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sciopero della fame

Lugano: presidio davanti il consolato italiano per l'abolizione del 41bis

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Ieri martedi 10 gennaio 2023 a Lugano si è tenuto un presidio davanti al consolato italiano in solidarietà con Alfredo Cospito rinchiuso in regime 41 bis nel carcere di Bancali in Sardegna.

Con striscioni, volantino, cori e slogan compagni e compagne hanno rivendicato l'uscita dal regime 41 bis di Alfredo e in generale l'abolizione del regime 41 bis come metodo di tortura.

Ne parliamo con una compagna presente al presidio.

Roma: martedi presidio per Alaa al 215° giorno sciopero della fame

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Alaa Abd el-Fattah, blogger ed attivista, simbolo delle rivolte del 2011, condannato a cinque anni di carcere il 20 dicembre 2021 è attualmente al duecentoquindicesimo giorno di sciopero della fame; dal 6 novembre, quando inizierà la Cop-27, ha deciso che rifiuterà anche da bere e le poche calorie che attualmente assume.

Chi aveva sperato che, con la conferenza mondiale sul clima, il governo del presidente al-Sisi avrebbe alleggerito la repressione scarcerando persone, che mai avrebbero dovuto mettere piede in galera, si è ancora una volta sbagliato.

A Roma l’ 8 novembre, alle 17:30 di fronte all’Ambasciata britannica è previsto un sit-in di Amnesty International Italia ed EgyptWide.

Ne parliamo con una compagna

VOCI CONTRO IL 41bis

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Dal 5 maggio 2022 un anarchico è stato trasferito in 41bis. In questo regime di isolamento non è permesso alcun rapporto con l'esterno, viene concessa solo un'ora al mese di colloquio, con un vetro che rende impossibile alcun contatto fisico. Un'ora d'aria al giorno, fra quattro mura troppo alte per permettere di guardarvi oltre, la possibilità di immaginare viene attaccata e limitata. La posta è censurata o bloccata, nessun libro, rivista, nulla proveniente dall'esterno. Si tratta del 41 bis, regime di annientamento e deprivazione sensoriale, nonché una vera e propria tortura con l'obiettivo di annichilire, piegare il sottoposto e far da monito a chi vi guarda dall'esterno. Siamo di fronte alla forma più esplicita del carcere come tortura di Stato.

Dal 20 ottobre l'anarchico Alfredo Cospito ha cominciato uno sciopero della fame contro il regime di 41 bis e l'ergastolo ostativo, che intende portare fino alla fine. Tutto questo avviene nell'indifferenza della quasi totalità di politici e delle principali testate giornalistiche. Prendere parola sembra sempre più difficile, il tema ha l'aria di costituire un tabù sul quale non ci si possa esprimere criticamente senza subirne uno stigma. In questo approfondimento cerchiamo di rompere questo silenzio e lo facciamo in compagnia di un avvocato che ci spiega meglio in cosa consiste e come nasce questo regime di isolamento. Al seguito di questo intervento contattiamo anche chi, nonostante il clima, prova a costruire una mobilitazione su queste tematiche e in solidarietà con Alfredo. 

 

Di seguito alleghiamo anche l'appello degli avvocati che viene menzionato durante l'incontro.



https://www.infoaut.org/divise-e-potere/appello-degli-avvocati-sul-preo… 

Egitto: Alaa Abdel Fattah in sciopero della fame

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L’attivista egiziano Alaa Abdel Fattah, volto della rivolta di Piazza Tahrir nel 2011, condannato a dicembre 2021 a cinque anni di carcere ha iniziato il 3 aprile uno sciopero della fame in prigione.Dovranno scontare quattro anni di carcere anche il suo avvocato Mohamed el-Baqer e il blogger Mohamed Ibrahim.

Delle pesanti condizioni carcerarie, delle restrizioni e dell’ isolamento imposto ne parliamo con una compagna.

La puntata del 29 04 2021

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Il primo audio con il Bollettino n6, l'informativo settimanale della Coordinadora 18 de octubre sui fatti riguardanti i processi dex prigionierx politici della rivolta, anarchici e mapuche.

Nel secondo abbiamo parlato della situazione nel Gulumapu ( territrio mapuche occupato dallo stato cileno), con le continue irruzioni di polizia e militari nelle comunità in recupero territoriale, il ferimento e conseguente perdita di un occhio di un giovane mapuche, e le ormai chiare pratiche razziste che si usano nei tribunali negando le misure alternative solo ai detenuti mapuche.

l'ultimo audio è la trasmissione completa.

La puntata del 15 04 2021

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Nel primo audio il consueto informe settimanale della Coordinadora 18 de Octubre sui fatti che settimanalmente riguardano i prigionieri e le prigioniere politiche, mapuche e della rivolta.

Il secondo è l'audio la lunga e profonda intervista che abbiamo fatto al telefono con Claudio Bravo, prigioniero politico della rivolta a San Antonio che da martedì scorso, dopo la sentenza del suo processo, è di nuovo a casa ai domiciliari dopo un anno di carcere preventivo e l'emergenza sanitaria vissuta in reclusione.

Grecia - Sistema carcerario e resistenza

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Con un compagno in diretta da Atene parliamo dello sciopero della fame che il compagno Dimitris Koufondinas sta portando avanti per ottenere il trasferimento, alla luce della recente riforma carceraria in Grecia. Forte la solidarietà sia in carcere, con altri compagni detenuti che hanno intrapreso uno sciopero della fame di due settimane, che per le strade del paese con varie giornate di lotta e azioni dirette. Anche a Roma, nella giornata di ieri, e oggi a Milano sono stati organizzati dei presidi sotto le sedi consolari e diplomatiche per esprimere solidarietà e vicinanza a Dimitris.

Per Ebru, PER Aytac, per i diritti umani in Turchia

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Ebru Timtik è morta in difesa della giustizia, del diritto alla difesa e della dignità della professione forense, dopo 238 giorni di sciopero della fame mentre era detenuta.
L’Avv. Aytac Unsal, come lei detenuto e condannato in appello in un processo svolto in violazione di ogni regola, dopo 213 giorni di sciopero della fame, dopo la morte di Ebru e dopo la mobilitazione internazionale dell’Avvocatura e dell’opinione pubblica, il 3 settembre è tornato in libertà, per decisione della Corte Suprema, che ha deciso la sua temporanea scarcerazione (e il divieto di lasciare il Paese) in attesa che le sue condizioni di salute migliorino, sulla base della perizia medico legale che già a fine luglio aveva definito le sue condizioni (come quelle di Ebru) incompatibili con la detenzione. Peraltro, la Corte Suprema non ha ancora sciolto la riserva nel merito per questo processo per il quale altri colleghi ad oggi continuano ad essere detenuti in carcere.
È davvero intollerabile, un affronto ai principi stessi dello stato di diritto, che molte avvocate ed avvocati siano ancora in carcere in Turchia, con accuse che si fondano sull’esercizio del diritto/dovere di difesa.
E', a maggior ragione,  ancor più intollerabile che a detenuti in gravi condizioni fisiche perchè debilitati dallo sciopero della fame, come Aytac, e prima di lui Ebru Timtik, di 42 anni, İbrahim Gökçek, di 40 anni, Helin Bölek e Mustafa Koçak, di 28,per citare solo i morti del 2020, sia impedito l'accesso a cure mediche di fiducia e l'applicazione delle misure cautelari in una forma tale da garantire il loro diritto alla salute, al punto tale da determinarne la morte.
Il governo italiano, l’Unione europea ed il Consiglio d'Europa levino finalmente la voce per denunciare la responsabilità di Stato per queste morti, ed intraprendano ogni azione necessaria per garantire il diritto alla vita ed al giusto processo per Aytac e per tutti gli avvocati ed avvocate ancora ingiustamente detenute.
Venerdì 11 settembre alle ore 14.30 tutti-tutte a Roma, Piazza Montecitorio, gli avvocati e le avvocate in toga, per ricordare Ebru e chiedere la liberazione di Aytac Unsal e di tutti i difensori, magistrati, parlamentari, giornalisti, accademici e docenti, detenuti ingiustamente nelle carceri turche.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare agli eventi  che verranno organizzati dalle associazioni e dagli Ordini Forensi mobilitati anche a livello europeo e proponiamo per lunedì  28 settembre, in occasione del trigesimo dell’assassinio di Ebru,  una giornata di  mobilitazione in tutte le sedi giudiziarie
Promuovono la manifestazione: ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI insieme a : Unione Camere Penali Italiane-Osservatorio Avvocati Minacciati, Legal Team Italia, Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA), Associazione Studi Giuridici sull’immigrazione (ASGI), MGA sindacato nazionale forense, Magistratura Democratica, Movimento Forense