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precari

Aggiornamenti dalla vertenza dei precari di Anpal Sevizi

Data di trasmissione
Durata 26m

I lavoratori di Anpal Servizi hanno avviato, dal 30 al 6 giugno, una settimana di mobilitazione su tutto il territorio nazionale, con l’indizione di uno sciopero e un presidio la prossima settimana sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico. I lavoratori e le lavoratrici chiedono quindi che venga convocato con urgenza un tavolo di confronto presso il Ministero. Ne parliamo con un compagno del Coordinamento nazionale precari di Anpal Servizi.
 

Tasse universitarie legate ai crediti formativi cumulati? Corrispondenza con il Cua di Torino

Data di trasmissione
Durata 15m 1s

Comincia ad emergere un nuovo pezzo del processo di smantellamento e di trasformazione dell'università pubblica. La legge di stabilità del 2017 ha introdotto delle nuove categorie di contribuzione suddividendo gli studenti in attivi ed inattivi. Sostanzialmente è inattivo chi non riesce ad accumulare un certo numero prefissato di crediti formativi, pena un aumento delle tasse universitarie. Uno nuovo tassello di un progetto che vuole mettere sempre più sotto ricatto i giovani che provano ad accedere agli studi e contemporaneamente ne esclude l'accessibilità ad una grossa fetta.
Ne abbiamo parlato con una studentessa del Collettivo Universitario Autonomo di Torino, che per primo ha individuato questa problematica provando a costruire dei primi passi verso una mobilitazione studentesca.

Precari Alitalia (Roma); Fincantieri (Palermo)

Data di trasmissione
Durata 49m

  

 

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Corrispondenza con un lavoratore del “Comitato precari Alitalia 60 mesi” sull’iniziativa prevista per il pomeriggio contro il nuovo piano aziendale e i tagli previsti alla forza lavoro.

Corrispondenza con un lavoratore Fincantieri di Palermo sulla vertenza contro l’eliminazione delle pause e l’imposizione di un orario di lavoro continuativo di sette ore e mezzo, con lo spostamento della pausa mensa a fine turno.

Scuola: il precariato continua. Licenziamenti e concorso

Data di trasmissione
Durata 53m 35s

Nella trasmissione si parla:

- di una sentenza del Tribunale di Tolmezzo che parifica precari/e e lavoratori/trici a tempo indeterminato,

- di licenziamenti di insegnanti appena assunti,

- del concorso annunciato da mesi e non ancora bandito,

- dell'accesso al concorso per la classe di concorso A23, italiano L2

Una montagna di carbone alla Ragioneria dello Stato

Data di trasmissione
Durata 23m 18s

Oggi pomeriggio presidio indetto dal Coordinamento Precari Scuola a Trastevere, in via napoleone Parboni, sotto la Ragioneria dello stato per il ritardo di mesi nel pagamento degli stipendi a precari e precarie della scuola e più in generale per la gestione della scuola e del lavoro nella scuola da parte del governo Renzi e di chi lo ha preceduto..

La corrispondenza con un compagno dei Coordinamento Precari Scuola.

 

Il presidio è oggi 14 gennaio, dalle 15 alle 18

Precari/e della scuola in piazza giovedì 14

Data di trasmissione
Durata 54m 25s
Durata 1h 12m 1s

Nella trasmissione del 12 gennaio 2016 corrispondenza con una compagna del Coordinamento Precari Scuola per parlare del presidio indetto per giovedì 14 dalle ore 15 alle 18 via Napoleone Parboni 6.

Nella seconda parte si parla dei PTOF, piani triennali dell'offerta formativa, la cui elaborazione è prevista dalla legge 107 entro il 15 gennaio e quindi di quanto la "Buona Scuola" impone.

 

Il secondo audio è la trasmissione del 22 dicembre 2015, ultima puntata dell'anno, fa il punto dell’annus horribilis della scuola pubblica italiana. Se ce n'era bisogno l’ultima conferma viene dalle parole dell’Associazione Nazionale Presidi e Alte professionalità (sic), che scrivono di far fuori i “docenti contrastivi” (!) e di adottare la pratica dei Marines del don’t ask, don’t tell. E’ la Buonascuola, bellezza!

 

http://oradibuco.noblogs.org/

 

Sciopero della scuola venerdì 13 novembre e manifestazione studentesca

Data di trasmissione
Durata 1h 1m 39s

Nella prima parte della trasmissione abbiamo spiegato anche da un punto di vista tecnico perchè non arrivano dall'inizio dell'anno scolastico gli stipendi a precari e precarie e a che mole di lavoro il nuovo sistema a fatto ricadere sulle segreterie.

 

Nella seconda parte abbiamo parlato dello sciopero della scuola del 13 novembre con un compagno dei cobas e della manifestazione studentesca indetta da Studenti medi autorganizzati per lo stesso giorno.

Il Gallo rosso, conversazione con Valerio Evangelisti

Data di trasmissione
Durata 28m 48s

A poco più di un anno dalla ripubblicazione di "Storia del partito socialista rivoluzionario", la case editrice Odoya propone un altro saggio di Valerio Evangelisti, risalente ai primi anni '80, incentrato sulla storia dei conflitti sociali in Emilia-Romagna, "Il gallo rosso. Precariato e conflitto di classe in Emilia-Romagna, 1880-1980". Con Valerio Evangelisti abbiamo parlato a lungo dei legami fra i due libri e del tentativo di organizzare una storia dei movimenti sociali in Emilia-Romagna dal punto di vista, principale ma non esclusivo, dei lavoratori e delle lavoratrici precari delle campagne. Il saggio rappresenta inoltre un'utilissima ed affascinante integrazione della monumentale trilogia del Sole dell'avvenire, cominciata con la pubblicazione, due anni fa, di "Vivere lavorando o morire combattendo", e che si concluderà nel prossimo autunno, con la stampa dell'ultimo volume del ciclo.

Di seguito la presentazione del libro ripresa dal sito ufficiale di Valerio.

 

La casa editrice Odoya riporta in libreria Il gallo rosso. Precariato e conflitto di classe in Emilia-Romagna, 1990-1980 (pp. 210, € 15,00). Ecco un brano dell'introduzione al volume, in cui Valerio Evangelisti spiega il senso di questa ristampa:

Immagine rimossa.

Il presente testo riproduce, con leggere correzioni, quello delle prime due parti di un volume pubblicato nel 1982 presso Marsilio editori: Il galletto rosso. Precariato e conflitto di classe in Emilia-Romagna, 1880-1980. Manca una terza parte, firmata da Salvatore Sechi. Nata come introduzione, riguardava l’appropriarsi, da parte del PCI del secondo dopoguerra, delle forme d’azione che avevano caratterizzato il socialismo riformista dei primi del ‘900. Toccava dunque una tematica assai differente da quella da me trattata, tutta incentrata sul proletariato precario emiliano-romagnolo, sui suoi comportamenti e sulla centralità nello scontro sociale che conquistò, in alcuni momenti della sua vicenda novecentesca.

Perché riesumare questo libro, più di trent’anni dopo? Il primo motivo si collega al mio percorso personale. Ho esordito come aspirante storico accademico, ma poi sono divenuto romanziere. Il secondo volume dell’ultima opera narrativa in cui sono impegnato, Il Sole dell’Avvenire, si intitola Chi ha del ferro ha del pane. Tratta delle lotte contadine e bracciantili emiliano-romagnole nel primo ventennio del secolo scorso. Viste dal basso, senza dare troppo credito alle proiezioni politiche.

Per chi sospetti che io mi inventi qualcosa, il presente libro è la risposta. Alla base delle vicende che racconto nel romanzo c’è un lavoro di ricerca non banale, abbastanza insolito in un narratore. Spero (ma forse mi illudo) che ciò mi sia riconosciuto, al di là dei giudizi estetici.

Il secondo motivo è facilmente intuibile. Il precariato si è dilatato, nell’ultimo decennio, in misura impressionante. Ancora si dilaterà, presumo, visto che manca la volontà politica di riassorbirlo, e che chi dichiara di averla si sforza, al di là delle affermazioni pubbliche, di estenderlo ai lavoratori ancora tutelati. Magari chiamandolo “flessibilità”, con uno spudorato cambiamento del nome che lascia intatta la sostanza.

E’ chiaro che il precariato odierno ha poco in comune con quello del passato remoto. E’ frutto del trionfo di forze e ideologie conservatrici decise a superare le crisi economiche tramite l’assoggettamento totale delle classi subalterne (con la riduzione del costo del lavoro, la contrazione di quel salario indiretto che sono i servizi pubblici, il depotenziamento delle organizzazioni operaie, la fine della contrattazione collettiva), e dello sgretolamento anche morale di chi dovrebbe opporsi al progetto. L’ideologia neoliberista permea ognuna delle parti politiche in competizione, e molto spesso è proprio la “sinistra” a dirigere il piano di precarizzazione globale.

Malgrado la diversità del quadro, credo utile riproporre, al lettore dei giorni nostri, due momenti storici in cui il proletariato precario italiano seppe emergere a soggetto importante, se non centrale, dell’antagonismo di classe. Quella degli anni 1880-1920 fu una lunga, paziente costruzione che portò a modifiche importanti nei rapporti di forza. Affidata a forme di organizzazione territoriale (non solo le leghe di resistenza, ma anche le cooperative “pure” e socialisteggianti, le case del popolo, i comuni “rossi”, gli uffici sindacali di collocamento) che avevano l’occupazione dei lavoratori saltuari e la nobilitazione della loro quotidianità, attraverso l’emancipazione culturale e la crescita politica, quale scopo precipuo.