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mobilitazione

Dialoghi dalla Sardegna ep.4 - ReteLiber*diLottare e interventi dalla piazza di Cagliari

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L’ultimo episodio raccoglie una riflessione di un compagno della Rete Liber* di Lottare riguardo gli ultimi due mesi al seguito del decreto sicurezza. Nominiamo diversi casi piuttosto allarmanti: le diverse infiltrazioni in Potere al Popolo e Cambiare Rotta, quanto avvenuto a Venezia in questi giorni, i domiciliari al compagno di Cagliari, come anche la segnalazione nei confronti dell’avvocato di Alfredo Cospito.

Infine concludiamo questo redazionale riportando 2 interventi, fra i diversi che sono stati fatti in piazza, di due compagne durante la manifestazione di mercoledì 25 giugno a Cagliari.

Alleghiamo una lettera scritta da Luca dai domiciliari: 

 

Per me la resistenza palestinese non ha il solo merito di non demordere anche davanti alla più brutale delle oppressioni, svelandoci la forza di un popolo fiero che si oppone alle cause della sua miseria, ma ha anche quello di aver contagiato centinaia di migliaia di persone in tutto il pianeta, dando vita ad una mobilitazione internazionale dalle varie forme ed espressioni.
Per chi, come me, è cresciuto nel nuovo millennio, gli esempi simili scarseggiano.
A fianco, una situazione geopolitica angosciante, tra conflitti aperti, continui sconvolgimenti e l’opzione di una guerra nucleare dietro l’angolo.
E così inizia a scricchiolare anche il nostro privilegio europeo, gradualmente fiaccato da un costo della vita sempre più proibitivo, mentre ci si consola con l’idea, sbiadita anch’essa, che “tanto qui le bombe non arriveranno mai”.
Anche qui, nello Stato italiano (sotto il quale siamo costretti a vivere pur essendo sardi) il quadro non è meno preoccupante. Se da un lato le condizioni della vita peggiorano e i nostri territori sono sempre più esposti alla predazione delle multinazionali (energetiche, di estrazione di materiali e così via) dall’altro le porte del carcere si aprono sempre più facilmente per chi decide di organizzarsi ed opporsi.
La Sardegna ne è esempio lampante: alta disoccupazione, stipendi da fame, scarsa assistenza sanitaria. Ad aumentare sono solo i progetti di estrattivismo energetico, gli aerei militari sulle nostre teste e le sezioni speciali nelle prigioni. E non dimentichiamoci che cosa significa, in un periodo di conflitto come quello che stiamo attraversando, vivere circondati da basi militari. Non solo per l’intensificarsi delle attività, e questi ultimi giorni ne sono una conferma, ma anche per la consapevolezza di essere sempre un “buon bersaglio”.
Io, che attualmente mi trovo agli arresti domiciliari per aver partecipato ad un corteo a Cagliari in solidarietà al popolo palestinese e contro l’occupazione militare in Sardegna, sono accusato proprio di alcuni dei reati (resistenza, lesioni e minacce a pubblico ufficiale) per i quali il decreto sicurezza prevede un aumento delle pene. Una sorte che temo toccherà a tanti e tante. Una sorte inevitabile per chi decide di non tacere davanti ai soprusi e alle imposizioni.
Mando un saluto a Tarek, con il quale ho orgogliosamente condiviso la piazza del 5 ottobre a Roma, ad Anan, Alì e Mansour, che sulla loro pelle pagano il prezzo del servilismo italiano nei confronti dello Stato d’Israele e a tutti i giovani e le giovani che in giro per il mondo rischiano la propria libertà, per la libertà del popolo palestinese e per una vita diversa.
E un abbraccio fraterno a Paolo Todde*, rinchiuso nel carcere di Uta (Cagliari), in sciopero della fame dall’8 maggio per protestare contro le condizioni detentive.
Sempri ainnantis
Sardinnia libera
Palestina libera

Casteddu, 23 giugno 2025
Luca

 


*Paolo todde attualmente ha interrotto lo sciopero della fame

Sciopero globale Friday for Future

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Corrisspondenza con compagnx di Friday for Future per approfondire le ragioni delle mobilitazioni che si terranno domani in tutta Italia, ma in particolare a Roma in Piazza della Repubblica alle 9.30

di seguito chiamata di Friday for Future

Venerdì 19 Aprile si torna in piazza: vogliamo riprenderci futuro, la nostra è resistenza climatica! Resistiamo all'aumento di eventi estremi, all'ipocrisia del governo e alla lobby dei combustibili fossili.

Vogliamo una transizione a pianificazione partecipata! 

Vogliamo ripartire dalle scuole con comunità energetiche ed efficientemente termico.

Vogliamo sentirci tutta coinvolta nelle decisioni che riguardano la transizione ecologica.

E Scendiamo in piazza per la Palestina, condividendo la lotta contro il neocolonialismo e per l'autodeterminazione, perché ogni conflitto avvantaggia solo le maggiori lobby delle armi e del fossile.

Ti aspettiamo venerdi 19, ore 9:30 Piazza Della Repubblica!

Mobilitazione contro l'autonomia differenziata

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Domani, mercoledì 21 dicembre, alle ore 16 in piazza della Rotonda, al Pantheon, è stata indetta una mobilitazione contro il progetto di autonomia differenziata in concomitanza con la discussione della legge di bilancio.

Ne parliamo con Marina Boscaino, presidente dei Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, l'unità della repubblica, l'uguaglianza dei diritti.

Il presidio si potrà seguire in diretta streaming a queste pagine:

https://www.facebook.com/noademiliaromagna

https://www.facebook.com/voci.meridiane.official

https://youtu.be/jlxRvM0xqeg