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USA

USA: sul taglio dei finanziamenti alle università

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Ne parliamo con lo storico Enzo Traverso che insegna all'università di Ithaca, NY. Il taglio economico deciso da Trump nei confronti delle Università più importanti a cominciare da quella di Harvard è uno scontro interno alla stessa elite americana, essendo queste Università prestigiose che sfornano tutti i dirigenti dell'Amministrazione repubblicana e democratica. Nessuna di queste Università infatti aveva preso le parti delle proteste studentesche contro il genocidio, quindi l'accusa di antisemitismo si rivela falsa.

300 comunque studenti palestinesi finora espulsi. 

Inoltre l'attacco di grumo è gia cominciato nella precedente amministrazione verso le Università perchè non potendo intervenire sui testi e sui docenti essendo università private, prova a fare pressioni economiche per convincere queste università ad abbandonare Gender studies che sono i più frequenti. 

Anche Trump usa il pezzotto

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Dal governo Usa, un'altra perla targata Mike Waltz: scoperto l'utilizzo di un'applicazione di messaggistica "fork" di Signal che, a differenza dell'originale, memorizza tutte le conversazioni in un archivio "sicuro", accessibile a... tutto il mondo. A sviluppare questo Signal pezzotto, la TeleMessage, una ditta israeliana legata all'IDF.

Facciamo una parentesi nel mondo del trasporto pubblico, guardando più nel dettaglio la notizia relativa all'incremento di produttività: stagnazione della busta paga e utilizzo dei bonus come strumento per erodere i diritti più basilari, a partire da malattia e infortuni.

Torniamo all'informatica, con la sezione delle notiziole:

  • progetti di software libero cercano di limitare l'impatto negativo dell'invio di segnalazioni da parte di sistemi basati su LLM
  • Meta torna a ricercare l'integrazione, sui suoi occhiali dotati di telecamere, di sistemi di intelligenza artificiale che vi ricordano come si chiama la persona che avete davanti
  • una ricerca sulle possibilità di persuasione degli LLM viene condotta su Reddit ignorando le regole della comunità e con discutibile attenzione all'etica, in nome del bisogno di conoscenza

E non dimenticate: a fine mese c'è Hackmeeting!

Radio Africa: Algeria e Mali, Sud Africa, Gabon, Tanzania

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Tensione tra Algeria e Mali dopo che un drone maliano, di fabbricazione turca, è stato abbattuto dall’Algeria con successive misure di ritorsione da parte di Bamako. Il governo di transizione del Mali, in una nota ufficiale, ha parlato dell’abbattimento come di un atto di aggressione da parte dell’Algeria. Al riguardo, si è espresso anche il Collegio dei capi di Stato della Confederazione degli stati del Sahel.

Tensioni anche tra USA e Sud Africa, con gli Stati Uniti che sembrano intenzionati a far pagare al Sud Africa le proprie posizioni nei confronti del genocidio sionista in Palestina. Il 7 febbraio, infatti, è stato emesso un ordine esecutivo di Trump che blocca gli aiuti per il paese e rende prioritario il reinsediamento negli Stati Uniti degli afrikaner che vorranno lasciare il Sud Africa e trasferirsi negli USA.

Gabon: dopo due anni di transizione militare, il leader dei golpisti Brice Oligui Nguema stravince le elezioni presidenziali con più del 90% dei voti. Lo attendono numerose sfide al fine di risollevare il paese, tenendo fede alle promesse elettorali.

Tanzania: l’esclusione del partito di opposizione Chadema dalle elezioni parlamentari e presidenziali di ottobre da parte della Commissione elettorale e l’arresto del suo leader Tundu Lissu, storico esponente dell'opposizione, determinano una situazione di stallo politico in un paese ricco di contraddizioni, inquietudini e tensione sociale.

 

La guerra dei dazi fra USA e Cina

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Insieme a Dario DI Conzo, ricercatore e docente di economia cinese cerchiamo di approfondire la principale notizia della giornata di oggi, il braccio di ferro sui dazi commerciali fra Stati Uniti e Cina.

Dal 34% al 104%, le borse in calo, un impatto che va ben oltre la Cina, e che coinvolge i paesi asiatici, dal Giappone alla Corea del Sud. Un'iniziativa intrapresa da Trump per cercare di mettere in difficoltà il maggiore competitor sul piano economico e geopolitico a livello globale.

I dazi colpiscono anche l'Europa, che a differenza della Cina è frammentata a livello politico. Sono almeno 15 anni che Pechino tenta di diversificare il suo export, verso l'Asia orientale e i Brics, quindi potrebbe subire meno l'impatto dei dazi.

Inoltre parliamo dei cambiamenti e della continuità dell'approccio tenuto nei confronti della Cina dall'amministrazione Biden con il Chip Act, rispetto a Trump con le attuali politiche protezionistiche.

L'aria che tira nelle università statunitensi

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Poporpora Marcasciano, appena rientrata dagli Usa dove ha presentato in tre Università degli Stati di New York, New Jersey e Pennsylvania l'edizione in inglese di Antologaia, Antologaia queering the seventies. A radical trans memoir, testimonia il clima di preoccupazione e ansia che ha potuto sentire nel corpo docente e studentesco degli atenei americani, in particolare in relazione ai "rastrellamenti" di studenti di altri paesi, la caccia alle streghe, un nuovo clima maccartista.
Allarghiamo poi il discorso ai decreti esecutivi di Trump che riguardano la vita delle persone trans.

La Cina, le risorse, il lavoro

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In questa trasmissione si parla di catene di approvvigionamento (supply chain) e di come la politica economica cinese sia il controllo totale delle intere catene, dalle materie prime al prodotto. Il modello cinese è contrapposto agli sviluppi delle economie occidentali e alla scelta della finanziarizzazione. Su questo si tenta un'analisi che coinvolge anche i movimenti

Fuori USA e sionisti dalla Palestina

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In una corrispondenza con un compagno dell'UDAP, presentiamo il presidio che si terrà Venerdì 21 febbraio 2025 presso l'Ambasciata statunitense a Roma, alle ore 17.00, al fine di condannare l'incondizionato appoggio degli USA ad Israele e di mantenere alta l'attenzione e la mobilitazione in solidarietà con la resistenza della popolazione palestinese conto le vergognose politiche predatorie statunitensi.

Leonard Peltier è finalmente libero

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Iniziamo la corrispondenza con una testimonianza in inglese dell'avvocata di Leonard Peltier

Dopo quasi mezzo secolo di ingiusta incarcerazione, ormai anziano e gravemente malato, Leonard Peltier, l'attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, tornerà finalmente alla sua casa e alla sua famiglia.

Nel 1975 nelle riserve del Sud Dakota una macchina senza targa e con due sconosciuti, membri del FBI, entra nella riserva indiana sparando per cercare una persona che aveva rubato delle scarpe. I nativi fecero autodifesa uccidendo i due agenti dopo che questi spararono e ammazzarono un nativo. Leonard Peltier fu arrestato e condannato con due ergastoli per il duplice omicidio. 

La notte che vendemmo Chrome

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Apriamo la puntata di oggi collegandoci con l'Hacklabbo di Bologna per segnalare la loro prossima iniziativa: Hack or di(y|e), due giorni di workshop, capture the flag e quant'altro. A proposito: 20-21 Dicembre AvANa (yours truly) fa 30 anni, siateci! Le selezioni musicali di stasera ne sono un assaggio.

Tutto il resto della puntata è dedicata al rapporto tra aziende della tecnologia e politica statunitense. Iniziamo con il ruolo dei Venture Capitalist nel nuovo governo statunitense, con JD Vance vicepresidente e Musk che ha già iniziato a parlare di tagli politicamente orientati.

Nel frattempo l'antitrust, che ha riconosciuto Google come monopolista, avanza la proposta di separare Chrome da Google. Facciamo un po' di ipotesi a riguardo.

 

Un'analisi sulle elezioni statunitensi

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Con Silvia Baraldini commentiamo il voto americano: un voto che ha portato principalmente i giovani uomini bianchi a votare per Trump. Il patriarcato non è solo una parola ma delle politiche concrete contro le donne e le soggettività che non sottostanno al binarismo e al conservatorismo maschilista.