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Free All Antifas: aggiornamenti su Maja, Tobi, Gabri e Hannah

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Aggiornamenti dai processi contro gli/le Antifas Maja, Tobi, Gabri e Hannah, ne parliamo con un compagno.

Ieri Maja è stat* trasferit* d’urgenza in un ospedale carcerario al confine con la Romania, a seguito di un peggioramento critico delle sue condizioni di salute dopo 27 giorni di sciopero della fame. Un trasferimento che, tuttavia, potrebbe esporl* a ulteriori rischi, considerando che in Ungheria il governo di Viktor Orbán continua a smantellare lo stato di diritto, limitare la libertà di stampa e perseguitare oppositor* e attivist*. Proprio in questi giorni, oltre 200.000 persone hanno sfilato per le strade di Budapest in un Pride non autorizzato, sfidando il divieto imposto dalle autorità per reclamare diritti e libertà fondamentali.

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Pride di Budapest: la più grande manifestazione contro Orbàn

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Sabato 28 giugno si è svolto a Budapest il più grande pride della storia ungherese, più di 200.000 persone con una grande presenza internazionale ma soprattutto con una massiccia partecipazione ungherese, di tutti i movimenti sociali che si oppongono alla deriva autocratica di Orbàn. Nonostante le minacce del governo e delle formazioni neonazi la manifestazione ha sfilato tranquillamente, forte dei numeri. Ora si tratta di continuare a tenere accesi i riflettori sull'Ungheria e a intrecciare relazioni internazionaliste. Ne parliamo con Ilaria Todde di EL*C

 

Fermare l'estradizione di Gino

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Oggi il Tribunale francese ha accolto la richiesta degli avvocati di Gino di richiedere un approfondimento informativo sulle condizioni detentive e sullo svolgimento di un eventuale processo in Ungheria, in special modo per avere garanzia che la disamina dei fatti e non le sue opinioni politiche siano oggetto di giudizio. e sulle condizioni in carcere l'Ungheria può tergiversare o omettere, sarà quasi impossibile per loro dare prova di un'imparzialità a processo, stando anche alle molteplici dichiarazioni dei portavoce di Orban riguardo a questi fatti. L'Ungheria dovrà fornire queste informazioni supplementari entro 15 giorni e qualora non fossero inviate Gino non verrà estradato. Nel frattempo lui continua ad essere detenuto a Fresnes. Gino in aula ha potuto parlare brevemente con la sua famiglia e sembra stare bene. La notizia è momentaneamente positiva ma è più importante che mai mantenere la mobilitazione!

La prossima udienza è fissata per il 12 febbraio 2025.

#FreeAllAntifas #FreeGino

Ne parliamo con un compagno di Milano presente al sit-in di oggi, presso il Consolato ungherese, 15 gennaio 2025

Free all antifas: aggiornamenti su Gino

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Aggiornamenti su Gino, compagno milanese arrestato in Francia per una richiesta di estradizione in Ungheria, paese che ha emesso mandato di arresto europeo nei suoi confronti per i fatti di Budapest a Febbraio 2023 contro nazifascisti.

Abbiamo sentito un compagno milanese presente al presidio sotto il consolato francese a Milano tenutosi il 18 Dicembre, giorno dell'udienza poi rinviata al 15 Gennaio, e con l'avvocato Losco -che lo segue in collaborazione con gli avvocati francesi- riguardo la sua situazione giudiziaria.

Ilaria Salis resta in carcere, negati i domiciliari

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Questa mattina il Tribunale di Budapest ha negato i domiciliari a Ilaria Salis che deve rimanere nel carcere in Ungheria. Una compagna che era in aula con la numerosa delegazione italiana dà conto della mattinata, dalle provocazione neonazi, alle condizioni di Ilaria, ancora in catene e ceppi, alle parole dei giudici.

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Bloccato e caricato il corteo per Ilaria e altre/e altr* antifa per i fatti ungheresi

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Due corrispondenze da corteo antifascista Dall'Ungheria alla Palestina Free Them All: al finaco di Gabri, Ilaria, Tobias e i/le compagn* sotto processo, detenut*, ricarcat*: il corteo è stato bloccato per circa due ore nei pressi dell'ambasciata dell'Ungheria e attaccato con una pesante carica. Quando sono le 17.30 il corteo è potuto finalmente ripartire per raggiungere come previsto, il corteo per la Palestina

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Resistenza Lesbica: Conferenza a Budapest

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Con una compagna di ELC Eurocentralasianlesbian Community, parliamo della terza Conferenza Lesbica che si è svolta a Budapest dal 29 settembre al 1 ottobre: focus su le lotte in Ucraina, Russia, Ungheria dove le politiche del governo Orban e dei movimenti antigender sono particolarmente aggressive, come noto, contro lesbiche, donne, soggettività lgbtiq.

Nella foto (Bankò Gàbor/444) la Dykes march, manifestazione lesbica, che si è svolta a Budapest durante la confereza

Cosa si agita nell'estrema destra?

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Da Chemnitz all'Ungheria, cosa si agita all'estrema destra.

Dal vertice Orban/Salvini al pogrom della scorsa settimana nella cittadina sassone, l'estrema destra tra similitudini e differenze.

Ne parliamo con Guido Caldiron, giornalista che studia da molti anni le nuove (e vecchie) destre, nonché collaboratore de il manifesto.

Oggi l'Ungheria, domani l'Europa?

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Le elezioni in Ungheria hanno visto l'ennesimo trionfo di Viktor Orbàn, fra dichiarazioni antisemite, proclami antiimmigrati e distribuzione clientelare dei cospicui fondi elargiti dall'Unione Europea. Un progetto reazionario che piace non soltanto alla destra più becera ma anche a molta parte di quella in doppiopetto, dalla CSU bavarese fino a accademici italiani del calibro di Alessandro Campi.

Ne parliamo con Guido Caldiron, saggista e giornalista del Manifesto.