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In Iran almeno 809 esecuzioni nel 2023

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Durata 19m 3s

Il 2023 si è chiuso in Iran con un bilancio di almeno 809 esecuzioni capitali, una cifra purtroppo calcolata per difetto e a cui vanno aggiunte le esecuzioni extragiudiziali e i casi di desaparecidos. Il 2024 si è aperto nel frattempo con il caso di Roya Hesmati, un'attivista curda condannata a 74 frustate per non avere indossato correttamente il velo.

La nostra corrispondenza con Ghazal, dell'associazione dei giovani iraniani in Italia.

Raisi costretto a saltare il global refugee forum di Ginevra.

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Durata 15m 56s

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi non ha partecipato al Global Refugee Forum del 2023 in corso a Ginevra dal 13 al 15 dicembre. Si tratta dell’evento indetto dall’ONU per trattare la questione dei rifugiati nel mondo. L’obiettivo dell’incontro internazionale è quello di discutere delle condizioni di vita dei rifugiati, puntando ad un generale miglioramento e al sostegno dei Paesi terzi ospitanti.

La presenza di Raisi aveva suscitato profonda disapprovazione da parte della resistenza iraniana, di molti attivisti e associazioni che si occupano di diritti umani. Il dissenso è stato così forte da spingere i contrari a firmare un appello da presentare direttamente alle Nazioni Unite, ricordando che il presidente iraniano è responsabile di crimini contro l’umanità e di aver causato, nel 1988, la morte di migliaia di prigionieri politici.

Raisi avrebbe dovuto tenere un discorso di apertura nella prima giornata dedicata al Forum dei rifugiati 2023 a Ginevra, il 13 dicembre, ma ha dovuto saltare l’appuntamento.

Raisi è accusato di aver compiuto un genocidio, partecipando alle torture e alle esecuzioni extragiudiziali di decine di migliaia di oppositori nel 1988. Secondo un rapporto di Amnesty International uscito il 6 dicembre, Raisi avrebbe ordinato l’uccisione di oltre mille manifestanti nel novembre del 2019 mentre era a capo della magistratura e avrebbe fatto arrestare più di 30 mila cittadini nel 2022 nella rivolte che hanno infuocato l’Iran dopo l’uccisione della giovane Masha Amini per mano della Polizia della morale.

In Iran solo a novembre 120 esecuzioni capitali

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Durata 16m 29s

La brutale repressione del regime degli ayatollah non si ferma. Nel solo mese di novembre, come si può leggere da un report di Iran human rights monitor, sono state eseguite ben 120 esecuzioni capitali. Amnesty international invece ha presentato un documento agghiacciante sull'uso sistematico e scientifico della violenza sessuale nei confronti di chi si oppone a Khamenei e Raisi.

Il dossier di IHRM: https://iran-hrm.com/2023/12/04/stop-executions-in-iran-120-executed-in…

Il dossier di amnesty international: https://www.amnesty.it/iran-lo-stupro-usato-per-stroncare-il-movimento-…

No alla presidenza iraniana del Forum sociale dell'ONU

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Durata 14m 52s

Decine di esperti delle Nazioni Unite, responsabili di ONG e premi Nobel hanno scritto al responsabile dei diritti umani dell'ONU per denunciare la presidenza iraniana dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Ci illustra questa petizione una rappresentante dell'associazione dei giovani iraniani in Italia, che ci ragguaglia anche sulla situazione del premio nobel per la pace Narges Mohammadi e dell'attivista Nasrin Sotoudeh. entrambe in carcere in Iran e sottoposte a vessazioni e maltrattamenti.

Iran, Armita Geravand è morta

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Durata 12m 11s

E' morta Armita Geravand, la sedicenne iraniana pestata da una pattuglia della polizia morale all'interno della metropolitana di Teheran per non avere indossato correttamente il velo. Enormi pressioni sono state effettuate sui familiari e sulle amicizia di Armita, mentre i funerali si sono tenuti sotto l'egida di un pesantissimo controllo della polizia. Tutto questo mentre il nervosismo degli ayatollah non accenna a diminuire e proseguono, purtroppo, le esecuzioni capitali contro oppositori e critici del regime.

In Iran dopo Mahsa, Armita

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Durata 18m 12s

In Iran a un anno dall'assassinio di Masha Amini un'altra giovanissima, Armita Geravand, è stata brutalmente pestata dalla polizia morale e si trova attualmente in coma. Sua madre è stata arrestata e i suoi familiari e amici minacciati dalla polizia e diffidati dal comunicare con chiunque.

 Nel frattempo diverse inchieste stanno mostrando come, nonostante i proclami, il regime degli ayatollah cerchi in tutti i modi di intrecciare relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti attraverso un infaticabile lavoro di lobbying.

Il punto della situazione con una rappresentante dell'associazione dei giovani iraniani in Italia.

A Bruxelles in piazza per l'Iran

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Durata 13m 9s

A un anno dall'assassinio di Mahsa Amini l'Iran continua a scendere in piazza contro il regime degli ayatollah mentre diverse piazze europee si riempiono in solidarietà con la rivoluzione iraniana. Da Bruxelles, una rappresentante dell'associazione dei giovani iraniani in Italia ci racconta la manifestazione che si svolgerà questo pomeriggio nella capitale belga.

In ricordo di Mahsa Amini

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Durata 37m 28s

A Roma il 15 e 16 settembre 2023 due giorni di mobilitazioni ed appuntamenti in ricordo di Mahsa Amini la ragazza uccisa un anno fa in Iran perché non indossava correttamente il velo islamico promossi dal movimento Donna Vita Libertà.

Ne parliamo con una compagna femminista del Movimento.

Salvare Mohammad Javad Vafai Sani

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Durata 22m 30s

Il movimento di opposizione iraniano CNRI (Consiglio nazionale della resistenza iraniana) ha lanciato un appello urgente per fermare l’imminente esecuzione del prigioniero politico Mohammad Javad Vafai Sani. Questo giovane campione di boxe di 27 anni, originario di Mashhad, ha sofferto per oltre tre anni nella prigione di Vakil Abad, a causa delle crudeli torture inflitte durante la sua detenzione, segnalando gravi violazioni dei diritti umani.

La terribile accusa di “corruzione sulla terra” è stata il pretesto usato dal regime per condannarlo a morte e trasferirlo in una località sconosciuta. In risposta a questa situazione critica, il CNRI chiede alle istituzioni internazionali quali Nazioni Unite, Unione Europea e organizzazioni per i diritti umani, un immediato intervento per salvare la vita di Mohammad Javad Vafai Sani e porre fine all’uso della pena di morte in Iran.

L’appello arriva in un contesto di crescente preoccupazione riguardo a tutte le numerose esecuzioni nel paese, con oltre 400 prigionieri giustiziati in modo arbitrario e spesso ingiusto durante il 2023. La popolazione iraniana soffre a causa della disastrosa situazione economica, della diffusa corruzione e della mancanza di libertà fondamentali, e l’uso della pena di morte da parte del regime aggrava ulteriormente la situazione.

A Parigi la resistenza iraniana

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Durata 16m 50s

Nonostante mille difficoltà, la resistenza iraniana al regime degli ayatollah è riuscita a riunirsi a Parigi, lo scorso weekend, in un grande meeting che ha visto la partecipazione di migliaia di persone. Ci racconta come è andata una rappresentante dell'associazione dei giovani iraniani in Italia.