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Jobs act

Loi Travail, ovvero il Jobs Act francese. Conversazione con Marta Fana, economista

Data di trasmissione
Durata 32m 34s

Conversazione con Marta Fana, ricercatrice a SciencesPo (Parigi) e collaboratrice de "il manifesto".

 

Dopo una sintesi degli effetti di deregolamentazione del mercato del lavoro che la Loi Travail francese comporta, analizziamo le sue incredibili somiglianze col Jobs Act renziano.

La riforma del lavoro renziana è infatti presa in Francia come "exemplum".

 

Cosa succede alla socialdemocrazia francese? E' la fine di un ciclo social-liberale?

 

Intanto non si è fatta attendere la risposta dei lavoratori più colpiti da questo tentativo di riforma e in Francia una petizione contro questa nuova legge ha già raccolto centomila firme, mentre numerosi collettivi, organizzazioni sindacali, studenti e gruppi sono scesi in piazza a manifestare (qui e qui le nostre corrispondenze).

 

Durata: 32 minuti

Tappabuchi del 5 ottobre 2015

Data di trasmissione
Durata 49m

Le lavoratrici e i lavoratori statunitensi dicono NO all'accordo fra FCA e sindacato UAW che peggiora salari, condizioni di sfruttamento, procedure disciplinari e assistenza sanitaria. Il jobs act peggiora ulteriormente il sistema degli ammortizzatori sociali

Lo stato deve assumere precari e precarie della scuola. La sentenza della Corte di giustizia europea

Data di trasmissione
Durata 54m 11s

La sentenza della Corte di giustizia europea contro il precariato nelle pubbliche amministrazioni e nella scuola in particolare. Corrispondenza dall'assemblea delle scuole occupate. Ancora l'ineffabile sottosegretario Faraone...

Occupazioni e sgomberi oggi a Roma

Data di trasmissione

A Roma ci sono state 5 nuove occupazioni per dare casa a famiglie, migranti studenti e studentesse. Mentre si registra il primo caso dell'applicazione dell'articolo 5 del decreto Lupi, il quale non è altro che un pacchetto edilizio che promuove la speculazione e attacca le occupazioni per emergenza abitativa, i movimenti per il diritto all'abitare danno una chiara risposta al governo Renzi riprendendosi le palazzine sfitte.
Da stamattina quando è stato occupato lo studentato Godot in via Cesalpino 12/14 per dare casa a giovanti studenti, precari e studenti lavoratori. Si tratta di uno stabile in zona universitaria, di proprietà di una società privata, comprato e rivenduto più volte, poi sequestrato e attualmente in stato di abbandono da più di cinque anni. Immediatamente sul posto si sono presentati uomini e blindati della polizia, i quali hanno proceduto con lo sgombero, manganellando gli studenti e le studentesse presenti all'interno dell'edificio. Due giovani erano saliti sul tetto per opporsi allo sgombero.

 

Attualmente si ha notizia di due ragazzi arrestati, uno studente ferito e tutte le persone identificate. Le guardie stanno rimuovendo gli striscioni dal tetto, mentre per tutta la via si sentono cori e slogan in solidarietà alle occupazioni e per l'immediato rilascio degli arrestati. In un periodo di crisi, in cui la disoccupazione giovanile è al 42,3 per cento, e il governo Renzi impone ancora maggiore flessibilità e precarietà ai giovani che riescono ad affacciarsi sul mondo del lavoro, è evidente come quando si tenta di mettere in campo una soluzione ai problemi esistenti, la politica istituzionale sa solo esibire i muscoli. Gli occupanti però non si fanno intimidire e sono determinati a continuare le proprie battaglie, perciò per oggi pomeriggio è prevista un'assemblea pubblica al Lucernario alle ore 16 verso il 12 aprile perché la lotta non si arresta.
Circa 150 persone hanno occupato due palazzine in via Corti a Ponte di Nona, le quali erano abbandonate da tempo e ora sono confluite in un fondo immobiliare. Attualmente davanti agli edifici occupati ci sono digos, agenti e mezzi della polizia, ma gli occupanti sono determinati a resistere. Un presidio di solidarietà si è formato nelle vicinanze e continua a crescere. h.15.50: I carabinieri antisommossa entrano nelle palazzine occupate di Ponte di Nona. Blindati in arrivo all'occupazione di Neet Bloc. h.16.00: A Ponte di Nona la polizia sfonda il portone. Gli occupanti salgono sul tetto per resistere e opporsi allo sgombero. h.17.00: Lo sgombero a Ponte di Nona si è concluso. Davanti all'occupazione Neet Bloc la polizia che ha caricato le persone che difendevano l'occupazione. I ragazzi fermati durante lo sgombero dello studentato Godot sono invece stati rilasciati.
Alla Montagnola circa 300 nuclei familiari (più di 700 persone) hanno preso casa in un enorme stabile di uffici in via Baldassarre Castiglione. L'edificio sfitto ormai da anni, era stato occupato e poi sgomberato per essere lasciato nuovamente al degrado. A Roma ci sono 245 mila case vuote, di cui 86 mila possedute da privati o da grandi società, mentre migliaia di persone sono senza un tetto e il governo Renzi non propone soluzioni reali per risolvere questo problema, dunque l'unica soluzione è occupare gli stabili fissi.
Un'altra occupazione si trova a Torre Spaccata, dove 80 famiglie, per un totale di 300 persone tra italiani e migranti. Non appena gli abitanti sono entrati nell'edificio, si è presentato agenti della sicurezza privata, ma gli occupanti hanno rivendicato l'azione e li hanno allontanati.
h.17:00, arriva la celere anche di fronte a Neet Bloc, in via del Commercio. Gli occupanti e le occupanti riescono a ritardare l'ingresso della polizia. Intorno alle 18.00 la polizia entra, identificando i presenti.


Contro il Piano casa e Jobs Act manifestazione a Roma il 12 aprile!

Una discussione su Jobs act, precarietà e disoccupazione, ore 18 aula portico occupata di Sociologia

Data di trasmissione
Durata 32m 55s

Questo pomeriggio si terrà un'iniziativa di discussione presso l'aula portico occupata di Sociologia, ore 18: Jobs act, formazione continua e disoccupazione giovanile. Interverranno Marco Elia, Leonardo Mento, Alberto Violante, progetto Tangram. Con Marco Elia, sociologo del lavoro, abbiamo affrontato alcuni contenuti del dibattito.