di tempo.

Per questo vi invitiamo a partecipare all'assemblea pubblica che organizzeremo presso di noi, in viale del Caravaggio 105/107, il 31 gennaio alle 17.

Prima dell'Assemblea avremo l'onore di ascoltare Tano D'Amico, che terrà una lezione aperta sulla vita e le opere di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.

Grazie per la solidarietà e il sostegno che in tanti e tante ci avete già dimostrato,

Caravaggio Occupato

Appello di solidarietà per l'occupazione di Via del caravaggio

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Sta girando un appello di solidarietà per portare materiale che possa aiutare le famiglie dell'occupazione di Via del Caravaggio, dopo l'incendio divampato accidentalmente all'interno di parte dello stabile Venerdì notte. Lo stabile è ancora agibile ma diverse famiglie hanno purtroppo perso parte dei loro averi. E' possibile aiutarei reperendo: Letti, materassi, cuscini, lenzuola coperte, frigoriferi, armadi, piatti, bicchieri, posate, pentole, vestiti uomo donna bambini, pannolini. Diversi articoli usciti sulle cronache, lasciano presagire la volontà di approfittare di quello che è successo (Nonostante la situazione sia tornata rapidamente sotto controllo e l'immobile sia stato dichiarato agibile nella quasi totalità ), accelerando pericolose manovre di sgombero che lascerebbero sulla strada circa 130 famiglie e decine decine di bambini .. Mobilitiamoci insieme non lasciamoli soli ! Ne parliamo con un compagno dei movimenti per il diritto all'abitare.