La trasmissione del 25 marzo 2012
La trasmissione andata in onda il 25 marzo 2012
La trasmissione andata in onda il 25 marzo 2012
Ospiti a Caffè Doppio i "No Heroes to Die For"!
Tameto disperso e sbronzo in qualche angolo ignoto di Monaco.
Nella puntata del 22 Marzo abbiamo parlato tra le altre cose della rumba cubana che verrà candidata come patrimono intangibile dell'umanità. Lo abbiamo fatto con Irma Castillo e Ulises Mora, che da anni lavorano per propagadare la cultura cubana in italia . Ci hanno aiutato a capire il vero patrimonio sociale artistico e di rivendicazione della rumba cubana che possiamo definire l'essenza di ogni cuban*.
Il primo audio riporta solo l'intervista a Irma Castillo e Ulises Mora, il secondo l'intera trasmissione.
Scambio di lettere tra il nuovo direttore del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (DAP) Giovanni Tamburino e Mauro Palma (ex presidente Comitato anti tortura e presidente onorario di Antigone), entrambi all'insegna di portare il carcere alla "legalità". Ma se sono proprio le leggi criminogene (Bossi-Fini; Fini- Giovanardi; Cirielli) a riempire le carceri di marginalità e povertà di quale "legalità" andate cianciando? Il carcere si è dimostrata una struttura irriformabile.
La trasmissione andata in onda domenica 18 marzo 2012
Ospiti negli studi di Ondarossa per Caffè Doppio, i "Just a Case"!
Due vite parallele, due traiettorie di vite diverse ma simili.
Nella puntata del 12 marzo 2012 abbiamo parlato di Rose Dugdale, rampolla dei Lloyds di Londra che negli anni '60 ha rinunciato alla propria vecchia vita per abbracciare la causa della rivoluzione irlandese.
Nella puntata del 19 marzo la parola a Periko Solabarria, prete operaio della margen izquierda di Bilbao, una vita di lotte per la classe operaia
93°puntata: collegamento con i lavoratori della Ixfin di Marcianise (Caserta), collegamento con i portieri dell'Università La Sapienza, in lotta con gli studenti per la difesa dei loro diritti e per le internalizzazioni degli appalti.
Intervista al nuovo Capo del Dap Giovanni Tamburino (La Repubblica, 11 marzo 2012) Un "contratto" tra lo Stato e il detenuto. Per un "carcere leggero". Per 20mila detenuti definitivi che oggi passano il tempo chiusi in cella. Un accordo che, se infranto, comporterebbe l'inasprimento della pena. Perché costruire nuove carceri? "Non se ne può fare a meno perché comunque, rispetto ai 47-48mila posti effettivi, abbiamo 66mila detenuti e lo scarto è intollerabile.