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banlieue

Sabato 13 gennaio: La logica della ferocia a Quarticciolo

Data di trasmissione
Durata 12m 12s

Dalla pagina di Quarticciolo ribelle:

“Forza a tutti coloro che lottano” è l’epiteto finale di uno dei libri di Mathieu Rigouste che facciamo nostro per affrontare un tema che riguarda la nostra quotidianità ed è il presupposto che ci serve per fuggire da una visione fatalista o
eroica nel confronto con le forze dell’ordine. Se si guarda, infatti, alla storia della polizia e all’organizzazione scientifica della sua azione  si può comporre un’opera di disincanto di uno degli strumenti di dominio più
efficaci delle nostre società.

La logica della ferocia attraverso
la quale le forze dell’ordine si abbattono sui nostri territori va monitorata, documentata, esplorata perché la strage del carcere di Modena, i gravi abusi di Santa Maria Capua Vetere, le
violenze, gli omicidi di Aldrovandi, Cucchi, Russo, Dal Corso - solo per nominare i più recenti - non siano avvenute invano ma
uno dei terreni di ricomposizione possibile.

Come ci riporta Rigouste, quello che caratterizza le forze dell’ordine in Francia è una mentalità forgiata dall’esperienza coloniale alla base dello stato moderno e un terreno d’azione rappresentato dallo spazio urbano. Nel suo complesso l’obiettivo è il contenimento e il disciplinamento fino all’annientamento.
Il movimento Black lives Matter e le rivolte in Francia degli ultimi vent’anni ci parlano di una logica patriarcale, razzista, fascista e di classe che caratterizza il corpo militare tanto quello poliziesco. Ci parlano di rivendicazioni chiare: de-finanziare
il corpo di polizia e sottrargli il potere e la legittimità di uccidere.

Il bisogno di sicurezza è diventato
non solo un pretesto per rafforzare lo status quo - attorno al quale la destra di Lega e Fratelli d'Italia hanno costruito consenso - ma anche un business remunerativo fatto di armi, sistemi penitenziari privati e corpi speciali.


Sabato 13 gennaio insieme a Mathieue Rigouste e Afa Paris Banlieu parleremo di tutto questo alla luce delle rivolte partite da Nanterre la scorsa estate. Le periferie della Francia si sono infiammate dopo l'omicidio di un ragazzo di 17 anni. Nahel muore il 27 giugno 2023 ucciso durante un fermo di polizia: poteva essere un nostro amico, un nostro vicino di casa, un ragazzo che si allenava in palestra
o che frequentava la nostra scuola.

Abbiamo pensato questo incontro per approfondire il dibattito dopo mesi di mobilitazione del nostro territorio a
causa del peggioramento della vivibilità del quartiere e del moltiplicarsi della presenza della polizia e delle retate notturne e diurne con elicotteri, mezzi corazzati e cani al guinzaglio.

Abbiamo ragione di credere che la polizia e il carcere siano protagonisti nel nostro
quartiere, tanto quanto in tutte le periferie delle metropoli, nel mantenere un certo equilibrio che perpetua il dominio
sistemico. La loro presenza non diminuisce la criminalità ma la consolida, non c’è nessuna corrispondenza, infatti,
tra detenzione e operazioni di polizia e diminuzione della criminalità. La polizia si muove per ristabilire un equilibrio
che vede sostanzialmente la riproduzione perpetua di una città divisa in abitanti di serie A e abitanti di serie B.

Vi aspettiamo alle 18 alla @palestrapopolarequarticciolo via trani 1 Quarticciolo Roma

 

Francia, l'ordine è stato ristabilito?

Data di trasmissione
Durata 18m 59s

Dopo giorni, e soprattutto notti, di disordini e violenze, la situazione in Francia sembra essersi relativamente tranquillizzata, il moto di indignazione provocato dall'assassinio di Nahel pare essersi sopito e il presidente francese Macron ha potuto dichiarare ieri che "l'ordine nel paese è stato ristabilito". Ma è davvero così? Lo abbiamo chiesto a Filippo Ortona, giornalista, videomaker e corrispondente dalla Francia per il manifesto

Parigi: ragazzo stuprato da un poliziotto

Data di trasmissione
Durata 21m 2s

Torniamo, grazie al contributo di una compagna che vive a Parigi, sul brutale stupro di un poliziotto ai danni di un ragazzo (dal colore scuro della pelle, chissà perché?!) fermato nella banlieue pariginia (qui altri contributi).

Ieri il Presidente francese Hollande è andato a trovare il ragazzo all'ospedale.

 

Sulla stampa francese si glissa sull'accaduto (Le Monde nemmeno ha trattato la notizia).

Qual è lo stato della repressione in Francia? Come si muove la giustizia dei tribunali borghesi in un periodo di stato d'eccezione giuridico?

Intanto continuano i tumulti nelle banlieue e piccoli focolai di rivolta continuano a manifestarsi nella metropoli francese. Ma, anche su questo, la stampa tace. Proprio durante la diretta è in corso una manifestazione a Parigi.

 

Parigi: un racconto dallo sciopero generale

Data di trasmissione
Durata 16m 15s

Un compagno che è stato a Parigi in questi giorni racconta ai nostri microfoni, ospite di Sapienza Clandestina, la realtà dei movimenti sociali della capitale francese: dall'esuberanza dei giovani studenti all'immobilismo di una parte del movimento sindacale. 

 

Qual è la composizione sociale delle lotte, quali le prospettive future?

Il racconto di alcune giornate di lotta, a partire dal grande sciopero generale del 28 aprile

 

Qui i precedenti approfondimenti da Parigi: www.ondarossa.info/tag/Parigi