Regno Unito e la guerra in Ucraina
La guerra vista dal Regno Unito: governo cinico, rifugiati, oligarchi e Westsplaining
I siti ucraini (in inglese) di cui si è parlato durante la trasmissione:
La guerra vista dal Regno Unito: governo cinico, rifugiati, oligarchi e Westsplaining
I siti ucraini (in inglese) di cui si è parlato durante la trasmissione:
Il punto sull'aumento dei fermi e degli arresti dei cittadini UE al confine britannico dopo il Brexit.
Le elezioni britanniche di giovedì scorso ci consegnano un Regno unito più disunito che mai. Boris Johnson e i conservatori hanno la maggioranza assoluta dei deputati ma trionfano solamente nei collegi elettorali dell'Inghilterra bianca e rurale; nelle aree metropolitane, pur azzoppato, il Labour di Corbyn regge. Poi c'è il Galles, che al referendum sulla Brexit aveva votato per il Leave ma che a queste elezioni non premia i tories, la Scozia, dove lo Scottish National Party raggiunge risultati plebiscitari, e l'Irlanda del nord, dove per la prima volta le formazioni politiche repubblicane prendono più voti di quelle unioniste.
La Gran Bretagna è a rischio sparizione? Qual è il reale peso delle forze progressiste e di quelle conservatrici nella corona? Come si muoveranno Boris Johnson e Donald Trump nei prossimi mesi? Questi ed altri interrogativi abbiamo posto a Paolo Perri, ricercatore presso l'università della Calabria
Sono giorni di accelerazioni sulla Brexit per la premier britannica Theresa May. Da una parte le tensioni interne alla maggioranza parlamentare indicano la possibilità che il trattato venga bocciato. Dall'altra continuano anche le discussioni e le trattative con L'Ue. Abbiamo contattato un nostro redattore che si trova nel Regno Unito per fare un quadro della situazione.
Dopo le elezioni di giovedì scorso gli estremisti protestanti del DUP, il principale partito unionista dell'Irlanda del nord, rappresentano l'unica possibilità per formare un governo conservatore a guida Theresa May. Sempre in Irlanda del nord, lo Sinn Fein continua a guadagnare consensi, mentre in Scozia lo Scottish National Party segna il passo dopo i trionfi elettorali del 2015.
Della situazione nel Regno Unito parliamo con Paolo Perri, ricercatore presso l'università della Calabria
Con Paolo Perri, ricercatore presso l'università della Calbria, proviamo ad analizzare i risultati delle elezioni amministrative tenutesi nel Regno Unito una decina di giorni fa, con particolare riferimento alla Scozia, dove l'SNP conferma il suo ruolo predominante e i conservatori diventano la seconda forza politica scavalcando i laburisti, al Galles, si registra un buon risultato dei nazionalisti ed una sostanziale tenuta dei laburisti, e all'Irlanda del nord, dove le tradizionali formazioni nazionaliste, sia unioniste sia repubblicane, manifestano qualche leggero affanno. Il tutto in attesa dei risultati del referendum sull'eventuale uscita della Gran Bretagna dall'UE, appuntamento cruciale per tutto il vecchio continente.
Lo Scottish National Party ha avuto un succeso importante in Scozia dalle elezioni del maggio 2015 che lo ha visto trionfare con il 50% dei consensi, fino al clamoroso referendum indipendentista. Ai microfoni di Radio Onda Rossa abbiamo intervistato un compagno di Cosenza, Paolo Perri, autore di un recente articolo sulla rivista de Il Mulino a proposito dello Scottish National Party (http://www.rivistailmulino.it/news/newsitem/index/Item/News:NEWS_ITEM:3…) e ricercatore dell'Università della Calabria. Ha analizzato la genesi del nazionalismo scozzese, le caratteristiche del successo dello SNP e le posizioni rispetto al Regno Unito e l'Unione Europea.