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Palestina

Diario di uno chef sotto assedio

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"Diario di uno chef sotto assedio" è un viaggio attraverso le parole e gli occhi di Alamarin, chef pizzaiolo professionista gazawi, volontario nella cucina da campo gestita da @a.c.s. Negli ultimi due anni, insieme a un team di altrx volontarix, ha sfamato ogni giorno circa 10.000 famiglie. E se credete che sia impossibile aprire un ristorante e mettere su un foodtrack nel mezzo di un genocidio, vi presentiamo Mohamed Alamarin.

Qualche giorno dopo il 7 ottobre 2023, Mohamed inizia a scrivere una corrispondenza in cui descrive 100 giorni del genocidio in cui gli interlocutori sono non solo amici e amiche ma anche il mondo che resta a guardare inerme dietro gli schermi. 

Un'analisi politica lucida e impietosa delle infami atrocità che rimarranno nella storia, vissute in prima persona sulla propria pelle. Inchiodando l'Occidente alle proprie responsabilità, senza perdere mai una sensibilità narrativa che è nell'anima palestinese. La parola si fa resistenza, sumud. Oggi come ieri. 

Il podcast è la trasposizione di questa corrispondenza: leggeremo una pagina del diario nello stesso due anni dopo, prima in italiano e poi nella lingua originale, l'arabo. 

Ci auguriamo che le parole di Mohamed possano arrivare a più persone possibile e che i suoi sogni, le sue passioni, come quelle di ogni palestinese, possano concretizzarsi e che Mohamed possa infine essere riconosciuto come un grande chef. 

Caro Mohamed sappi che per noi colleghx chef, e per tutto il mondo, lo sei già! Grazie per la fiducia e per aver condiviso le tue parole con noi!

Dal fiume al mare Palestina libera!

Il podcast va in onda su Radio Onda Rossa alle ore 10 e su Radio Quar alle ore 16.

Illustrazione di Marta Mosca (Collettivo BandaGialla)

Melfi e Rossano calabro: per la Palestina, con Anan e Salem

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Una mattinata in solidarietà con la Palestina, in attesa del corteo delle 14:30 da Piazza Vittorio.

Ospitiamo una corrispondenza con un'avvocata che sta seguendo da vicino la vicenda di Anan Yaesh sotto processo a l'Aquila, accusato di fatti avvenuti a Tulkarem durante la seconda intifada, per aggiornamenti in vista della sentenza del 19 Dicembre.

Successivamente ci mettiamo in contatto con Rossano Calabro dove si sta svolgendo un presidio per Salem, un compagno richiedente asilo accusato di incitamento al terrorismo per dei video trovati dalla digos sul suo telefono celulare.

Chiudiamo con una corrispondenza dal corteo a Melfi in solidarietà con Anan trasferito da L'aquila il mese scorso.

 

Palestina. Resistere con la cultura

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In studio, con una compagna e un compagno, tornati da un viaggio in Palestina, facciamo il punto sulla situazione in Cisgiordania, dove la popolazione palestinese continua ad essere oggetto delle violente aggressioni dei coloni e dell'IDF; in particolare, l'accesso all'acqua per i palestinesi è limitato, con erogazioni ridotte a qualche giorno a settimana; i pozzi vengono sistematicamente cementificati dall'esercito e le falde sono inquinate dagli sversamenti di industrie israeliane; inoltre, in tutta la Cisgiordania si respira un clima di paura, stanchezza e dolore, anche a seguito delle notizie che arrivano da Gaza, dove la tregua non è mai iniziata e il genocidio continua. Passiamo quindi a tracciare un quadro delle future mobilitazioni a fianco della popolazione palestinese, nella consapevolezza che è necessario tenere alta la guardia anche su quanto accade più vicino a noi. Parliamo del corteo previsto per sabato 13 dicembre, con concentramento alle ore 14:00 a Piazza Vittorio, e dell'iniziativa "Radici creative. Resistere con la cultura" che si svolgerà domenica 14 dicembre, alle 10.30, al Parco Garbatella  in via Rosa Raimondi Garibaldi, dove verranno presentate due campagne, la prima per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi e la seconda per avviare la raccolta fondi a favore del campo invernale del "Jenin Creative Cultural Centre", le cui attività, dedicate ai bambini, costituiscono un'importante forma di resistenza quotidiana della popolazione della Cisgiordania.

Leonardo S.P.A. complice di guerra di Israele

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In comunicazione telefonica con Raffaele Spiga, attivista per i diritti umani di BDS Italia, abbiamo parlato della presentazione del dossier su Leonardo S.P.A. alla Camera dei Diputati. Lui ci ha raccontato su cosa si basa questo dossier per accusare a Leonardo S.P.A. come complice del genocidio che porta avanti lo Stato sionista d'Israele e come è stato il percorso politico della campagna BDS negli ultimi anni.

Libertà per Anan Yaeesh

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Il 19 dicembre, presso il Tribunale penale de L'Aquila, potrebbe chiudersi con una condanna il processo farsa sui prigionieri politici Anan, Ali e Mansour, che rischiano rispettivamente 12, 9 e 7 anni di carcere: molti di più rispetto a quelli che Anan ha scontato per fatti relativi alla seconda intifada.

Questo processo di evidente natura politica rischia di creare un pericoloso precedente per chiunque sia solidale con la causa palestinese e per chiunque si opponga alle politiche guerrafondaie del governo italiano, NATO e UE.

Per questo, il sabato 13 dicembre si scenderà in piazza a Melfi al fianco di Anan e della Resistenza Palestinese, al fianco di chi si oppone alla guerra e al genocidio.

In comunicazione telefonica con un compagno della Rete per la Palestina di Basilicata abbiamo fatto un riassunto della vicenda di Anan e di come è stata organizata questa giornata di solidarietà.

Puglia: contestazioni contro la crociera dei genocidi

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La nave da crociera Crown Iris che porta soldati israeliani a riposarsi dopo il servizio prestato al genocidio palestinese è arrivata stamani al porto di Brindisi cercando di far perdere le sue tracce, doveva infatti arrivare ieri. Un gruppo di compagne e compagni l'ha attesa sul porto, poi si è spostato alla Capitaneria di porto. Ora compagne e compagni si stanno riorganizzando per raggiungerli nelle diverse destinazioni che hanno scelto

Quale lato della barricata?

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Con un compagno della rete liberi-e di lottare parliamo di quanto avvenuto in seguito alla manifestazione per la Palestina a Torino del 28 novembre, dove un gruppo di manifestanti è entrato nella redazione de La Stampa.

Partendo del comunicato della rete liberi-e di lottare, proviamo a ribaltare la narrazione ed affrontare nel merito il discorso della protesta, della critica all'informazione e della crisi della critica.