Il 3 settembre è uscito "C'era una volta Gaza" un libro che racconta il 7 ottobre come uno spartiacque ma anche che restituisce al popolo palestinese dignità di una vita vissuta sotto occupazione. Ne parliamo con l'autore Valerio Nicolosi, che ci aiuta anche a ripercorrere quello che sta accadendo in questi giorni in Palestina.
Le foto sono di Valerio Nicolosi e Daniele Napolitano.
Al seguito di quanto è avvenuto ieri in Cisgiordania e quanto sta avvenendo in generale in Palestina, sentiamo la voce di un compagno dei Giovani Palestine che ci aggiorna sulla situazione. In questo spazio parliamo sia di quanto sta accadendo sul territorio che delle reazioni internazionali. Concludiamo rilanciando le mobilitazioni in Italia solidali con la Palestina: 21 settembre a Firenze e 5 ottobre a Roma.
Potrete ignorare il massacro, ma non ignorerete la nostra mobilitazione.
Per nove lunghi ed estenuanti mesi abbiamo invaso le strade per denunciare il genocidio compiuto da Israele, e ancora continueremo a farlo.
L'Italia - rappresentata da questo Governo collaborazionista e da precedenti Governi di ogni colore che si sono ugualmente mostrati complici - ha numerose responsabilità nell'eccidio che sta subendo il Popolo Palestinese.
Ieri, l’entità sionista ha commesso l’ennesimo massacro, prendendo di mira il campo profughi di Al-Mawasi-zona designata come SICURA- a est di Khan Younes, nel sud della striscia di Gaza, causando più di 100 martiri e circa 300 feriti.
Noi condanniamo il silenzio e la complicità dell’Italia e della comunità internazionale dinanzi a quest’ennesimo massacro e di fronte al GENOCIDIO in corso a Gaza.
Per questo ci rivolgeremo direttamente al Ministro degli Esteri: lo metteremo davanti all'ipocrisia e ai doppi standard della nostra classe dirigente, che ignora totalmente la volontà popolare, la quale è massicciamente compatta intorno alla Causa Palestinese.
Chiederemo che il nostro Paese si adoperi affinché:
- sia sospeso e cancellato l’accordo di associazione UE-Israele;
- siano rilasciati i prigionieri politici, anche su suolo italiano;
- siano imposte sanzioni totali al settore militare e “dual use” israeliano;
- siano interrotti tutti i rapporti di tipo economico, accademico, scientifico, militare, politico e diplomatico che spalleggiano il genocidio in corso a Gaza, la devastazione in Cisgiordania e la politica di Apartheid e pulizia etnica che imperversa da oltre 75 anni in Palestina.
Lotta insieme a noi!
Palestina Libera! 🇵🇸
Intifada fino alla Vittoria! ✊🏼
Ne parliamo con Maya del Movimento degli Studenti Palestinesi in Italia
Una compagna che si trova a Gerusalemme ci aggiorna sulla situazione in Cisgiordania, sulle tensioni all'interno di Israele e sulla grave crisi umanitaria nella striscia di Gaza, ancora sottoposta a bombardamenti, sia nel centro che nel sud.
Il ricavato dell'iniziativa sarà devoluto a progetti di solidarietà con il popolo palestinese operanti all’interno dei campi profughi di Aida e Dheisheh (Betlemme).
Con il prof. Triestino Marinello, docente di Diritto Internazionale alla Liverpool John Moores University, parliamo della detenzione amministrativa in Cisgiordania, della violazione della delibera del Consiglio di Sicurezza del ONU per il cessate il fuoco a Gaza e delle sistematiche violazioni dei più basilari principi del Diritto internazionale da parte di Israele e di diversi paesi occidentali.
Michele Giorgio, storico corrispondente del manifesto e responsabile della testata Pagine Esteri, ci aggiorna sulla situazione dopo la risoluzione Onu che chiede un cessate il fuco nella Striscia dove niente è cambiato: continuano i bombardamenti, sempre più grave la situazione alimentare e sanitaria.
Anche in Cisgiordania continua la guerra a bassa intensità e a Gerusalemme si attende con apprensione la Pasqua.
Aggiornamenti anche dal confine libanese dove la situazione è sempre più vicina alla guerra e dall'interno dello stato israeliano dove la questione della proposta di coscrizione militare degli ultraortodossi sembra un reale pericolo per il governo Netanyahu.
Khaled Al Qaisi, ricercatore italo-palestinese della Sapienza, come le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Onda Rossa sanno, lo scorso 31 mentre stava per lasciare la Palestina per tornare in Italia è stato arrestato dalle forze dell'ordine israeliane senza che gli venisse notificata nessuna accusa; in ottobre poi è stato fatto uscire dalla prigione ma senza la possibilità di potersi muovere, alla fine è rientrato in Italia i primi di dicembre. Rientrato in Italia la sua voce si è fatta sentire costantemente per tenere alta la solidarietà cn il popolo palestinese.
Con lui questa mattina abbiamo parlato in particolari delle carceri israeliane, delle condizioni di migliaia di prigionieri/e politici, dell'aumento degli arresti e del peggioramento della situazione dopo il 7 ottobre; abbiamo inoltre approfondito il tema della detenzione amministrativa e degli arresti senza capi d'accusa. Abbiamo inoltre analizzato la situazione della Cisgiordania dove Khaled è dovuto rimanere circa due mesi dopo il rilascio dal carcere; infine abbiamo rilanciato la lotta al fianco del popolo palestinese e quindi la necessità di lottare qui, sul territorio dell'Italia, un paese che in vari modi è in guerra alleato con Israele.
Con Michele Giorgio, corrispondente del Manifesto in Palestina e responsabile della testata Pagine esteri, un aggiornamento sulla situazione di Gaza, il proseguimento incessante dei bombardamenti, la catastrofe umanitaria.
Chiara Cruciati, giornalista del Manifesto, ci racconta del clima di terrore con cui si deve confrontare quotidianamente la popolazione palestinese della Cisgiordania; dei tanti episodi di pulizia etnica, di arresti e di violenza messi in atto dall' esercito e dai coloni israeliani.