Il presidente della Regione Sicilia ritira la revoca per la realizzazione del Muos, Mobile user objective system. Ne parliamo con un compagno dei Comitati NO MUOS, facendo il punto sulle prospettive della lotta.
Si è svolta oggi a L'aquila la quarta e ultima udienza del processo che vedeva imputato di stupro, lesioni aggravate e tentato omicidio il militare Francesco Tuccia.
Questo processo si è svolto a porte chiuse e femministe, lesbiche, compagne hanno presidiato quel tribunale ogni volta per dire che la violenza riguarda tutte.
Durante l'udenza di oggi hanno parlato i periti di parte dello stupratore e lui stesso, poi sono state tenute le requisitorie, infine il PM ha chiesto una condanna a 14 anni. La sentenza invece ha condannato francesco tuccia, militare in servizio a L'aquila per l'operazione strade sicure a 8 anni e 50.000 euro. Il processo oggi è stato molto pesante, le requisitorie della difesa basate su l''imcredibile tesi della insussistenza della pena, dal momento che la ragazza massacrata dal Tuccia e abbandonata sulla neve, che riporta lesioni permanenti, sarebbe stata consenziente. Inoltre questi avvocati hanno anche puntato il ditro contro una campagna mediatica che hanno definito violenta cioè la presenza di compagne, femministe, lesbiche che hanno portato solidarietà alla ragazza. All'emissione della sentenza slogan contro lo stupratore assassino e i suoi avvocati.
Presidio davanti al tribunale de L'Aquila, per l'ennesima udienza, probabilmente l'ultima, del processo per lo stupro e le violenze commesse lo scorso anno contro una giovane donna a L'Aquila. Si attende la sentenza.
E' oggi in svolgimento la terza udienza del processo che vede come imputato Francesco Tuccia, il militare accusato di aver violentato e massacrato una studentessa fuori da una discoteca dell’Aquila e che era presente nel territorio all’interno dell’operazione "strade sicure". Anche oggi un presidio di solidarietà di donne, femministe, lesbiche, compagne da L'Aquila stessa, Roma, Tivoli...
Una corripondenza con una compagna del Centro Antiviolenza de L'Aquila
Oggi nel quartiere più popolato di Torino sin dalle prime ore del mattino un ingente spiegamento di forze dell’ordine, almeno una decina le camionette più altri mezzi, bloccano l’accesso a tutto l’isolato di via capriolo 53.