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Brasile: inizia l'incontro contro l'estrattivismo

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Radio Ondarossa è in Brasile per seguire i vari vertici dei movimenti contro l'estrattivismo, riuniti a Belem per seguire e contestare la COP30.

Nell'audio di oggi potete seguire una presentazione, e varie interventi da collettivi provenienti dall'Italia che si trovano lì

Movimenti provenienti da 62 paesi (di cui 45 con delegatx in presenza) si preparano al IV Incontro Internazionale delle Persone Colpite dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici Dominanti.

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Aggressioni fasciste al liceo Righi di Roma

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Con una studente del liceo Righi di Roma, occupato da giorni per Gaza, parliamo dei reiterati attacchi fascisti subiti negli ultimi giorni. Ieri pomeriggio, 7 novembre, proprio in risposta agli ultimi attacchi squadristi, gli e le studenti hanno organizzato un corteo antifascista che è partito dalla sede di via Campania fino ad arrivare a La Sapienza.

 
 
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Contro il memorandum Italia-Libia e per la costruzione di una memoria decoloniale

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Nel redazionale di oggi approfondiamo le origini del cosiddetto "Memorandum di cooperazione Italia-Libia" con un attivista per i diritti umani che sottolinea le conseguenze sulle vite delle persone oppresse dalla riproduzione di logiche neocoloniali e da dispositivi repressivi che le democrazie liberali occidentali delegano a paesi terzi. La lotta delle persone provenienti da Sudan ed Eritrea passati dai lager libici: prossimo appuntamento a Bologna.

Witchtek 2025: a tre anni dal decreto anti-rave

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Una riflessione sui free party e ciò che generano, con un'attenzione specifica sul Witchtek che si è svolto nel weekend del 31 Ottobre alla fabbrica ex Bugatti a Campogalliano (MO). In collegamento telefonico una persona presente alla festa ci racconta l'organizzazione, la liberazione degli spazi in stato d'abbandono, le assemblee,  la festa e le 13 ore di resistenza alle violenza della polizia.

 

 

 

 

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Dottori palestinesi sotto attacco

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Con una compagna dei Sanitari per Gaza commentiamo il documentario "Dottori sotto attacco", commissionato dalla BBC ma mai proiettato nel Regno Unito e mai distribuito nei circuiti cinematografici italiani. Il documentario ricostruisce il genocidio del sistema sanitario palestinese, portato avanti da Israele a partire dal 7 ottobre, che ha reso ospedali, ambulanze, medici e infermieri veri e propri obiettivi di guerra: ad oggi, si calcolano 1840 sanitari uccisi e sino a 400 fatti prigionieri.

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Anan libero: la resistenza non si processa

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Con uno degli avvocati di Anan Yaeesh, ripercorriamo sinteticamente le tappe del lungo processo politico per terrorismo intentato contro Anan, Ali e Mansour, accusati di avere preso parte, in Palestina, alla resistenza contro l'occupazione e il colonialismo di insediamento israeliani. La vicenda giudiziaria, che disconosce completamente il diritto all'autodeterminazione della popolazione palestinese, è ormai alle battute finali.

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Teatro per l'identità e contro i pregiudizi

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In comunicazione telefonica con Nedzad, presidente dell'Associazione New Romalen, abbiamo parlato del Festival Internazionale di Teatro Rom, che si svolgerà a Roma durante novembre per far sentire la voce della comunità rom e sinti. Con lui abbiamo parlato di cosa significa essere rom e sinti in Italia e di come sarà il festival che comprenderà espressioni teatrali ma anche musicali.

Autonomia de iure, occupazione di fatto

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Su iniziativa degli Stati Uniti, il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha votato a favore del piano marocchino di autonomia del Sahara occidentale, sostenendo che si tratti della soluzione "più realizzabile" per il territorio conteso, nonostante l'opposizione dell'Algeria. La risoluzione è stata adottata con 11 voti a favore, nessuno contrario e 3 astensioni mentre l'Algeria ha rifiutato di partecipare al voto.

Israele attacca quotidianamente il Libano

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Corrispondenza da Beirut con il giornalista Mauro Pompili nella quale viene approfondita la situazione del sud del paese: in un anno di "tregua" Israele ha continuato quotidianamente ha colpire e uccidere usando sempre la stessa giustificazione secondo la quale tutte le persone uccise sarebbero stati miliziani. Nelle ultime due settimane la situazione ha raggiunto livelli più gravi tanto che per la prima volta il presidente del Libano, Joseph Auon, ha allertato l'esercito.

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