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In Iran contro le proteste anche le condanne a morte

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Oltre alle esecuzioni extragiudiziali e agli assassini nelle strade il regime degli ayatollah ha iniziato a comminare, e ad eseguire, anche diverse condanne a more nei confronti dei giovani e giovanissimi rivoluzionari che continuano instancabilmente a scendere nelle strade. Le manifestazioni e le proteste intanto non si fermano, così come le dimostrazioni di solidarietà a livello internazionale. Sabato 19 novembre le giovani e i giovani italiani chiamano a manifestare a Roma, con un corteo che parte da piazza Esedra alle ore 10.30.

Iran, 56 giorni di rivolta

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Durata 25m 41s

Da 56 giorni ormai prosegue la rivolta scoppiata in Iran dopo l'omicidio di Mahsa Amini, uccisa dalle forze di polizia religiosa per non avere indossato correttamente il velo. Negli ultimi giorni si sono susseguite, le prese di posizione di tantissime e tantissimi esponenti dello, sport, dell'arte e della cultura, che hanno preso posizione ferma a fianco di chi protesta nonostante la certezza di dover subire arresti, violenze e torture. Nel frattempo proseguono instancabilmente le manifestazioni e continua ad aumentare il tragico bilancio di morti, arresti e casi di tortura a causa della violenza delle forze di sicurezza.

Il nostro collegamento con Virginia, dell'associazione giovani italiani residenti in Italia, sabato sono state indette manifestazioni a Roma e a Torino

L'Iran brucia ancora

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A quasi due mesi dall'omicidio di Mahsa Amini, la giovane curda picchiata a morte dalla polizia religiosa per non avere indossato correttamente il velo, non si arrestano le proteste. Nonostante una repressione spietata, che ha provocato centinaia di vittime, proseguono quotidianamente scioperi, manifestazioni e iniziative di protesta che interessano tutto la geografia del paese, dalla capitale fino alle province più remote. A rendere ancora più incandescente la situazione l'iperattivismo del regime in ambito internazionale, nel tentativo di sviare l'attenzione dalla propria crisi interna. E' in quest'ottica che bisogna inquadrare la cessione di droni alla Russia, impegnata nell'invasione dell'Ucraina, ma anche le minacce nei confronti di diversi Stati confinanti

Con Patrizia Fiocchetti, esperta analista della società e della storia dell'Iran, abbiamo cercato di fare il punto della situazione attuale e di capire quali potrebbero essere i possibili esiti della crisi.

Manifestazione nazionale per l'Iran il 29 ottobre a Roma

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Durata 15m 56s

Il 29 ottobre a Roma, in piazza san Giovanni, le giovani e i giovani iraniani chiamano alla mobilitazione in supporto alla rivoluzione iraniana e contro il regime degli ayatollah.

Ci illustra l'andamento delle mobilitazioni, fuori e dentro l'Iran, un'attivista dell'associazione della gioventù iraniana in Italia.

Teheran, brucia il carcere di Evin

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Durata 16m 7s

Continua senza sosta la rivolta in Iran e continua, purtroppo, anche la durissima repressione del regime degli ayatollah.

Ad Evin, il più grande carcere della capitale, si contano otto morti in seguito all'incendio divampato sabato scorso: si tratta purtroppo di un bilancio ufficiale, le vittime effettive sono probabilmente molte di più.

Scioperi, manifestazioni e cortei infiammano tutto il paese, le principali raffinerie iraniane sono bloccate dagli operai che hanno incrociato le braccia per protestare contro il governo.

Insieme a una rappresentante dei giovani iraniani in Italia un'analisi di quello che sta accadendo

Gli ultimi aggiornamenti dall'Iran

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Durata 21m 30s

Continuano le proteste a continua la repressione in Iran, Amnesty international parla di quasi cento vittime solamente nella zona del Belucistan. L'aggiornamento sugli eventi delle ultime ore con un'attivista dell'associazione della gioventù iraniana in Italia

Non si fermano le proteste in Iran

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Durata 26m 8s

In Iran continuano le proteste popolari, scoppiate dopo l'assassinio della giovane Mahsa Amini da parte della polizia religiosa, e anche purtroppo la repressione, benedetta dalla guida suprema della repubblica islamica, l'ayatollah Khamenei.

Abbiamo parlato della situazione attuale con un membro dell'associazione giovani iraniani in Italia.

Roma in piazza con le donne iraniane

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Durata 4m 42s

Stamattina a Roma prima iniziativa di solidarietà con le donne iraniane, un sit-in di fronte agli uffici dell'ambasciata della repubblica islamica.

Domani appuntamento per una manifestazione alle ore 17.00 in piazza SS. Apostoli.

Ai nostri microfoni Serena, di Non una di meno Roma che hanno aderito all'appello.

L'Iran scatena la repressione

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Durata 9m 19s

Decine di morti in Iran a causa della repressione delle manifestazioni che infiammano il paese, da nord a sud, in protesta per l'omicidio di Mahsa Amini, la ventiduenne di origine curda uccisa dalla polizia religiosa dopo essere stata arrestata per non avere indossato in maniera corretta il velo.

Ai nostri microfoni Ylmaz, dell'ufficio informazione del Kurdistan in Italia.

Qui l'intervista ad Alican Yildiz, presidente della Mwzzaluna rossa curda in Italia (fonte radio onda d'urto).

Qui l'intervista alla scrittrice e giornalista Farian Sabahi (fonte radio onda d'urto).

In Iran aumenta il malessere e montano la rabbia e le proteste

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Durata 1h 3m 32s

"Il Khuzestan ha sete”. Da dieci giorni la popolazione della più ricca delle province iraniane — sebbene per paradosso quella in cui le persone vivono in condizioni peggiori — protesta a causa della crisi idrica. Dimostrazione di come la mancanza d’acqua sia già un argomento alla base di equilibri (geo)politici, e tanto più lo sarà nei prossimi anni con il peggiorare degli effetti del cambiamento climatico. Ma seppur innescate da eventi diversi, le proteste in Iran si presentano con cadenza ciclica e affondano le loro radici nelle medesime cause: forti diseguaglianze sociali, mancanza di servizi e libertà di espressione, stagnazione economica e assenza di prospettive. Oggi a fare da detonatore sono la crisi sanitaria, unita a quella idrica ed energetica. A moltiplicare il malcontento, però, c’è la percezione di un sistema politico-economico caratterizzato da una corruzione dilagante, preoccupato solo a garantire la propria sopravvivenza. Alcuni giorni fa l'ultra conservatore Raisi si è insediato alla presidenza della repubblica islamica portando con sè i propri trascorsi sanguinari: la condanna a morte di centinaia di oppositori marxisti e di sinistra, di donne attiviste per i diritti umani. Che scenari si aprono? Di tutto questo parliamo con Patrizia Fiocchetti che ci presenta anche il suo ultimo libro Cosa c’è dopo il mare.