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A Foras contro i fogli di via: “I militari israeliani non sono benvenuti”

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Ieri mattina sono stati notificati ad alcunə compagnə, fra cui attivistə di A Foras, svariati “fogli di via” dal Comune di Olbia motivandoli con accuse di pericolosità sociale in seguito alla manifestazione del 31 agosto presso l’Aeroporto Costa Smeralda, durante la quale decine di manifestanti hanno contestato e rallentato lo sbarco dei turisti sionisti in terra sarda pacificamente e senza che venisse contestato loro alcun reato o comportamento illecito. Ne parliamo con una compagna di A Foras.

SE C'E' TUTTO C'E' LA SALUTE

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1) a 20 anni dalla morte ricordiamo il compagno Dario Paccino. Giovedì 5/6/2025 alle 17.30 al Parco delle Energie via Prenestina 175  un'iniziativa per parlare di Dario e della importante attualitá del suo impegno.
2) Il 3 giugno sciopero di lavoratori e lavoratrici delle Poste, ne parliamo con un compagno dei Cobas.
3) Un compagno di A Foras ci racconta della manifestazione del 2 giugno a Cagliari, "contro la Repubblica affondata sul riarmo",  sempre a fianco della Palestina e contro la complicitá del governo italiano

"Joint Stars 2025" Sardegna. Nuove esercitazioni militari e repressione della contestazione

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In un momento storico di riarmo e guerra, la Sardegna svolge un ruolo strategico in quanto ospita eserciti di tutto il mondo per sperimentare nuove tecnologie ed esercitazioni militari. Sabato scorso c'è stata una manifestazione contro questa presenza, in particolare contro la nuova esercitazione Joint Stars 2025. Giorni dopo la manifestazione un compagno è stato denunciato e perquisito con l'accusa di aver lanciato un petardo . In questo spazio sentiamo la voce del compagno e di una compagna di A foras.
Segue il comunicato:

Stamattina la Digos si è presentata a casa di un militante anticolonialista di Cagliari per perquisire la sua abitazione, l’auto e lo spazio collettivo dell’Officina Autogestita Kasteddu, che lui frequenta.
I fatti scatenanti sarebbero stati i tafferugli avvenuti alla manifestazione per la Palestina e contro l’esercitazione militare “Joint Stars 2025” di sabato scorso, durante la quale il corteo ha provato ad avvicinarsi alla nave Trieste ormeggiata al porto di Cagliari, protetta da una schiera di forze dell’ordine.
Durante questo tentativo, i celerini hanno caricato il corteo che ha cercato di resistere.
Al di là dei fatti specifici, l’intento è quello di intimidire e reprimere chi prende parte ai momenti di piazza e di lotta contro la guerra e lo sfruttamento della nostra terra. Questo lo si evince anche dal materiale sequestrato dall’Officina, come striscioni e altri materiali da corteo.
In un periodo in cui stiamo assistendo ad una grande esercitazione militare in Sardegna, il genocidio in Palestina non si arresta, il riarmo europeo è alle porte e i decreti sicurezza si fanno sempre più stringenti, lo stato italiano continua nel suo storico ruolo di difensore della guerra e repressore del dissenso.
In questo contesto, decidere di lottare è motivo di orgoglio e affrontare la repressione è solo uno dei passaggi che ci porterà, un giorno, a vivere in una terra libera.
Per questo siamo vicini a chiunque venga perseguitato dallo stato.

Postilla tragicomica: lo stesso agente della digos che si è fatto refertare 20 giorni di prognosi per un petardo che l’avrebbe colpito alla gamba, questa mattina, ha sgambettato per numerose volte quattro rampe di scale durante la perquisizione.

Ci vediamo il 2 giugno a Cagliari e il 14 giugno a Decimomannu.
Sempri ainnantis

Campeggi in lotta contra la guerra

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In questo spazio redazionale abbiamo parlato telefonicamente con due compagne, del Movimento No Muos e dell'Assemblea A Foras, che ci hanno raccontato come saranno i loro rispettivi campeggi durante l'estate e l'importanza di questi momenti d'incontro per la formazione politica delle nuove generazioni e la pianificazione della lotta contro l'industria bellica.

Lotte Antimilitariste in Sardegna - verso il 22 Maggio e il 2 Giugno

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La Sardegna è da moltissimi anni territorio di scontro, conflitto con l'occupazione militare che invade la terra sarda. In questo podcast sentiamo le voci di chi, ultimamente, si oppone alla presenza militare. Ripercorrendo alcuni passaggi dell'Operazione Lince arriviamo al 19 dicembre del 2021 che è stata una data di lotta, in cui si è tornati a tagliare le reti militari ed entrare in massa nel poligono di Capo Frasca. Caratteristica del corteo è che la pratica è stata condivisa da tutti e tutte coloro che hanno partecipato. In questi 30 minuti circa ascoltiamo il racconto di chi quel giorno ha sentito l'aria cambiare, un respiro di lotta che non si viveva da tempo, un respiro di quell'aria acre che solo i gas lacrimogeni sanno restituire. 
In questo momento storico le basi militari svolgono un ruolo non indifferente per la guerra in Ucraina. 

I compagni e le compagne in Sardegna continuano la lotta contro le basi e rilanciamo i prossimi appuntamenti: 
 
- mercoledì 30 marzo ci sarà il terzo presidio all'aeroporto militare di Decimomannu. Appuntamento alle 15:00 in piazza Trento per andare tutte e tutti insieme, o direttamente alle 16:00 davanti ai cancelli dell'aeroporto.
- giovedì 31 marzo presidio al tribunale di Cagliari in sostegno agli imputati e imputate nell'operazione Lince. Sarà presente una colazione benefit per l'iniziativa contro la guerra del 22 maggio.
 
- sabato 9 aprile manifestazione contro la guerra che si terrà a Decimomannu organizzata da A Foras
- sabato 16 aprile, passeggiata attorno alla polveriera di Serrenti alle ore 11. A breve i dettagli.
- 22 maggio corteo alle basi. 
- 2 Giugno manifestazione. 
 
Contatti:
canali telegram:
A Foras - contra a s'ocupatzione militare http://t.me/aforas
CONTRO LE BASI https://t.me/controlebasi
 

A Foras, Io c'ero, c'eravamo tutti

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Dalla Sardegna un Compagno di A Foras ci racconta gli ultimi aggiornamenti relativi alle mobilitazioni contro le installazioni militari in Sardegna e ci ricorda la campagna "Io c'ero, c'eravamo tutt*" che potete trovare qui.

Presidio al tribunale di Cagliari

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Presidio oggi a Cagliari di fronte al tribunale dove cinque compagni e compagne verranno giudicati in  base alla richiesta della pubblica accusa di venire sottoposti al regime di sorveglianza speciale, una misura motivata dalla loro partecipazione alle attività del movimento antimilitarista sardo.