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genocidio a Gaza

Palestina: non giriamoci dall'altra parte ma continuiamo a mobilitarci

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Senzaconfine, Associazione di Volontariato, ha deciso di conferire il "Premio Dino Frisullo" di quest'anno (dedicato annualmente a chi si e' distinto in opere di difesa dei diritti umani), a Meri Calvelli, coraggiosa operatrice sociale, da anni presente in Gaza con progetti di pace tra i giovani palestinesi e italiani per costruire ponti di amicizia e riconoscimento della cultura e della lotta del popolo oggi martire e devastato da eventi drammatici e distruttivi di guerra. Tutt@ sono invitat@ l'11 giugno 2025, alle ore 17:30, presso la Casa Internazionale delle Donne - Sala Simonetta Tosi e giardino della Casa, per la cerimonia di consegna del premio.

In studio, con Meri, commentiamo la notizia, comunicata da una telefonata di Simonetta Crisci, Presidente onoraria di Senzaconfine, e diamo gli ultimi, tragici aggiornamenti sulla situazione a Gaza e in Cisgiordania e sulle varie mobilitazioni in solidarietà con la popolazione palestinese.

Successivamente, presentiamo la lettera-appello dei Sanitari per Gaza agli ordini di medici, infermieri, farmacisti, psicologi, tecnici delle professioni sanitarie, medici veterinari, ostetrici, biologi, fisioterapisti, chimici e fisici, che può essere sottoscritta anche dai singoli professionisti. L'appello può essere sottoscritto qui

Senza Stato

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Il Coordinamento Castelli Romani per la Palestina invita tutti e tutte alla presentazione del libro "Senza Stato" di Rosalba Belmonte, che esplora il periodo che va dagli Accordi di Oslo del 1993-1995 ai nostri giorni.

Il libro illustra i meccanismi politici e sociali attraverso i quali, dopo gli Accordi di Oslo, lo Stato sionista ha perpetuato e approfondito l'oppressione coloniale della Palestina, per giungere fino al genocidio in corso.

Sarà presente l'autrice, insieme ai Giovani Palestinesi e all'Udap.

Domenica 18 maggio - ore 17:00

Palazzina Vespignani - Via Risorgimento, 1 - Albano

Con Gaza nel cuore

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Meri e Manolo, in studio, ci danno gli ultimi aggiornamenti sulla situazione a Gaza, ormai scomparsa dalle testate mainstream, dove il genocidio non si è mai interrotto, mentre bombardamenti e ordini di evacuazione sono all'ordine del giorno su tutto il territorio e mancano completamente aiuti umanitari, elettricità, acqua e cibo.

Viene quindi presentata la campagna 100x100 Gaza, un'iniziativa di solidarietà nata per rispondere in modo concreto e collettivo alla catastrofe umanitaria che devasta la popolazione. L'obiettivo è raccogliere 100.00 euro attraverso 100 iniziative in 100 ore consecutive, dal 9 aprile alle 20:00, alla mezzanotte del 13 aprile 2025. L'appello e l'elenco delle iniziative sono disponibili qui

 

Italia complice genocidio a Gaza

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Torniamo sulla questione dell'esposto-denuncia presentato alla Procura della Repubblica di Roma nell'aprile 2024 contro il Governo italiano per complicità nel genocidio del popolo palestinese. L'Italia è il terzo fornitore di armi ad Israele ed il governo Meloni è un forte sostenitore di Netanyahu, al punto che vari importanti ministri hanno annunciato che non eseguiranno il mandato di cattura della Corte penale internazionale nei suoi confronti.

Dal momento che l'esposto, presentato oltre 6 mesi fa, è rimasto sino ad oggi lettera morta, venerdì 7 marzo 2025, in occasione della presentazione di un ulteriore atto di integrazione alla Procura, si è tenuto un presidio a piazzale Clodio, davanti al tribunale.

Ne parliamo in una corrispondenza con l'avvocato Claudio Giangiacomo, uno degli estensori dell'esposto

Palestina: notizie e riflessioni a microfoni aperti

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In studio, con Meri, parliamo della situazione a Gaza, del genocidio ancora non riconosciuto e della situazione in Cisgiordania con i campi profughi attaccati e la pulizia etnica in corso.

Una telefonata ci aggiorna sull'esito dell'udienza preliminare al tribunale de L'Aquila per Anan Yaeesh, nel corso della quale è stato deciso il rinvio a giudizio non solo per Anan, ma anche per Ali Irar e Mansour Doghmosh, gli altri due palestinesi coinvolti nel caso.

In conclusione, Meri ci ricorda l'iniziativa "Benefit per Gaza, di Venerdì 28 Febbraio al Forte Prenestino, dalle ore 19:00, nel corso della quale sarà proiettato il film "From Ground Zero"che raccoglie 22 cortometraggi realizzati a Gaza tra la fine del 2023 e il 2024, durante l'aggressione genocidaria perpetrata dallo Stato sionista e verrà presentata la campagna "100% Gaza. Non finiremo mai di amarti"

 

Fuori USA e sionisti dalla Palestina

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In una corrispondenza con un compagno dell'UDAP, presentiamo il presidio che si terrà Venerdì 21 febbraio 2025 presso l'Ambasciata statunitense a Roma, alle ore 17.00, al fine di condannare l'incondizionato appoggio degli USA ad Israele e di mantenere alta l'attenzione e la mobilitazione in solidarietà con la resistenza della popolazione palestinese conto le vergognose politiche predatorie statunitensi.

No alla Fiera delle armi!

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Torna anche quest'anno la Fiera delle armi a Verona! "EOS European Outdoor Show. Caccia, tiro sportivo, pesca, nautica, outdoor" si svolgerà in città dall'8 al 10 febbraio.

Riteniamo inaccettabile e scandaloso che nell'attuale contesto nazionale e internazionale si possa tenere una fiera dedicata alle armi, a cui partecipano, direttamente o indirettamente, le più importanti aziende produttrici di strumenti di morte per gli eserciti, le polizie e gli apparati di sicurezza di tutto il mondo, che utilizzano le finalità sportive e i codici etici come specchietti per le allodole.

70.000 sono le vittime della guerra brutale e genocida scatenata da Israele contro il popolo palestinese. Un milione circa, tra morti e feriti, quelle del conflitto tra Russia e Ucraina. Una sessantina le guerre attualmente in corso, il numero più alto dalla fine della seconda guerra mondiale. Decine gli scenari in cui la tensione è altissima e può sfociare da un momento all'altro in conflitto.

E' in atto una vera e propria corsa al riarmo. E quali effetti produca questo tipo di politica è noto a chiunque non abbia completamente perso la memoria storica. Le spese militari a livello mondiale hanno raggiunto nel 2023 il record storico di 2.400 miliardi di dollari, con una crescita di oltre il 6% rispetto all'anno precedente. La spesa militare europea è aumentata nello stesso anno del 16%: il più grande incremento annuale dalla fine della Guerra Fredda in poi. Quella italiana, nel 2024, è stata di circa 28 miliardi di euro, 1400 milioni in più rispetto al 2023. Una crescita derivante soprattutto dagli investimenti in nuovi sistemi d'arma a cui sono andati ben 10 miliardi di euro. Il neo eletto presidente degli USA Trump parla di portare al 5% del PIL la spesa militare dei Paesi Nato. Parallelamente, al loro interno, gli stati accrescono quantitativamente e qualitativamente polizie e apparati di sicurezza nell'intento di reprimere ogni forma di contestazione, dissenso e resistenza che possa turbare il ritmo di crescita degli affari, del business e dei dividendi e di sfruttare inesorabilmente esseri umani e natura.

La "diversità" o "non conformità" è trattata con un approccio poliziesco, repressivo, punitivo. Profughi richiedenti asilo, persone con problemi psichiatrici, detenuti, poveri, sono presi in considerazione sempre e solo nell'ottica della sicurezza e dell'ordine pubblico. Il DDL 1660, in via di approvazione, darà piena legalità a questa tendenza securitaria-repressiva-militarista.

Solo tre mesi fa una pistola Beretta (azienda presente alla fiera), impugnata da un poliziotto, ha ammazzato proprio  a Verona Moussa Diarra, un giovane del Mali in cerca di una prospettiva di vita, di un futuro che avrebbe forse potuto trovare se avesse ricevuto il supporto delle istituzioni.

Tutto questo avviene mentre le risorse per il welfare, la sanità, l'istruzione, il sostegno alla disabilità, l'assistenza sociale, l'edilizia popolare, sono sempre più limitate e insufficienti a garantire servizi adeguati.

Con quale coraggio si può pensare di organizzare una fiera delle armi in questo contesto? Come si può restare indifferenti? Chiediamo all'amministrazione comunale di dissociarsi pubblicamente da questa manifestazione e di chiedere all'Ente Fiera di rescindere il contratto con gli organizzatori.

EOS è il simbolo di un sistema che pone il processo di accumulazione capitalistica al di sopra di tutto. Un sistema predatorio nei confronti della natura, degli animali, della vita e della dignità degli esseri umani. Un sistema colonialista, razzista, intrinsecamente violento, guerrafondaio, mortifero.

EOS è espressione di un mondo che lucra sulla morte e sulla violenza fine a stessa.

Parliamo della mobilitazione con un compagno in corrispondenza da Verona

Da Trump alla Siria, quali prospettive per la resistenza palestinese?

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ASSEMBLEA PUBBLICA DOMENICA 12 GENNAIO - PALAZZINA VESPIGNANI ALBANO – ORE 10.30

Interviene l’Unione Democratica Arabo Palestinese

A poco più di un anno dal 7 ottobre 2023, la resistenza palestinese si trova ad affrontare uno scenario politico in rapido mutamento. In 15 mesi, Israele ha ucciso decine di migliaia di persone a Gaza e nel resto della Palestina, ma ha colpito anche in Libano, Yemen, Siria, Iraq e Iran.

L’esercito sionista è penetrato nel Sud del Libano e, nel corso delle ultime settimane, anche in Siria, dove ha approfittato della caduta di Assad per oltrepassare le Alture del Golan e giungere a non molti km da Damasco. Israele colpisce la Siria fin dal 2011 ma, in questi giorni, ha bombardato il paese con forza inusitata, fino a rivendicare di aver neutralizzato gran parte degli armamenti strategici siriani.

Sebbene il fronte libanese non sia stabilizzato e le conseguenze della nuova situazione siriana debbano ancora definirsi compiutamente, questi ultimi sviluppi sembrano rappresentare un duro colpo per il cosiddetto “Asse della Resistenza”, che pare uscirne indebolito a beneficio di altri attori regionali e internazionali.

L’Iran, grande ossessione di Israele e principale sostenitore dei gruppi palestinesi, appare dunque più esposto alle ritorsioni del sionismo e dell’imperialismo atlantico. Il prossimo insediamento di Trump negli Usa rappresenta un ulteriore campanello d’allarme in questo senso.

La prima presidenza Trump era stata caratterizzata dallo stralcio dell’intesa con l’Iran sul nucleare civile e dagli “Accordi di Abramo” tra Israele e una serie di paesi arabi (Emirati, Bahrein, Sudan, Marocco). Nelle intenzioni di Tel Aviv, quegli accordi erano funzionali a un rimodellamento complessivo dell’Asia occidentale, volto a favorire il consolidarsi di una rinnovata egemonia israeliana e ad annichilire le rivendicazioni palestinesi.

Benché molte cose siano cambiate da allora, questo è il principale obiettivo che Israele continua a perseguire anche oggi. Un obiettivo che lo Stato sionista non è ancora riuscito a raggiungere, nonostante il genocidio in atto.

Pur duramente colpite, infatti, le organizzazioni palestinesi continuano a combattere senza tregua, a Gaza e in tutta la Palestina. Come a Jenin, in Cisgiordania, dove affrontano, proprio in questi giorni, gli attacchi militari dell’Autorità Nazionale Palestinese, ansiosa di attestarsi come partner affidabile di Israele e USA per la gestione postbellica di Gaza.

I palestinesi e le palestinesi non hanno altra scelta se non quella di proseguire la lotta contro un progetto colonialista che vorrebbe negare la loro stessa esistenza. Da parte nostra, dobbiamo interrogarci su quale sia il modo migliore per continuare a costruire, nelle nuove condizioni politiche, il movimento di solidarietà con la loro resistenza popolare, a partire dai nostri territori.

CASTELLI ROMANI PER LA PALESTINA