Kurdistan

10 anni dal genocidio di Shengal

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Durata 13m 40s

Il prossimo 3 agosto saranno passati esattamente dieci anni dall’attacco dell’ISIS ai villaggi del distretto di Shengal, abitato dagli ezidi. Shengal è situato nel governatorato del Ninive, nella parte nord-occidentale dell’Iraq, al confine con la Siria e a pochi chilometri dalla Turchia.

L' Italia non ha ancora riconosciuto il genocidio e  c'è un silenzio atroce sui continui bombardamenti della Turchia, sui sopravvissuti e sui  tentativi delle potenze, che hanno permesso il genocidio, di riprendere possesso della città, attualmente autogovernata dagli ezidi.

Sabato 3 agosto h 20.00 al CSOA La Strada - Via Francesco Passino 24

Mostre fotografiche, presentazione libri, proiezioni a 10 anni dal genocidio di Shengal

Presentiamo l'iniziativa con una compagna autrice di uno dei libri che verrà presentato.

Fermare la strategia di guerra e di occupazione dello Stato turco

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Durata 13m 49s

Il Congresso nazionale curdo ha inviato una lettera aperta per richiedere la cessazione delle violenze nel Kurdistan meridionale, di seguito il testo.

Nel 2011, le proteste e le rivolte della Primavera araba si sono estese all’Iraq e alla Siria. Lo Stato turco, che voleva approfittare di questa situazione, si è attivato per tentare di espandere i confini della Turchia a quelli del Misak-ı Milli (noto anche come Ahd-ı Milli), un gruppo di risoluzioni adottate dal Parlamento ottomano 104 anni fa che rivendicava l’intero Kurdistan, compreso l’Iraq settentrionale e la Siria settentrionale, come parte dei confini di uno Stato turco. Come primo passo per promuovere il neo-ottomanismo, il regime turco dell’AKP-MHP ha lanciato una campagna di omicidio di massa e di occupazione contro il popolo curdo. Nel 2014, lo Stato turco ha stabilito relazioni con le bande terroristiche jihadiste in Iraq e Siria e le ha utilizzate per perseguire questo obiettivo.
 
Il presidente turco e leader dell’AKP Recep Tayyip Erdoğan hanno spesso dichiarato di voler occupare tutte queste aree, che comprendono la zona da Aleppo a Mosul, Sulaymaniyah, Kirkuk, Sinjar e Behdinan, entro i confini del Misak-ı Milli. Devlet Bahçeli, leader del partito ultranazionalista MHP, attore di spicco dello Stato profondo turco e partner minore della coalizione dell’AKP, da anni si riferisce apertamente a Kirkuk e Mosul come all’82esima e 83esima provincia turca. Insieme a Erdoğan, sta cercando di realizzare questo obiettivo espansionistico provocando le popolazioni di Kirkuk e Mosul a combattersi tra loro per creare il caos, armando i turkmeni e altri gruppi.
Nel 2014, durante l’ascesa del gruppo terroristico dello Stato Islamico (ISIS), lo Stato turco ha cercato di invadere Kobanê utilizzando le sue bande, ed è stato sconfitto dall’eroica resistenza del popolo curdo. Purtroppo, utilizzando la sua potenza militare e le sue milizie per procura in concerto con la diplomazia manipolatrice sulla scena internazionale, Erdoğan è riuscito alla fine a invadere e occupare Afrin nel 2018 e Ras al-Ain (Serêkaniyê) e Tal Abyad (Girê Spî) nel 2019, causando grandi spargimenti di sangue e sfollamenti di civili.
 
Parallelamente, lo Stato turco ha ampliato la sua occupazione del Kurdistan aumentando il numero di basi militari e altre installazioni nel Kurdistan meridionale, che è un’unità federale sotto la sovranità dello Stato iracheno, cercando di giustificare queste azioni ostili con la scusa di “combattere contro il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK)”. Nel Kurdistan meridionale, come mostra un recente reportage di VOA, le truppe turche stanno ora entrando audacemente a 30 chilometri nella regione con migliaia di soldati e 300 carri armati, effettuando controlli di identità sui cittadini iracheni a Dohuk e dintorni.
Questo palese disprezzo per il diritto internazionale rappresenta una violazione dei trattati internazionali e non è solo una grande minaccia contro noi curdi, ma anche un altro importante elemento di instabilità in Medio Oriente.
 
Il regime di Erdoğan-Bahçeli vuole attuare il Misak-ı Milli a tutti i costi. A tal fine, lo Stato turco ha intensificato gli sforzi diplomatici e militari dall’inizio del 2024, grazie ai quali ha pacificato il governo iracheno. La realizzazione della strategia di Misak-ı Milli in Kurdistan porterà a un’occupazione allargata dell’Iraq e della Siria, a un’intensificazione del conflitto regionale e allo sfollamento e alla migrazione di milioni di persone, e quindi riguarda l’intero Medio Oriente e la comunità internazionale.
 
I sottoscritti partiti politici curdi e le organizzazioni della società civile chiedono ai governi dell’Iraq e della Siria, alla Lega Araba, all’ONU, responsabile dell’attuazione delle norme giuridiche internazionali, alla Comunità Europea, alla NATO, di cui lo Stato turco è membro, all’UE e agli USA, che hanno relazioni strategiche con lo Stato turco, di intraprendere un’azione urgente e decisiva per porre fine a questa occupazione.
Vogliate accettare, Eccellenze, l’assicurazione della nostra più alta considerazione.
 
Firmatari:
  • Commissione per le Relazioni Estere del Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK)
  • Unione Patriottica del Kurdistan (PUK), Regione del Kurdistan in raq (KRI)
  • Partito dell’Unione Democratica (PYD), Siria
  • Il Movimento Gorran (GORAN), KRI
  • Partito Socialista Democratico del Kurdistan (HSDK), KRI
  • Partito Islamico del Kurdistan (PIK), Kurdistan settentrionale/Turchia
  • Il Congresso delle Società Democratiche Curde in Europa (KCDK-E)
  • Partito Comunista del Kurdistan, KRI
  • Il Movimento delle donne curde in Europa (TJK-E)
  • Federazione degli Ezidi del Kurdistan (NAV YEK)
  • Federazione degli alawiti del Kurdistan (FEDA)
  • L’Unione siriaca europea (ESU)
  • Partito dell’Unione siriaca in Siria
  • Il Partito della Vita Libera del Kurdistan (PJAK), Iran/Kurdistan dell’Est
  • Il Partito degli operai del Kurdistan (KRI)
  • Partito Democratico Curdo Siriano (P.D.K.S)
  • Partito della Sinistra Democratica Curda – Siria (P.Ç.D.K-S)
  • Partito della Sinistra curda – Siria (PÇK-S)
  • Partito Democratico Curdo – Siria (PDK-S – El Partî)
  • Il Movimento Kawa, Kurdistan del Nord/Turchia
  • Partito di Liberazione del Kurdistan (PRK), KRI
  • Il Partito Verde del Kurdistan-Sezione Europea
  • Kurdish Institute Brussels
  • Kurdish Institute Germany
  • Kurdish Institute Stockholm
  • Organizzazione democratica Yarsan, KRI/Europa
  • Partito dell’Unione Nazionale Libera (PYNA), Siria
  • Il Movimento Moderno del Kurdistan – Siria (T.N.K.S)
  • Il Consiglio dell’esilio di Sinjar/Şengal (MŞD)
  • Diwekhani curdi in Europa
  • Kurdistan Justice Group, KRI
  • Alleanza per l’indipendenza del Kurdistan, Iran
  • Congresso del popolo di Betnahrin (siriaco)
  • Il Partito Komala del Kurdistan iraniano (KOMELE), Kurdistan dell’Est/Iran
  • Unione delle Comunità Democratiche del Kurdistan (KCK)
  • Partito della Libertà del Kurdistan (PAK), Kurdistan dell’Est/Iran
  • Partito del Cambiamento Democratico della Mesopotamia, Rojava/Siria
  • Il Partito Verde del Kurdistan – Rojava/Siria
  • Il Partito Comunista del Kurdistan (KKP), Kurdistan del Nord/Turchia
  • Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK)
  • Piattaforma dei curdi dell’Anatolia centrale (PKAN-E)
  • Piattaforma degli Horaman, KRI/Europa
  • Il Partito di unità curda in Siria (PYK-S El Wehdê)
  • Il Movimento per la Libertà del Popolo del Kurdistan, KRI
  • Unione degli Êzîdî siriani
  • Unione degli insegnanti del Kurdistan (YMK), Europa
  • L’Unione Nazionale Democratica del Kurdistan (YNDK), KRI

Il caso Kobane e i curdi in Turchia

Data di trasmissione
Durata 14m 34s
Il 31 Marzo il Partito per l’Uguaglianza e la Democrazia dei Popoli DEM ha eletto 81 sindaci, un risultato straordinario che evidenzia la volontà del popolo curdo di non piegarsi alla violenta repressione e criminalizzazione a cui è sottoposto in Turchia.
In generale, le elezioni locali hanno assestato un duro colpo al governo autoritario di Erdogan che è stato sconfitto in tutte le principali città turche e del Kurdistan. A questa sconfitta il governo ha reagito seguendo lo stesso schema messo in campo nelle elezioni del 2019, deponendo gli amministratori regolarmente eletti e sostituendoli con dei fiduciari dell’alleanza di governo AKP-MHP, gli stessi che hanno lasciato enormi buchi nel bilancio dei comuni commissariati.
Dopo giorni di rivolta, il governo è stato costretto a ritirare il commissariamento del comune di Van. Lo stesso non è successo ad Hakkari, dove il sindaco Siddik Akiş è stato deposto e condannato a 19 anni e 6 mesi sulla base di un procedimento pretestuoso aperto da oltre 10 anni.
Inoltre, il 16 Maggio 2024 sono state emesse le sentenze di primo grado del “Processo Kobane”, in cui 108 membri di HDP, il partito di opposizione a maggioranza curda che ha preceduto DEM, sono accusati di separatismo, terrorismo e omicidio per aver indetto le grandi proteste dell’ottobre 2014 contro il sostegno del governo turco all’Isis, violentemente represse dalla polizia che uccise 46 manifestanti e ne arrestò 323.Tra le molte condanne spiccano gli ex copresidenti dell’Hdp Demirtaş e Yüksekdağ condannati rispettivamente a 42 e 32 anni.
Si discuterà di questi temi giovedì 20 Giugno alle 18:30 al Brancaleone, Via Levanna 11, insieme ad un delegazione del Partito DEM, composta da:
Ebru Günay, Co-Vicepresidente responsabile degli Affari esteri
Mehmet Rüştü Tiryaki, Co-Vicepresidente responsabile degli enti Locali
Eyyup Doru, Rappresentante per l'Europa del partito DEM
15 h

Il centro Ararat compie 25 anni

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Durata 7m 34s

A Roma il centro curdo Ararat festeggia il suo venticinquesimo compleanno, in concomitanza purtroppo con un'ulteriore stretta repressiva del governo turco che ha provocato una condanna a lunghissime pene detentive per due leader del partito progressista HDP.

Di seguito il programma delle giornate di venerdì 17 e sabato 18 maggio

Venerdì 17 Maggio
Ore 10:00: “Noantri curdi de’ Testaccio” al Box del Rione nel Mercato di Testaccio
Nell’ anniversario del Centro Socio-Culturale Ararat i curdi si raccontano al quartiere con una giornata di festa e incontro. Per l’occasione Ararat ripropone l’azione compiuta al mercato nel 2002, con una nuova operazione artistica e comunitaria dal titolo “Nanê xweyî xweş bide neyarê xwe… Gotinê xweyî xweş bide hevalê xwe / Cibo buono dallo al nemico… parole buone dalle all’amico” insieme a Stalker, Ati, studenti e studentesse del Corso di Arti Civiche e del Master Environmental Humanities dell’Università degli Studi Roma Tre.
Ore 12:00: Workshop di architettura
A cura di ARChA, insieme a studenti e studentesse del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre e della Facoltà di Architettura della Sapienza Università di Roma.
Ore 15:00: Workshop di Govend (danze popolari curde)
Una lezione di danze popolari curde aperta a tutti, a cura del gruppo di folklore di Ararat.
Dalle ore 19: Cena
Ore 20:30: Documentari
Proiezione dei documentari Ararat di Eugenio Lijoi e Newroz di Manifesti dal Popolo, che raccontano la storia e il presente di Ararat e della comunità curda in Italia.
Ore 21:00: Cinema all’aperto
Proiezione a cura del Comitato Nuovo Cinema Amude del film Lettere da Şengal (Dersim Zerevan 80’) interamente realizzato in Rojava/Nord-Est della Siria dalla Komina Film a Rojava (Comune del Cinema del Rojava).
Sabato 18 Maggio
Ore 11:00: Costruzione partecipata per bambini di giochi in legno
Dalle ore 13: Pranzo
Ore 16:00: In Cammino con gli Ultimi - Dino Frisullo, storia di un militante avido di conoscenza e d’amore, vissuto e morto povero e curioso
Presentazione del libro dedicato a Dino Frisullo, amico del popolo curdo e primo presidente del Centro Socio-Culturale Ararat.
Ore 18:00: 25 Anni del centro Ararat – Passato, presente e futuro dei curdi in Italia
“Storia di Ararat e del movimento curdo in Italia”
Coordina: Gianluca Peciola – Attivista per i diritti umani e scrittore
Intervengono:
Gerardo Mannello – Ex Sindaco di Badolato
Francesco Careri – Stalker
Aldo Innocenzi - Stalker
Simonetta Crisci – Presidente Associazione SenzaConfine,
Alfonso Perrotta
Heval Talip – Attivista Curdo
“Ararat all’interno del contesto della Città delle Arti”.
Coordina: Alfonso Perrotta
Intervengono:
Yuri Trombetti – Presidente Commissione Patrimonio Roma Capitale
Michela Cicculli - Presidente Commissione pari opportunità al Comune di Roma
Umberto Marroni - Collaboratore del Sindaco di Roma per La valorizzazione dell’Ex Mattatoio
Claudia Santaloce - Assessora Alle politiche sociali municipio I Roma Centro
Yilmaz Orkan – Direttore Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia,
Said Dursun - Co-presidente Centro Socio-Culturale Ararat,
Dalle ore 19: Cena
Ore 21: concerto
Ashti Abdo - cantante, musicista polistrumentista e compositore curdo
Esibizione di Govend (Danze popolari curde)
Venerdì e Sabato per tutta la giornata:
“Berxwedan Jiyane- Resistenza è Vita’’ – 25 Anni di Ararat a Testaccio”
Mostra storica dell’archivio di Ararat
Installazione artistica AKA Kurdistan
Installazione Artistica Il tappeto volante
Mostra fotografica di Simona Granati
Mostra fotografica di Alessandro Romagnoli
Mostra fotografica di Francesca Mazzara
Mostra 3D a cura della staffetta sanitaria
Sala audiovisivi con documentari, filmati d’archivio e altro
Spazio bambini

Newroz 2024 a Roma

Data di trasmissione
Durata 3m 27s
Il programma del capodanno curdo a Roma, Sabato 23 marzo 2024
 
*Newroz 2024 – Capodanno Curdo*
Immagine rimossa.Centro Socio-Culturale Ararat, Largo Dino Frisullo (RM)
Immagine rimossa.23 Marzo a partire dalle Ore 17
Programma:
Immagine rimossa.Apertura
Interventi
Balli curdi
Frente Murguero Romano
Immagine rimossa.Presentazione di Libri
Ho lasciato il fucile in montagna di Yüksel Genç
Berxwedan di Laura Schrader
Immagine rimossa.Spettacolo teatrale
Io vado madre della compagnia Teatro Musica Voci
Immagine rimossa.Musica Live
Kani Bilal
Jurema
Mathieu Clavel & Subhajit Brahmachari
Assalti Frontali

Difendiamo il Rojava!

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Durata 4m 38s

A dieci anni di distanza dalla storica resistenza di Kobane, che ha reso visibile la decennale lotta per la libertà del popolo curdo, la rivoluzione del Rojava è scomparsa dai media. Eppure in questi dieci anni l’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord-Est, struttura di autogoverno che unisce i molti popoli che hanno deciso di convivere organizzandosi secondo il modello del Confederalismo Democratico, ha costruito e continua a costruire una regione amministrata secondo un modello di democrazia diretta che mette al primo posto la liberazione della donna.

Alla vigilia dell’8 Marzo, una delegazione arriverà dal Nord-Est della Siria per raccontare e discutere le pratiche, la situazione attuale, gli sviluppi e le prospettive future della rivoluzione delle donne del Rojava.

Assemblea il 3 febbraio al Centro Ararat a Roma

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Durata 10m 18s

Assemblea cittadina il 3 febbraio 2024 al centro socioculturale Ararat, a Roma, in vista della conferenza lanciata dal movimento delle donne curde che si terrà il 10 febbraio presso la Terza Università e della manifestazione nazionale del 17 febbraio incentrata sulla liberazione di Abdullah Ocalan. La nostra corrispondenza con Ylmaz, di Uiki onlus.

CSOAT Auro e Marco: Centro di ricerca donne curde Suleymanyiah

Data di trasmissione
Durata 7m 15s

Con una compagna del CSOAT Auro e Marco invitiamo le ascoltatrici e gli ascoltatori a partecipare all'iniziativa di domani 25/01 a Spinaceto, iniziativa non separata. Di seguito il testo di presentazione:

Negli spazi della Biblioteca transfemminista del Csoat Auro e Marco, il 25 gennaio ospiteremo con lə compagnə di Jineolojî un incontro con la compagna curda Necibe Qeredaxi, per presentare il progetto della biblioteca Sulaymaniyah, Archivio e Centro di ricerca delle donne curde, nato in memoria di Nagihan Akarsel, assassinata su istigazione del governo t√rco il 4 ottobre 2022.
“La Biblioteca delle donne curde è stata costruita con l’obiettivo di avere un luogo in cui le donne possano continuare a ricercare e condividere le conoscenze. L’obiettivo è quello di essere un ponte per tutte le donne e di unire le diverse lotte.”
Si tratterà di un momento di confronto e scambio tra realtà che, attraverso la creazione di biblioteche archivi e centri di ricerca, sono accomunate dalla volontà di creare uno spazio di lotta in cui far emergere esperienze invisibilizzate dalla narrazione maschile della storia.
Vi aspettiamo giovedì 25 gennaio alle h18:30, in viale dei Caduti della Resistenza 270!