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Cisgiordania

Nei carceri israeliani: un approfondimento con Khaled Al Qaisi

Data di trasmissione
Durata 35m 21s

Khaled Al Qaisi, ricercatore italo-palestinese della Sapienza, come le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Onda Rossa sanno,  lo scorso 31 mentre stava per lasciare la Palestina per tornare in Italia è stato arrestato dalle forze dell'ordine israeliane senza che gli venisse notificata nessuna accusa; in ottobre poi è stato fatto uscire dalla prigione ma senza la possibilità di potersi muovere, alla fine è rientrato in Italia i primi di dicembre. Rientrato in Italia la sua voce si è fatta sentire costantemente per tenere alta la solidarietà cn il popolo palestinese.

Con lui questa mattina abbiamo parlato in particolari delle carceri israeliane, delle condizioni di migliaia di prigionieri/e politici, dell'aumento degli arresti e del peggioramento della situazione dopo il 7 ottobre; abbiamo inoltre approfondito il tema della detenzione amministrativa e degli arresti senza capi d'accusa. Abbiamo inoltre analizzato la situazione della Cisgiordania dove Khaled è dovuto rimanere circa due mesi dopo il rilascio dal carcere; infine abbiamo rilanciato la lotta al fianco del popolo palestinese e quindi la necessità di lottare qui, sul territorio dell'Italia, un paese che in vari modi è in guerra alleato con Israele.

 

Repressione sulla solidarietà alla Palestina in Europa e aggiornamenti dal Medio Oriente

Data di trasmissione

Nella prima metà della trasmissione approfondiamo, grazie a due corrispondenze da Parigi e da Berlino, la cappa di repressione nel modo occidentale ai movimenti di solidarietà con la Palestina: dai divieti di manifestare in Francia e Germania al divieto stesso di esporre simboli palestinesi nello UK. Ci concentriamo sia sulle dichiarazioni politiche e sulle linee editoriali delle maggiori emittenti europee, sia sulla composizione e le posizioni delle piazze in tutta Europa e negli Stati Uniti.

Nella seconda metà del redazionale, invece, ci facciamo aiutare da un compagno palestinese a tracciare un quadro della situazione in tutto il mondo arabo, le manifestazioni, le carovane popolari, le posizioni dei diversi gruppi armati e la situazione politica in Palestina, in Libano e in Egitto.

Chi pagherà il prezzo della crisi israeliana?

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Durata 30m 51s

Con una compagna appena tornata dalla Palestina parliamo della situazione in Cisgiordania dopo l’attacco al campo profughi di Jenin, della colonizzazione che avanza in tutta la Cisgiordania ed a Gerusalemme, dell’impunità dei coloni ed il loro diritto di uccidere e di come saranno I palestinesi a pagare il prezzo della crisi israeliana sulle riforme giudiziarie.

Voci per la Palestina

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Durata 56m 32s

Domenica 26 febbraio decine di coloni israeliani hanno compiuto l’ennesimo attacco uccidendo un palestinese e dando fuoco a case ed auto ad Huwwara (Nablus), Burin, Za’tara e Asira al-Qabliyah.

Un testimone oculare ha dichiarato: “Non c’è bisogno di immaginare come la gang sionista abbia compiuto la Nakba nel 1948. Devi solo guardare ciò che i coloni ebrei israeliani hanno fatto a Huwwara. Hanno compiuto una nuova Nakba”.

Di quello che sta accadendo nell’indifferenza internazionale ne parliamo con una giovane compagna palestinese.


 

Palestina: Cisgiordania sotto attacco

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Durata 19m 14s

Continuano gli attacchi di Israele in Cisgiordania, in particolare nella città di Jenin, ma anche a Nablus un giovane avvocato palestinese è stato ucciso e sono decine i feriti.

Il Comitato delle fazioni nazionali ed islamiche di Gaza ha deciso che il prossimo venerdì sarà un “giorno di rabbia e sostegno” a Jenin ed ha rivolto un appello ai Palestinesi nei Territori occupati, in diaspora ed ai cittadini palestinesi di Israele per organizzare attività popolari in supporto alla città.

Nella striscia di Gaza la crisi economica si fa sempre più forte. Le famiglie palestinesi sono duramente colpite dall’aumento dei prezzi alimentari  globali e molte stanno lottando per soddisfare i loro bisogni primari. La dipendenza dalle importazioni e i vincoli imposti loro dalla continua occupazione militare israeliana, dalla violenza dei coloni e dall’appropriazione della terra stanno aggravando la crisi alimentare.

Ne parliamo con un compagno palestinese della striscia di Gaza.