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Il DRM è il lockdown di Internet

Data di trasmissione
Durata 2h 6m 14s
In questa puntata proseguiamo il ciclo sul DRM (Digital Right Management) andando ad analizzare come il nostro browser garantisce ai siti di streaming (tipo Netflix) che non stiamo videoregistrando il contenuto per cui abbiamo gia pagato il servizio.
 
Dopo aver discusso velocemente i dettagli tecnici di questo sistema, vediamo quelle che sono le conseguenze più ampie per quanto riguarda lo sviluppo di strumenti nuovi e indipendenti per la navigazione di internet.
 
Come forse abbiamo appreso nella puntata precedente, questo insieme di tecnologie è di fatto "rotto", ma comunque impedisce alla grande maggioranza  degli utenti di fruire e scambiare liberamente contenuti video e assicura a poche  aziende una posizione privilegiata nello scacchiere dell'Internet.
 
In chiusura parliamo di Google FLoC, una tecnologia che promette di superare i  tanto odiati cookies, garantendo però a Google almeno una parte deì dati di  tracciamento che raccoglieva.

Fino alla fine dell'emergenza

Data di trasmissione
Durata 1h 55m 30s
Durata 23m 32s
Durata 32m 13s
Durata 19m 37s

Apriamo ancora una volta sui problemi di Zoom, che questa volta hanno portato a una serie di divieti al suo utilizzo per la didattica o per riunioni politiche/lavorative in vari stati; notiamo però come i problemi se li vada a cercare vendendosi caratteristiche che non ha o che non meritano particolare risalto.

Poi discutiamo del contact tracing per la lotta al Covid-19: esaminiamo i requisiti richiesti per la "famosa" app italiana e vediamo su quali app la "task force" governativa si sta orientando. La ministra Pisano ha esplicitato alcuni dei principi guida per la scelta dell'applicazione: sono principi di buon senso e genericamente positivi,  ma che in molti casi lasciano ancora scoperte molte zone grigie.

Poi passiamo ad una nuova rubrica, che ci accompagnerà nelle prossime puntate: ci siamo chiesti di che si occupano compagni e compagne dei vari hacklab in questi momenti di isolamento forzato. Stasera ne parliamo con un compagno di Unit (Milano).

Chiudiamo con un paio di notiziole: partiamo dalla riscoperta necessità di programmatori COBOL negli USA, necessaria per fronteggiare l'incremento di richeste di sussidi: sì, alcuni sistemi sono ancora scritti in COBOL! ma il progresso non si ferma mai e così arriviamo nuova licenza OpenCovid, una specie di OpenSource a tempo per chi lavora per contrastare l'emergenza: puro marketing o sperimentazione di un modello diverso per fare affari?

 

Dischi puliti (popoli muti)

Data di trasmissione
Durata 1h 24m 28s

Dopo aver parlato di eMule, guardiamo le due direzioni prese inizialmente dagli utenti: una migliore qualità con bitTorrent; più semplicità e immediatezza con le piattaforme di download/streaming (file locker). Ma anche queste hanno difetti che portano gli utenti verso piattaforme di streaming a pagamento (spotify, netflix, etc). Si torna così all'utenza passiva o quasi.

In chiusura analizziamo la crisi del modello del file sharing e il suo stato di salute.

Come si vede? (parte 3)

Data di trasmissione
Durata 1h 25m 1s

Continuiamo il ciclo sul file sharing: questa volta parliamo di eMule e di BitTorrent. Se il primo punta l'accento su un sistema distribuito, resiliente e semplice da usare, il secondo si focalizza sulla qualità del materiale scaricato, a discapito della quantità e della facilità di ricerca.

Vediamo da dove nasce il problema dei fake file e i tentativi per arginarlo, e quali tendenze indica sull'allora futuro (che poi è il nostro presente!)