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val susa

Libertà per Emilio

Data di trasmissione
Durata 17m 24s

Stamani è stata realizzata una corrispondenza con il presidio permanente che si teneva sotto casa di Emilio, il compagno per il quale qualche giorno fa una sentenza della Corte di Cassazione aveva disposto l’estradizione. Abbiamo anche avuto la possibilità di parlare con Emilio prima che venisse tratto in arresto. Infatti subito dopo la nostra corrispondenza leggiamo sul sito notav.info: "Sono arrivati scavalcando il cancello, come degli intrusi, bloccando la statale con le camionette e circondandone la casa con decine di digos. Tra le grida di rabbia di chi da giorni presidia casa di Emilio per rendere più difficile il suo arresto, tra le urla che invocano libertà, Emilio è stato tradotto in carcere a Torino in attesa di essere portato in Francia".

Il motivo per il quale Emilio è stato rincorso da varie misure restrittive in attesa dell’estradizione risale alla primavera del 2021 durante una manifestazione in solidarietà ai migranti al Monginevro. Il tribunale di Gap ha emanato un mandato di arresto europeo e il 15 settembre Emilio era stato arrestato e portato in carcere a Torino. La custodia in carcere era stata poi trasformata in arresti domiciliari, durati fino ad oggi.

A partire da questa sera, alle ore 18 presidio sotto il carcere delle Vallette per chiedere la sua immediata liberazione!

 

Siamo la natura che si difende: riflessioni sulla lotta No Tav

Data di trasmissione
Durata 50m 59s

Mentre si continua a parlare di transizione ecologica, non cessa la distruzione e la devastazione dei territori. In collegamento telefonico con un compagno e una compagna della Valle di Susa, ripercorriamo le giornate di lotta che sono seguite allo sgombero dell'ex autoporto di San Didero. Un occasione per fare il punto della situazione sulla lotta No Tav e alcune riflessioni su come si sta muovendo lo stato italiano in materia di grandi opere.

Buon Ascolto!

Sgomberato il rifugio autogestito di Oulx in alta Val Susa

Data di trasmissione
Durata 12m 31s

La casa cantoniera, occupata nel dicembre del 2018, era un luogo nato per dare solidarietà alle persone che volevano attraversare il confine italo-francese al Colle del Monginevro. "Un luogo di lotta e di autorganizzazione, contro tutte le frontiere e i dispositivi militari e politici che cercano di controllare e selezionare".

Dopo due anni e mezzo dalla sua apertura, è stata sgomberata il 23 marzo mentre all'interno c'erano circa sessanta persone donne, uomini, bambine e bambini in transito, le compagne e i compagni che avevano aperto il posto, ne parliamo con una di loro

Valsusa: liberiamoci dal Tav

Data di trasmissione
Durata 25m 37s

In collegamento telefonico con un compagno parliamo della nuova riappropriazione dei terreni nel comune di San Didero, della lotta NoTav e dello stato attuale dei lavori in Val di Susa. 

 

LA LOTTA NON SI FERMA: OCCUPATI I TERRENI DEL FUTURO AUTOPORTO DI SAN DIDERO. LA CURA E’ NELLA TERRA
In questo momento pandemico, dove con i continui tagli alla sanità degli ultimi anni ci si ritrova un sistema sanitario senza strumenti, sembra ancora più assurdo continuare a sprecare miliardi di euro per la costruzione del Tav.
Secondo il progetto di TELT, nell’area di San Didero dove sorge il vecchio autoporto (mai entrato in attività e oggi ridotto a dei ruderi) verrà costruito un nuovo autoporto che sostituirà quello attuale di Susa. Nella piana segusina, infatti, non si sa nemmeno cosa sorgerà: forse una stazione internazionale, forse una discarica per lo smarino estratto dai lavori del tunnel. Ciò che gli interessa, è avere un modo per spendere i soldi.

La gestione di questa seconda ondata pandemica mostra bene cosa viene considerato “importante”, e quindi da proteggere, e cosa sacrificabile, in nome della lotta alla crisi sanitaria. Salute, malattia, benessere dipendono dall’ambiente e dalle condizioni in cui ognuno vive.
– Il degrado delle terre ex-autoporto di San Didero non è dovuto all’abbandono, ma a quarant’anni di “cultura industriale”. Coloro che ne hanno avuto possesso finora non hanno diritto a continuare ad averle in affido, tanto meno a peggiorarne lo stato.
– La cementificazione è per sempre. Chi ha inquinato, sversato, sepolto rifiuti o non ha fatto nulla per impedirlo, non si pulisca la faccia con promesse di bonifica. Il loro interesse sono i soldi e la cementificazione permanente e irreversibile di un altro pezzo di Valle.
– Gli industriali seguono i loro interessi. Non vogliono nuove infrastrutture per dare “lavoro alla gente”, ma il contrario: vogliono collegamenti veloci per delocalizzare, chiudere e licenziare. Non dobbiamo ringraziarli di nulla.
– I cantieri per l’alta velocità vengono prima occupati con la forza e poi legittimati con le procedure di esproprio. La legge è il vestito buono del prepotente, è arroganza legalizzata. Nessun diritto per chi abusa della terra.
– Il Covid-19 è causato da un virus, ma la pandemia dal sistema sociale in cui viviamo. Le misure di protezione dal virus sono necessarie per proteggere noi stessi e soprattutto le categorie più vulnerabili, ma le cause della pandemia vanno combattute sul piano sociale e storico. Dobbiamo affrontare il modo in cui l’uomo vive sulla terra, l’industrialismo, l’urbanizzazione, la globalizzazione.

Hanno appena assegnato il primo appalto per l’inizio dei lavori che partiranno a San Didero. Di una gara di quasi 50 milioni di euro, 5 milioni verranno destinati unicamente alla costruzione di una recinzione a “difesa” dei terreni interessati dai lavori che trasformerà l’area in un nuovo fortino di TELT. Da contratto, i lavori per la presa di possesso dei terreni dovrebbero cominciare entro il 31 dicembre 2020, pena la perdita dei finanziamenti europei.
Per questo da oggi saremo presenti qui, con un presidio fisso, a occupare i terreni che dovrebbero venire recintati.
Se dovranno venire su queste terre per la presa di possesso, ci troveranno qui.

Non vogliamo un nuovo autoporto, né qui né altrove. Non vogliamo il Tav!

No Tav: "ai nostri posti ci troverete"

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Da ormai tre giorni la valle resiste in un presidio permanete ai Mulini messo in campo in corrispondenza della ripresa dei lavori del cantiere TAV.

Molti i solidali che nella giornata di ieri hanno raggiunto il presidio, circondato dalle forze dell'ordine, per portare viveri e solidarietà ai resistenti.

A sarà dura!

NoTav: verso la grande manifestazione dell'8 Dicembre

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La questione Tav nelle ultime settimane è stata al centro del dibattito politico, con la manifestazione organizzata da partiti e sindacati del fronte Si Tav, mentre il movimento No Tav organizza, come tutti gli anni una grande mobilitazione. Abbiamo parlato dell'assemblea nazionale che sin è tenuta questo Sabato in Val Susa contro le grandi opere inutili, e dell'iniziativa di disturbo al cantiere di ieri.

La Val Susa continua a bruciare - aggiornamento

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In Piemonte, gli incendi partiti una settimana fa non accennano a fermarsi. Centinaia di persone evacuate dalle proprie case e soccorsi insufficienti. Il riscaldamento globale prodotto dall'inquinamento umano ha cambiato completamente il clima delle montagne italiane portando ad un innalzamento impressionante delle temperature ed alla siccità. Inoltre, i boschi di conifere delle montagne piemontesi non hanno ricevuto, in questi anni, l'adeguata manutenzione e pulizia dei sottoboschi che evita disastri di questa portata. La Valle che resiste da circa 27 anni alla devastazione della costruzione del Tav anche in questi giorni sta resistendo agli incendi pronta a far pesare le responsabilità di questa ennesima calamità che si poteva evitare mettendo a disposizione quelle risorse che vengono, invece, usate per costruire opere inutili. Ai microfoni di Radio Onda Rossa una compagna del Movimento No Tav