Nella notte fra il 10 e l’11 giugno dell’anno scorso, Cloe Bianco ha scelto di darsi la morte; il suo corpo è bruciato insieme alla sua casa mobile in una valle delle Dolomiti del Cadore. Cloe Bianco è l’insegnante trans che nel 2015 fu oggetto di sanzioni disciplinari e di una vera e propria gogna mediatica perchè era andata in classe con vestiti da donna, conformemente al genere che sentiva suo, spiegando semplicemente agli studenti che preferiva essere chiamata al femminile. La sua scuola si trovava a San Donà di Piave, ed è lì che si è scese in piazza domenica 18 giugno, per ricordare Cloe Bianco. Ne parliamo con una compagna.
n occasione del TDOR - Transgender Day of Remembrance, Domenica 20 Novembre, l'Associazione Libellula, il Circolo Mario Mieli e altre associazioni lgbtqia+ danno appuntamento alle ore 17 alla Stazione Termini, all’angolo con Via Giolitti, per ricordare le persone trans e non binarie vittime di transfobia.
Dalla stazione Termini partirà un corteo silenzioso verso Piazza dell' Esquilino, alle spalle di Santa Maria Maggiore.
A partire dall'ennesimo caso di violenza transfobica che ha portato alla morte di Rodrigo in Indonesia e alle torture ai danni del suo compagno Sebastian, torniamo a parlare di transfobia. Di come questa venga agita dallo stato e dalle istituzioni ma anche di come sia necessario eliminarla dalle nostre collettività. Lo facciamo insieme a un compagno argentino e al collettivo Guerriglia Transpoetica.
Si è svolto questa mattina, venerdì 17 giugno 2022, un presidio, davanti al Ministero dell'Istruzione, indetto dai Clap Scuola, in ricordo di Cloe Bianco e per gridare mai più: Cloe era una persona trans, un'insegnante che era stata demansionata, tolta dalle classe, perché sarebbe stata destabilizzante e sicuramente discriminata e isolata, fin quando il 10 giugno scorso si è tolta la vita.
Uno spazio radiofonico sulla Trans Freedom March 2021, manifestazione che si svolgerà sabato 20 novembre a Roma, concentramento dalle 16, 30 in piazza della Repubblica, corteo fino a Piazza Vittorio con partenza alle ore 17.
Il primo luglio scorso è stato depositato alla commissione giustizia della Camera il ddl contro la omotransfobia. La legge modifica gli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, rispettivamente legge Mancino e Reale, che puniscono i reati e i discorsi d’odio fondati su caratteristiche personali quali la nazionalità, l’origine etnica e la confessione religiosa. La nuova legge punta ad ampliare il concetto di reato d’odio e a individuare come atti discriminatori anche quelli basati “sul genere, orientamento sessuale o identità di genere”. Uno dei punti più contestati della legge è quello relativo al concetto di identità di genere che negli ultimi giorni ha scatenato un dibattito da parte di fondamentalisti cattolici, gruppi di estrema destra, Arcilesbica e Se Non Ora Quando - Libere, che sostengono che la legge cancellerebbe il sesso, invisibilizzando le donne, da loro considerate tali in esclusiva chiave biologica. Ne discutiamo in radio con una compagna.
A questo link è invece possibile scaricare un articolo pubblicato dal Manifesto e intitolato “Lesbiche, identità di genere e ddl Zan” in cui viene espresso “un posizionamento lesbico in dissenso con l’unica voce lesbica per ora emersa nel confronto politico e sociale che precede la discussione parlamentare del Ddl Zan”. Il documento è stato letto integralmente durante il redazionale.
In apertura un ricordo di Didem Akay, attivista trans lgbtq, suicida qualche giorno fa a causa della transfobia diffusa nel paese. La Turchia ad oggi, dopo il Brasile, è uno dei paesi che conta più omicidi transfobici.
In seguito cosa c'è dietro lo scontro tra il governo turco e l'UE che ha portato il premier turco ad annunciare di aver sospeso l'accordo sui migranti chiuso con l'Unione Europea nel 2016. Uno scontro tutto politico giocato come sempre usando le vite di centinaia di migliaia di migranti.
A partire dal caso dei daspo a Naoli contro donne trans e dell'omicidio di Vincenzo, attivista gay campano, una riflessione con una compagna di Napoli e Loredana Rossi dell'associazione trans Napoli su decoro, repressione, eteronormatività, famiglia e controllo.
Parliamo con un compagno del collettivo Swamp di Latina della quinta edizione del Festival Free choice, free sex, free music, una serata musicale ogni anno più ricca e un'occasione importante per portare le tematiche dell'antisessismo e dell'opposizione all'omolesbotransfobia e al razzismo.
La serata è benefit per le spese del collettivo e per ROR.
“Te la farò pagare. Le classi sociali nell’esperienza trans e autonomia dei corpi."
Da “I Nomi delle Cose”
Quell* che non hanno il genere, ma hanno la classe,la rubrica di Denis ogni ultimo mercoledì del mese trax del 29/01/2014
"...La lotta contro gli ingranaggi dell’oppressione di e del genere
nelle nostre vite, è una forma di sabotaggio della macchina del
capitale: materializziamola, festeggiamola."