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Kurdistan

Basta repressione giudiziaria in Turchia.

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Si aprono ad Istanbul una serie di processi contro difensori dei diritti civili e politici di tutta la popolazione dello Stato, l'ultimo capitolo di una storia che purtroppo prosegue ormai da anni. Abbiamo parlato della situazione in Turchia con l'avvocato penalista Fausto Gianelli e con Ylmaz, di Uiki onlus.

No sleep till Shengal

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Durata 6m 42s
Da oltre vent’anni potenze internazionali tramano per eliminare il movimento di liberazione del Kurdistan. Un complotto ordito a partire dal 9 Ottobre del 1998, culminato con il rapimento di Abdullah Öcalan, il leader del PKK sotto sequestro dal 1999 nel carcere turco di Imrali.
Oggi quel complotto internazionale attraversa una nuova fase: dal 9 ottobre 2019 lo stato turco e le sue milizie jihadiste hanno invaso il Rojava con il benestare della NATO.
Una manovra diabolica che continua a dimostrarsi fallimentare. Il cuore del movimento batte sulle montagne del Kurdistan, in Bakur, a Şengal, in Iraq nel campo profughi di Maxmur e in Rojava. Territori liberati dove viene applicato il Confederalismo Democratico. Quelle montagne da cui i guerriglieri del PKK sono scesi per salvare Şengal sono sotto attacco da parte dello stato turco.
Sempre il 9 ottobre, ma del 2020, è stato firmato un accordo che prevede lo scioglimento dell'amministrazione autonoma di Şengal da parte di Iraq e KDP, le stesse forze politiche e militari che nel 2014 hanno abbandonato gli ezidi e permesso il genocidio perpetrato dall’ISIS.
Questa subdola trama ha un solo obiettivo: mettere fine al progetto del Confederalismo Democratico, eliminando fisicamente i popoli che lo applicano e sostengono. Un piano che non avrà successo finché esisteranno le montagne, uniche vere amiche del popolo curdo.
Nell'estate del 2021, Zerocalcare, assieme a un gruppo di scrittori, giornalisti, videomaker e organizzazioni umanitarie, ha raggiunto Şengal. Gli ezidi, di cui Şengal è la città simbolo, si autogovernano secondo il paradigma del Confederalismo Democratico da quando, nel 2014, sono stati vittima di un genocidio da parte di ISIS sventato dall'arrivo del PKK e delle YPG/YPJ.
La prima parte di questo viaggio è stata raccontata in "Se Cadono le montagne", dove veniva spiegata l'importanza delle montagne del Kurdistan nella difesa delle esperienze di autogoverno nate in questi 40 anni di lotta, con particolare attenzione all'esperienza che resiste da più tempo, il campo profughi di Maxmour, in Iraq.
Ora, ad un anno di distanza, esce "No Sleep Till Shengal", libro a fumetti edito da Bao Publishing in cui Zerocalcare racconta la parte più impegnativa e rischiosa del viaggio: l'incontro con gli ezidi di Şengal e la strada per raggiungere la montagna che abitano, circondata da nemici.
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Sabato 8 Ottobre al Centro Socio-Culturale Ararat, a partire dalle ore 16:00, Zerocalcare, Chiara Cruciati, Rojbin, Manolo Luppichini e Maria Edgarda "Eddi" Marcucci ci racconteranno questo e altri viaggi compiuti a Şengal, in Rojava e nel resto del Kurdistan. Un dialogo animato che aiuterà a capire il passato, la situazione corrente e i progetti futuri.
All’iniziativa parteciperanno anche Roberto Mapelli, della casa editrice “Punto Rosso” e una rappresentanza de comitato italiano "Il Tempo è Arrivato, Libertà per Öcalan”. I loro interventi saranno focalizzati sul paradigma politico che ha ispirato queste esperienze: il Confederalismo Democratico teorizzato da Abdullah Öcalan. Un approfondimento che sottolinea come la libertà di Öcalan sia un presupposto essenziale per ripristinare la pace in Kurdistan e nell’area Mediorientale.
Ad arricchire la serata è previsto un intervento di Enrico Maria La Forgia, caporedattore MENA de Lo Spiegone. Inoltre verrà presentato il libro "La Civiltà Capitalista - L'era degli Dei senza maschera e dei Re nudi", secondo volume del manifesto della civiltà democratica scritto da Abdullah Öcalan e recentemente edito in Italia da Edizioni Punto Rosso.
Gli originali contributi live del musicista Mübin Dunen e un gustoso buffet con le specialità culinarie curde, completano un appuntamento politico, culturale e artistico da non perdere.

Tempo di speranza. Time for hope

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Durata 6m 48s
Domenica 18 settembre grandi iniziativa a Roma di solidarietà con il popolo curdo. Di seguito il comunicato di indizione.
 
Siete invitate e invitati alla giornata di mobilitazione culturale a sostegno della storia, della tradizione e del modello sociale che la popolazione del Kurdistan custodisce e propone.
Vogliamo denunciare con forza le ingiustizie che continuano ad avvenire in quell'area geografica, ad opera di stati nazione così come di organizzazione ultra religiose.
Sarà una giornata nella quale artist*, accademic* e militant* regaleranno un loro contributo per ribadire l’urgenza di una soluzione di pace, di libertà e soprattutto di giustizia.
Grazie a loro ricorderemo le migliaia di donne e uomini che si sono schierate con le Unità di Protezione del Popolo Kurdo YPG e YPJ e che coraggiosamente si sono opposte, e continuano a farlo, all'avanzata dell'ISIS e di ogni fondamentalismo e abuso di genere.
Ci uniremo quindi alle numerose iniziative che avverranno in giro per il mondo nel mese di settembre a sostegno dei messaggi e pratiche di autodeterminazione, confederalismo e jineoloji che da quei luoghi continuano ad essere promossi.
Domenica 18 settembre, all’interno della cornice di Parco Schuster, dalle ore 18, in compagnia di:
- Giacomo Bevilacqua e Michele Rech ZC (+ special guest)
- Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri
- Hani Mojtahedy & the Moon
- Daniele Silvestri
- Fiorella Mannoia
- Elio Germano
- Punkreas
- The Andre
- Anna Favella
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Un ringraziamento speciale a Michele ZeroCalcare per l’ideazione e la realizzazione della locandina.
Evento promosso in collaborazione con Ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia info.uikionlus@gmail.com
Per informazioni:
gabriele@omteventi.it
Per adesioni:
Rete Kurdistan in Italia, info@retekurdistan.it

Hasakah attacco Isis alla prigione di Sina'a

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Durata 18m 59s

L’attacco realizzato dallo Stato islamico alla prigione di Sina’a, nel quartiere di Ghiweiran ad Hasakah, nord est siriano, tra giovedì 20  e venerdì 21 gennaio, è stato il più grave degli ultimi anni. Un attacco coordinato, tra dentro e fuori, tra i prigionieri islamisti detenuti dalle Forze democratiche siriane (Sdf) e le cellule ancora libere di operare.

Ne parliamo con Chiara Cruciati giornalista del Manifesto

Arriva la nave curda per la Libertà!

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Durata 12m 19s

Il 12 novembre, anniversario dell’arrivo di Ocalan in Italia, giungerà a Napoli una nave dalla grecia con una carovana di sessanta attivisti, rappresentanti politici, artisti e intellettuali curdi e internazionali. Un’iniziativa straordinaria per riportare all’attenzione dei movimenti e dell’opinione pubblica europea le rivendicazioni di pace e di giustizia delle donne e degli uomini che hanno sconfitto l’Isis e resistono al regime turco per un futuro di diritti per tutte e tutti, costruito con pratiche di democrazia diretta ispirate da una visione ecologica e dal protagonismo sociale e politico delle donne.

Gli appuntamenti:

– Manifestazione pubblica per accogliere la nave alle ore 11.00 Varco Pisacane del porto di Napoli (altezza piazza Nicola Amore) – Corteo fino alla Prefettura

– Ore 16.00 Conferenza pubblica Cinema Astra (via Mezzocannone) con la partecipazione della Carovana e di altri attivisti solidali con la causa del movimento curdo come Zerocalcare

– Ore 21.00 – Ex Asilo Filangieri (vico Maffei)- Concerto con i musicisti curdi presenti sulla nave e musicisti napoletani.

Nel momento in cui nuovi venti di guerra spirano sul Rojava e sulle montagne del Kurdistan Iracheno alimentati soprattutto dalle minacce del regime di Erdogan, in crisi sul piano interno e internazionale, parte da Napoli una carovana della libertà e dei diritti che individua le basi di un reale cambiamento per un futuro di democrazia e giustizia sociale della regione in tre punti fondamentali:

– La liberazione del Presidente Ocalan, cittadino onorario di Napoli e di molte altre città italiane, detenuto da 22 anni nell’isola prigione di Imrali. Simbolo della resistenza del popolo curdo all’oppressione e figura chiave nell’elaborazione del Confederalismo democratico, teoria e pratica politica della convivenza tra popoli e di un processo di emancipazione e di diritti oltre il militarismo degli stati nazionali e il fondamentalismo delle bande jihadiste.

– La fuoriuscita del Pkk dalla black list internazionale dove è stato inserito per esplicita imposizione del regime di Erdogan

– Il riconoscimento internazionale dell’esperienza di autogoverno democratico del Rojava nei colloqui per un futuro di pace e unità per la Siria

Una giornata che sarà per noi tutte e tutti un’ulteriore occasione di conoscenza e di approfondimento di un percorso politico che molto ha ispirato e può ispirare un cambiamento radicale anche nei nostri paesi, oltre la crisi dei modelli democratici causata dal neoliberismo
Rete Kurdistan Meridionale

Ne parliamo con un rappresentante dell' Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia

In piazza con il Kurdistan

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Non si ferma la solidarietà con il Kurdistan a Roma, questo pomeriggio appuntamento alle 18.00 in piazza dei sanniti a san Lorenzo in solidarieta con Eddi Marcucci, domattina iniziativa all'università, venerdì manifestazione per ricordare Lorenzo Orsetti.

Una compagna di Sapienza clandestina ci racconta le varie iniziative, Vincenzo Miliucci ci parla invece dell'attacco della diplomazia turca al sindaco di Rende, colpevole di aver conferito la cittadinanza onoraria a Abdullah Ocalan

Aprite le porte di Imrali!

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Durata 13m 56s

Si susseguono le voci su un peggioramento delle condizioni di salute di Abdullah Ocalan, da oltre venti anni sequestrato nel penitenziario dell'isola di Imrali. Mercoledì pomeriggio, di fronte a Montecitorio, presidio di solidarietà per chiederne la liberazione. Di seguito il comunicato ufficiale redatto da UIKI onlus.

Aprite le porte di Imrali, adesso! Dichiarazione sulle voci sullo stato di salute di Öcalan

Oggi, il team legale di Öcalan, lo studio legale Asrin, ha pubblicato una lettera dedicata alle voci che ieri hanno iniziato a circolare diffusamente sullo stato di salute di Öcalan. Condividiamo le preoccupazioni degli avvocati. Così come la loro ragionevole e giusta richiesta per un immediato accesso ad Abullah Öcalan e ai loro tre assistiti nell’isola carceraria di Imrali. Gli avvocati sono stati bloccati nella consultazione con Abdullah Ocalan dal 7 agosto 2019, e dal 1999, Öcalan ha avuto solo una conversazione telefonica con un membro della famiglia, il 27 aprile 2020. Da allora gli avvocati non sono stati in grado in nessun modo di comunicare con i loro assistiti, sebbene sia un diritto costituzionale e legale dei loro assistiti consultare i loro avvocati.

In realtà Abdullah Öcalan, Ömer Hayri Konar, Hamili Yıldırım, e Veysi Aktaş nei fatti, sono stati completamente isolati per molto più tempo; il loro isolamento è stato rotto solo da uno sciopero della fame di Leyla Güven, che allora si trovava in carcere e che è stata di nuovo incarcerata, con altri detenuti e altre persone nel mondo che si sono unite. Adesso è in corso un altro sciopero della fame che è iniziato più di cento giorni fa.

Le politiche vendicative dello stato turco nei confronti di Öcalan e dei suoi compagni detenuti, rendono possibile che ogni voce sia vera; è impossibile verificare o non prendere in considerazione ogni affermazione sul suo stato di salute. Questo significa che ogni danno intenzionale nei suoi confronti passerà inosservato. Il silenzio delle organizzazioni e delle istituzioni internazionali è clamoroso. Il Consiglio d’Europa appare incapace di seguire le accomandazioni fatte dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti (CPT).

Il Consiglio dei Ministri sta fallendo nell’imporre l’esecuzione nelle sentenze della Corte Europea dei Diritti Umani, e le Nazioni Unite guardano solamente a come la Turchia calpesta ripetutamente tutti gli accordi e convenzioni internazionali.

Noi non stiamo chiedendo che i detenuti sull’isola di Imrali ricevano un trattamento speciale; al contrario, stiamo chiedendo che il loro trattamento speciale finisca. Abbiamo richiamato l’attenzione su questi su questi temi in numerose occasioni. Il sistema dell’isolamento nel carcere dell’isola di Imrali è al di fuori dei confini del diritto nazionale ed internazionale, e in violazione degli accordi e delle convenzioni sui diritti umani. L’intero complesso del carcere di Imrali deve essere smantellato. Tutti coloro che sono coinvolti nel mantenere il totale isolamento nel carcere dell’isola di Imrali stanno agendo illegalmente e sono coinvolti nella violazione dei diritti umani in corso.

Il solo modo per porre fine alla speculazione sullo stato di salute di coloro che sono incarcerati, e che preclude che ogni possibilità che queste voci diventino realtà è di rendere il carcere di Imrali trasparente.

Noi chiediamo la fine immediata dell’isolamento. Aprire le porte del carcere di Imrali adesso! Chiediamo ancora una volta a tutti di:

• esercitare pressioni sulle istituzioni internazionali di cui la Turchia è parte, vale a dire il Consiglio d’Europa e le Nazioni Unite, così come tutte le altre istituzioni politiche e dei diritti umani.

• esercitare pressioni sui vostri rappresentanti locali per porre fine all’isolamento

• aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi: “Freedom for Abdullah Öcalan—Peace in Kurdistan” now. International Initiative “Freedom for Abdullah Öcalan–Peace in Kurdistan” Cologne, 15 March 2021

Vienna: aggressioni dei Lupi Grigi alle mobilitazioni per il Kurdistan

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Durata 17m 53s

Nei giorni scorsi i Lupi Grigi, movimento giovanile dell'estrema destra nazionalista turca con forti legami cn l'MHP, ha attaccato ripetutamente le manifestazioni per il Kurdistan nella città di Vienna. I movimenti curdi e i collettivi della città hanno risposto agli attacchi e organizzato diversi cortei per denunciare l'accaduto. Sullo sfondo i legami dei Lupi Grigi con l'estrema destra locale e la connivenza con gli apparati di potere.

Ne parliamo con Davide, nostro corrispondente dalla capitale austriaca.

Per approfondire:

https://beyondeurope.net/1556/whats-behind-the-attacks-of-the-grey-wolves-in-vienna/

https://enoughisenough14.org/2020/06/26/vienna-fascists-attack-left-wing-ekh-again/