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In Iran dopo Mahsa, Armita

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Durata 18m 12s

In Iran a un anno dall'assassinio di Masha Amini un'altra giovanissima, Armita Geravand, è stata brutalmente pestata dalla polizia morale e si trova attualmente in coma. Sua madre è stata arrestata e i suoi familiari e amici minacciati dalla polizia e diffidati dal comunicare con chiunque.

 Nel frattempo diverse inchieste stanno mostrando come, nonostante i proclami, il regime degli ayatollah cerchi in tutti i modi di intrecciare relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti attraverso un infaticabile lavoro di lobbying.

Il punto della situazione con una rappresentante dell'associazione dei giovani iraniani in Italia.

A Bruxelles in piazza per l'Iran

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Durata 13m 9s

A un anno dall'assassinio di Mahsa Amini l'Iran continua a scendere in piazza contro il regime degli ayatollah mentre diverse piazze europee si riempiono in solidarietà con la rivoluzione iraniana. Da Bruxelles, una rappresentante dell'associazione dei giovani iraniani in Italia ci racconta la manifestazione che si svolgerà questo pomeriggio nella capitale belga.

In ricordo di Mahsa Amini

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Durata 37m 28s

A Roma il 15 e 16 settembre 2023 due giorni di mobilitazioni ed appuntamenti in ricordo di Mahsa Amini la ragazza uccisa un anno fa in Iran perché non indossava correttamente il velo islamico promossi dal movimento Donna Vita Libertà.

Ne parliamo con una compagna femminista del Movimento.

Salvare Mohammad Javad Vafai Sani

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Durata 22m 30s

Il movimento di opposizione iraniano CNRI (Consiglio nazionale della resistenza iraniana) ha lanciato un appello urgente per fermare l’imminente esecuzione del prigioniero politico Mohammad Javad Vafai Sani. Questo giovane campione di boxe di 27 anni, originario di Mashhad, ha sofferto per oltre tre anni nella prigione di Vakil Abad, a causa delle crudeli torture inflitte durante la sua detenzione, segnalando gravi violazioni dei diritti umani.

La terribile accusa di “corruzione sulla terra” è stata il pretesto usato dal regime per condannarlo a morte e trasferirlo in una località sconosciuta. In risposta a questa situazione critica, il CNRI chiede alle istituzioni internazionali quali Nazioni Unite, Unione Europea e organizzazioni per i diritti umani, un immediato intervento per salvare la vita di Mohammad Javad Vafai Sani e porre fine all’uso della pena di morte in Iran.

L’appello arriva in un contesto di crescente preoccupazione riguardo a tutte le numerose esecuzioni nel paese, con oltre 400 prigionieri giustiziati in modo arbitrario e spesso ingiusto durante il 2023. La popolazione iraniana soffre a causa della disastrosa situazione economica, della diffusa corruzione e della mancanza di libertà fondamentali, e l’uso della pena di morte da parte del regime aggrava ulteriormente la situazione.

A Parigi la resistenza iraniana

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Durata 16m 50s

Nonostante mille difficoltà, la resistenza iraniana al regime degli ayatollah è riuscita a riunirsi a Parigi, lo scorso weekend, in un grande meeting che ha visto la partecipazione di migliaia di persone. Ci racconta come è andata una rappresentante dell'associazione dei giovani iraniani in Italia.

1 luglio a Parigi marcia per un Iran libero

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Durata 11m 25s

Con una attivista dei giovani democrarici iraniani parliamo della nella marcia per un Iran libero, in solidarietà con la rivolta nazionale del popolo iraniano prevista per il 1 luglio 2023 a Parigi.

Attacco ai/alle rifugiat* iranian* in Albania e situazione in Iran

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Durata 44m 7s

Con un’attività dell’Associazione Giovani Iraniani Residenti in Italia parliamo dell’attacco dalla polizia albanese al campo Ashraf 3 nel villaggio di Manez a circa una trentina di km da Tirana, in Albania, dove dal 2012 trovano rifugio circa 3500 membri dell’opposizione al regime iraniano affiliati al Mek (Mojahedin del Popolo). Secondo il portavoce del MEK, ci sono state una vittima e diversi feriti nello scontro dopo che la polizia ha usato gas lacrimogeni. Parliamo poi della lunga strada delle proteste in Iran, della feroce repressione messa in atto dalle autorità della Repubblica Islamica negli ultimi mesi e dell’impatto che la situazione interna al Paese sta avendo sugli equilibri regionali.

Albania, la polizia attacca i rifugiati iraniani

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Durata 3m 21s

Nella mattinata di oggi in Albania un imponente schieramento di forze dell'ordine in tenuta antisommossa ha attaccato il centro dove risiedono centinaia di rifugiati politici iraniani. Di seguito il comunicato della resistenza iraniana.

L'assalto improvviso di oltre 1.000 poliziotti albanesi nel campo di Ashraf ha provocato la morte di un membro del MEK e il ferimento di più di 100 persone a causa del lancio di spray al peperoncino, alcune di queste sono in condizioni critiche La resistenza chiede che il governo degli Stati Uniti e le Nazioni Unite, che hanno ripetutamente garantito la sicurezza e il benessere dei residenti di Ashraf, condannino questo comportamento criminale e barbaro e forniscano le garanzie necessarie per prevenire questo tipo di comportamento fuorilegge, che viola in modo flagrante molti trattati internazionali, tra cui la Convenzione relativa allo status dei rifugiati, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. L'Unione europea, a cui l'Albania ha chiesto di aderire, deve condannare questo barbaro attacco e ritenere il governo albanese responsabile di tale comportamento. Per volere del fascismo religioso che governa l'Iran, questa mattina circa 1.000 poliziotti albanesi hanno attaccato Ashraf in un assalto criminale e repressivo. Hanno sfondato molte porte, armadi e attrezzature e hanno attaccato i residenti con gas lacrimogeni e spray al peperoncino. Molti computer sono stati rotti o portati via. A seguito di questo attacco criminale, un membro dei Mujahedin-e Khalq (PMOI/MEK), il signor Abdul Wahab Farajinejad (Ali Mansherari), è stato ucciso e più di 100 persone sono rimaste ferite a causa dello spray al pepe della polizia. Molti di loro sono in condizioni critiche e alcuni sono stati trasferiti all'ospedale Madre Teresa di Tirana. Le azioni della polizia albanese ricordano gli attacchi criminali delle forze di Nouri al-Maliki a Camp Ashraf in Iraq tra il 2009 e il 2015.

 

Oggi in Iran, domani in Italia?

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Durata 20m 48s

Con Virginia, dell'associazione dei giovani iraniani in Italia, facciamo il punto sulla situazione relativa alle pressioni internazionali sul regime iraniano per chiedere la messa al bando internazionale dell'organizzazione dei pasdaran. Al termine, alcune breve notazioni su Hanieh Tarkian, docente italo-iraniana di studi  islamici, che è stata invitata a partecipare a una kermesse della destra identitaria lombardo-veneta, "Alterfestival, antidoti per il pensiero unico", per raccontare la posizione del regime degli ayatollah sul ruolo della donna. Divisi dalla religione, uniti dal fondamentalismo, l'iniziativa è patrocinata dal presidente leghista della giunta regionale lombarda, Attilio Fontana.

Ancora esecuzioni in Iran

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Durata 8m 36s

La repubblica islamica dell'Iran ha giustiziato tre giovani manifestanti di Ishafan.

Secondo le agenzie di stampa governative tre prigionieri politici, Saleh Mirhashemi, Saeed Yaghoubi e Majid Kazemi sono stati giustiziati dal regime a Isfahan questa mattina, su sentenza di Khamenei

‎Dal 10 aprile la dittatura al potere ha mandato al patibolo almeno 110 persone.