L'America Latina e l'aborto
Partendo dalla giornata mondiale su aborto libero e gratuito del 28 settembre un aggiornamento sull'aborto in America Latina
Partendo dalla giornata mondiale su aborto libero e gratuito del 28 settembre un aggiornamento sull'aborto in America Latina
Corrispondenza sulla manifestazione di Sabato 28 settembre contro l'aborto e riflessioni sulle future mobilitazioni.
Assemblea Nazionale di NUDM a Napoli 19 e 20 ottobre e manifestazione nazionale a Roma 23 novembre.
Aborto illegale anche in caso di stupro o incesto. 99 anni di carcere ai medici che dovessero praticare interruzione di gravidanza. Succede in Alabama uno degli Stati Uniti d'America. Ne parliamo con il nostro corrispondente.
Non raggiunto il numero legale dall'Assemblea Capitolina che si riunirà nuovamente domani, martedì 23 ottobre e poi giovedì 25 quando pare che sarà di nuovo all'ordine del giorno la mozione anti-abortista presentata da Fratelli d'Italia.
Oggi il presidio è sciolto, l'appuntamento per tutte quindi è per giovedì 25 in Campidoglio, dalle 14 in poi.
E' già animata la presenza delle donne sul Campidoglio, all'ingresso dell'aAssemblea Capitolina che oggi ha all'ordine del giorno la discussione della mozione presentata da Fratelli d'Italia copia di quella di Verona che intende proclamare Roma "Città a favore della vita" e finanziare associazioni antiabortiste.
Non è ancora certo se davvero la mozione verrà discussa oggi o giovedì ma intanto cresce il presidio
Con una compagna di Verona parliamo del corteo di Sabato 13 Ottobre e del clima nella città di Verona.
ECCO PERCHE' SAREMO TUTT* IN PIAZZA.
Non Una Di Meno lancia lo stato di agitazione permanente
Con i nostri corpi resistenti daremo inizio allo stato di agitazione permanente lanciato da Non Una di Meno. Sabato 13 ottobre ci mobiliteremo a Verona per l’aborto libero, sicuro e gratuito, una presa di parola contro il governo giallo-verde e parte della battaglia delle femministe di tutto il mondo.
La scorsa settimana l’amministrazione comunale ha approvato una mozione che proclama Verona “città a favore della vita” e che finanzia progetti e associazioni cattoliche per la cosiddetta “adozione del feto”. Nelle prossime settimane tornerà probabilmente in discussione al consiglio comunale di Verona anche un’altra mozione, che prevede la sepoltura automatica dei feti senza il consenso della donna coinvolta. Le premesse e il contesto politico da cui nasce tale proposta sono le stesse, punitive e vendicative nei confronti delle donne, che ritroviamo in Parlamento e al governo del paese con il Ddl Pillon e con i continui attacchi all'aborto del ministro Fontana. La saldatura tra destra e movimenti per la vita trova come sempre il supporto del Papa che torna a attaccare l'aborto criminalizzando le donne. La lotta per l'aborto garantito, sicuro e gratuito è una lotta globale di liberazione dal potere di controllo sociale, politico e religioso sui corpi delle donne.
Contro la cultura patriarcale e sessista che ci confina in ruoli di genere prestabiliti, minacciando la nostra salute e limitando la nostra possibilità di autodeterminazione, rivendichiamo #moltopiùdi194! Sappiamo che la 194 è già svuotata nella sua efficacia dall'obiezione di coscienza, dai tagli ai consultori e dalle limitazioni all'uso della pillola abortiva RU486. L'autodeterminazione che rivendichiamo non è solo individuale, ma afferma la forza collettiva di un movimento globale. Per questo noi vogliamo: educazione sessuale per decidere, contraccezione gratuita per non abortire e aborto accessibile per non morire.
Verona è la città che da decenni si è imposta come laboratorio di ciò che ora vediamo in opera al governo. L'azione della giunta Sboarina riassume in sé tutta la violenza che in questi anni ha contraddistinto il clima politico della città contro donne, gay, lesbiche, trans, migranti.
Per queste ragioni la nostra lotta sarà oltre i confini delle organizzazioni tradizionali: Non Una di Meno sarà in piazza per riprendere parola insieme a movimenti LGBTQI e studenteschi, ai collettivi universitari e alle altre associazioni che lavorano per aprire spazi di libertà. La data di Verona segna l'inizio dello Stato di agitazione permanente lanciato da Non Una Di Meno verso il 24 novembre, manifestazione nazionale a Roma, e lo sciopero globale dell’8 marzo.
Ci vediamo a Verona sabato 13 ottobre alle ore 15.00 Stazione Porta Nuova (Piazzale XXV aprile)
#AgitazionePermanente - #moltopiùdi194!
Corrispondenza con un compagno che ci parla della situazione attuale in Argentina all'indomani dei risultati delle votazioni sull'interruzione di gravidanza.
Con una compagna di Non una di meno vi parliamo dell'appuntamento previsto domani alle 19:00 davanti l'ambasciata argentina (piazza esquilino).
Nel giorno in cui il senato argentino dovrà votare per la depenalizzazione dell'aborto, milioni di donne saranno in piazza in tutto il mondo.
In risposta alla chiamata del movimento delle donne argentine sono infatti previste numerose mobilitazioni, anche in Italia è una lotta, quella per l'autodeterminazione, da portare avanti senza sosta.
Ne parliamo con chi si organizza da tempo a Roma.
In tutta l’Irlanda, non solo nella capitale Dublino e nei centri urbani, ma anche nelle zone rurali (dove si temeva una vittoria del no) è stata schiacciante la vittoria del sì. L’87% dei giovani e il 70% delle donne hanno dunque votato per rendere meno restrittive le leggi sull’aborto.
Il fronte del no - con in testa i cattolici - non ha potuto fare altro che ammettere la sua sconfitta. Le gerarchie cattoliche del Paese hanno invocato la scomunica per chi ha votato "sì". Diviso al suo interno invece il Sinn Féin.
Ne riparliamo con una compagna che vive in Irlanda e che avevamo già sentito prima del voto.
Intanto si parla di un referendum sull'aborto anche in Irlanda del Nord.
Domani, venerdì 25 maggio, i cittadini e le cittadine della cattolicissima Repubblica d’Irlanda saranno chiamati ad esprimersi in un referendum che potrebbe finalmente eliminare le rigide restrizioni sull’aborto.
Gli elettori sono chiamati a esprimere un Sì o un No all’abrogazione dell’8° emendamento in Costituzione, che equipara il “diritto alla vita del nascituro” al “diritto alla vita della madre”.
Ne parliamo con una compagna che attualmente vive in Irlanda e che lancia dai nostri microfoni un invito a manifestare sotto l'ambasciata irlandese in Italia per avere maggiore attenzione sul tema.