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Roma

2 settembre assemblea L38Squat per una resistenza collettiva agli sgomberi

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Con una compagna parliamo dell'assemblea domani alle 1830 al L38Squat a via Giuliotti al VI ponte del Laurentino. 

Durante questa estate diverse realtà si trovano ad affrontare la speculazione violenta nei propri contesti di vita e di lotta.
Roma e provincia sono cantieri a cielo aperto di progetti mortiferi e di colate di cemento che precedono sgomberi, sfratti e nuove espulsioni dalla città per chi non può permettersela.
A Roma e nella regione intera, per legge le cantine ed i garage diventano luoghi abitabili in linea con la tendenza del governo nazionale che investe sull'edilizia carceraria come unica edilizia popolare consentita.
Come collettivo che autogestisce L38Squat - il Centro sociale del sesto ponte - chiamiamo tuttx a raccolta per discutere gli sviluppi in corso nelle nostre situazioni e per aggiornare la nostra rete di relazioni su cosa sta cambiando velocemente nel nostro quartiere. 

Vogliamo organizzare una resistenza collettiva e vogliamo farlo con gli altri focolai di lotta in città e con tutte le persone che vogliono aggiungersi con idee ed energie.
La proposta è stata già raccolta dal collettivo del Bilancione Occupato per le lotte contro il porto crocieristico a Fiumicino, dal collettivo che autogestisce Strike e che vede sorgere un cantiere per una residenza di lusso per studenti nello spazio che BNL ha conquistato nella trattativa con l'ex OZ (Officine Zero), dal collettivo del De Lollis Underground che con uno studentato ci divide lo spazio e tutte le implicazioni questo comporta e dal collettivo del CSOAT Auro e Marco su quello che si muove tra sgomberi e riqualificazione nel quartiere di Spinaceto. 

Invitiamo il quartiere e chi vuole lottare fianco a fianco ad aggiungersi: 

martedì 2 settembre ore 18.30 a L38Squat, via Domenico Giuliotti 8x, sesto ponte del quartiere Laurentino 38 

L38Squat - PALESTINA LIBERA

Aggiornamento sull'esplosione del distributore di gpl di via Gordiani

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Con Massimo del collettivo "Albero magico" diamo alcuni aggiornamenti sulla situazione del quartiere Prenestino dopo le esplosioni di ieri mattina in un distributore di gpl. Approfondiamo quindi le tematiche discusse nell'assemblea che si è tenuta ieri pomeriggio a Casale Garibaldi analizzando le forme di mobilitazione: appuntamento a tutt3 per una assemblea-presidio che si terrà mercoledì prossimo 9 luglio davanti alla scuola Balzani.

Roma, esplosione a Villa De Sanctis

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Con un compagno della Borgata Gordiani parliamo dell'incendio di stamattina. Intorno alle 8 infatti una forte esplosione ha distrutto il distributore di benzina/gpl di via dei Gordiani, difronte Villa De Sanctis. Di seguito il comunicato della Borgata:

Al caldo asfissiante si aggiungono il fuoco, il fumo e le esplosioni. È lo scenario apocalittico generato dall’incidente alla pompa GPL di Via dei Gordiani di questa mattina, che segue di pochi giorni l’esplosione di un bus ATAC su via Prenestina.
Non è compito nostro ricercare le responsabilità sui singoli casi, ma abbiamo sempre più chiara una cosa: viviamo in un quadrante insicuro. E non per la microcriminalità e lo spaccio, che sicuramente sono problemi che vanno affrontati (ma davvero, sul piano sociale e non solo con la polizia), ma per la loro conformazione. Densità abitativa altissima e tanti luoghi potenzialmente letali, come una pompa GPL a pochi metri da un centro estivo, dai palazzi e dai campi sportivi.
Ricordate, poi, pochi anni fa gli incendi agli sfasci di Via Palmiro Togliatti, che generarono giorni interi di nubi tossiche? O quello di pochi giorni fa a centocelle, con l’obbligo per gli abitanti di tenere le finestre chiuse. Ecco. Non sono “casi isolati”, ma qualcosa di ciclico e strutturale. Chi vive nei quartieri popolari non è tutelato. Non lo siamo di fronte al cambiamento climatico, che soffoca le nostre vite e alimenta gli incendi, non lo siamo nella conformazione dei territori che diventano bombe a orologeria che ogni tanto, ma sempre più spesso, esplodono lanciando segnali e, soprattutto, causando feriti, case distrutte e paura, non lo siamo quando saliamo su mezzi pubblici antiquati, vecchi e insicuri.
Ora, per noi, è il tempo di stringerci attorno alla nostra comunità colpita, sostenere chi ha visto i vetri delle sue finestre distruggersi e di augurare la pronta guarigione a chi è ferito. Ma bisognerà, da domani, immaginare un modello diverso perché quelli che sembrano episodi isolati e casuali, andando a vedere poi nel dettaglio, non lo sono. Perché, se guardiamo agli altri disastri della città, vediamo come nelle periferie le certezze di ricostruire, di migliorare quello che c’era prima, non c’è mai. E su questo non dobbiamo abbassare la testa.
Lo dicevamo anni fa: vogliamo respirare. Oggi vogliamo anche vivere. Vogliamo la messa in sicurezza dei nostri quartieri, delle nostre case, delle nostre strade.
Perché le nostre vite contano.

Dopo lo Spagna, altri blackout: i bus privati a Roma

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La prima metà della trasmissione è dedicata al trasporto "pubblico" a Roma, al tema della sua privatizzazione e degli effetti concreti che questo causa: dai "normali" autobus che non passano, alla più sofisticata mancanza di interoperabilità con i sistemi informativi dell'Atac. Facciamo qualche considerazione sui meccanismi di privatizzazione e sulla tattica degli "spezzettamenti".

La seconda metà è invece dedicata alla notizia del recente blackout in Spagna, e all'accusa che le rinnovabili siano la causa. Cerchiamo di distillare la parte di verità contenuta in questa informazione, contestualizzandola però con delle spiegazioni su come funziona, a grandi linee, la rete elettrica e con uno sguardo anche all'importante precedente del blackout del 2003 in Italia.

Cosa succede in città: i soldi

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Terza e, per ora, ultima puntata del ciclo di trasmissioni sul Giubileo.

Con compagn che lottano nei quartieri di periferia a Roma, cerchiamo di guardare il modo in cui l'ingente spesa pubblica risultante da PNRR, Giubileo, e più in generale della politica di ampliamento del budget degli ultimi 4 anni hanno concretamente agito. Lo facciamo usando i casi studio specifici della sanità e dell'edilizia residenziale pubblica.

Cosa succede in città: il cemento

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Seconda puntata per questa trasmissione. La settimana scorsa abbiamo parlato di turismo e del suo impatto, oggi invece entriamo nel vivo di uno degli aspetti più visibili e discussi della speculazione: il cemento.

Durante la puntata cercheremo di andare dal particolare al generale, inframezzando le nostre voci con quelle di compagnə che seguono la vertenza del pratone di torre spaccata e del lago dell'ex-SNIA. Ci racconteranno per sommi capi la specificità del territorio in questione, le loro rivendicazioni, e in dialogo con loro cercheremo di sviluppare un ragionamento che mostri come le colate di cemento siano la parte visibile di un asservimento della politica non solo ad interessi privatistici, ma alla stessa logica della rendita. Un asservimento che si esprime attraverso azioni e inazioni legali, norme attuative e scelte.

Il giubileo, come tutti i grandi eventi, si trasforma subito in grande opera, e fa la sua parte in questo accelerando questi processi: una quantità di soldi così grande da essere impossibile da gestire in maniere effettivamente utili a chi vive la città, e che può solo essere fatta gestire a chi ha la capacità di riceverli: edilizia e infrastrutture.