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violenza maschile sulle donne

La ragazza della Fortezza da Basso

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"La ragazza della Fortezza da Basso" così si firma la giovane donna che sette anni fa aveva denunciato uno stupro di gruppo davanti alla Fortezza da Basso a Firenze e la cui vita, come spesso accade, si trova a essere messa sotto accusa dai giudici della Corte d'appello che hanno assolto i sei: l'autoderminazione, le scelte sessuali, l'attività politiche della ragazza diventano motivi per assolvere i sei dallo stupro.

In questo redazionale leggiamo la lettera che la donna ha coraggiosamente pubblicato e proviamo a ragionarne.

Qui la lettera: https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/07/19/firenze-fortezza-signific…

 

Tutta la nostra solidarietà a "la ragazza della fortezza da Basso":

TOCCANO UNA TOCCANO TUTTE!

Trasmissione del 7/01/2015 "Violenza maschile sulle donne.....ricominciamo da tre"

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Puntata del 7/01/2015

Buon Anno a tutt* con la prima trasmissione del 2015!

Immagine rimossa.
“Ovunque l’uomo soffre nella società maledetta, ma nessun dolore è paragonabile a quello della donna” Louise Michel/ Violenza maschile sulle donne…..ricominciamo da tre…” prima parte/La Parentesi di Elisabetta <Vigili e Chomsky>/ Violenza maschile sulle donne….ricominciamo da tre….” seconda parte

 

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/01/09/podcast-della-trasmissione-del-7012015/

25 novembre: giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne

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Ascolta la trasmissione Parapiglia con i collegamenti alle manifestazioni ed iniziative contro la violenza degli uomini sulle donne: sentiamo le compagne di Bologna, Catania, Taranto, Torino, Parigi, Roma e dal Rojava [dura 2h23′]

Qui gli audio delle corrispondenze estrapolate:

Rojava
Ascolta la corrispondenza in lingua kurda con una compagna del movimento delle donne Yekitiya Star, in occasione del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne [dura 22′]
Leggi la traduzione in italiano
Leggi l’Appello delle donne kurde che fanno parte delle YPJ (Unità di Protezione delle Donne) nella resistenza a Kobanè che hanno parlato a Jinha l’agenzia stampa di donne di Diyarbakir

Ascolta uno stralcio dell’intervista a Dedé Mirabal, l’unica sopravvissuta delle quattro sorelle Mirabal, las Mariposas, impegnate contro la dittatura di Truillo nella Repubblica Domenicana. Partia, Minerva e Teresa furono uccise dal regine nel 1960 [dura 6′]

Catania
Ascolta la corrispondenza con una compagna del gruppo le Voltapagina che, insieme ad altre associazioni di donne hanno oragnizzato un sit-in contro il femminicidio e contro la cancellazione della storisa delle donne [dura 9′]

Taranto
Ascolta una corrispondenza di una compagna del Movimento femminista proletario rivoluzionario: “l’elemosina non la vogliamo, il lavoro pretendiamo”, perché violenza contro le donne è anche negare loro lavoro e salario [dura 9′]

Bologna
Ascolta la corrispondenza con una compagna che racconta la partenza della manifestazione [dura 3′]
Leggi uno dei volantini distribuiti in piazza

Roma
Ascolta la corrispondenza dal cotrteo per le strade del Pigneto, pronto a partire [dura 3′]

Parigi
Ascolta una compagna del gruppo Locs – Lesbiennes Of color che ci racconta la manifestazione di sabato 22 novembre contro gli stupri e i crimini della polizia [dura 9′]

Torino
Ascolta la corrispondenza di una compagna del collettivo femminista MeDea, che per stasera hanno organizzato un reading dal titolo Non mi pento di nulla. Storie di donne che si sono ribellate alla violenza maschile [dura 8′]

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Ascolta il Minipimer con l’intervista/testimonianza di Dedè Mirabal, unica sopravvissuta delle sorelle Mirabal che, con il nome in codice di “mariposas” (“farfalle”) lottarono contro la dittatura di Trujillo in Repubblica Domenicana. Dalla loro lotta, troncata da un orribile assassinio, nasce la giornata mondiale contro la violenza maschile contro le donne [dura 54′]

Dedé è la seconda delle quattro sorelle Mirabal. Patria, Dedè, Minerva e María Teresa Mirabal vissero la loro gioventù negli anni della dittatura di Trujillo nella Repubblica Domenicana (1930-1961). Una dittatura lunga, fortemente razzista (Trujillo si macchiò della strage di 30.000 haitiani) per lungo tempo appoggiata dagli USA e dalla Chiesa cattolica.
Le sorelle Mirabal lottarono attivamente contro la dittatura e fondarono il Movimento 14 Giugno, gruppo politico clandestino di resistenza nel quale militarono con il nome di battaglia di las Mariposas. Il movimento aveva assunto il nome dal giorno in cui nel 1959 domenicani/e rivoluzionari/e in esilio tentarono un attacco armato, con il sostegno di Fidel Castro, ma furono sterminati dall’esercito del dittatore, il più grande del centro-america.
Nel gennaio del 1960, il Movimento venne scoperto dalla polizia segreta di Trujillo e le/i militanti del movimento vennero perseguitati e incarcerati, tra cui le sorelle Mirabal. Molti dei prigionieri vennero inviati al carcere di ‘La 40’ (carcere di tortura e morte). Le sorelle vennero invece liberate alcuni mesi dopo, ma solo perché il regime aveva altri piani per liberarsi di loro in maniera definitiva.
Il 25 novembre del 1960 Patria, Minerva e María Teresa Mirabal partono in auto verso Puerto Plata, dove erano ancora incarcerati i loro mariti tra cui Manolo Tavares Justo, uno dei fondatori del gruppo, Dedè rimase a casa a badare ai figlie e alle figlie di tutte.
Le altre tre, 1960 Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, furono uccise in un agguato della dittatura che poi cercò di camuffare il fatto, sostenendo che erano morte in un incidente d’auto.
Con la morte delle sorelle Mirabal Trujillo credette di aver eliminato un problema, ma ciò causò grandi ripercussioni nell’opinione pubblica dominicana (nonostante la censura), molte coscienze si scossero e il movimento culminò con l’assassino di Trujillo nel 1961.
Il 25 novembre fu scelta come giornata mondiale contro la violenza contro le donne nel 1980, durante il Primo Incontro Internazionale Femminista, celebrato in Colombia e poi fu in seguito adottata anche dall’Onu (1998).
Dedè Mirabal ha vissuto da allora allevando tutte/i insieme le figlie ed i figli suoi insieme a quelle/i delle sorelle assassinate che ha mantenuto divenendo assicuratrice. Non ha comunque abbandonato le terre agricole della famiglia ed oggi gestisce con orgoglio una fattoria di cacao biologico, il primo certificato del paese. Ha speso la vita per mantenere viva la memoria delle sorelle e con questo obiettivo ha creato e dirige la Casa Museo Hermanas Mirabal, fondata nella casa della famiglia Mirabal nella provincia di Salcedo che oggi ha assunto il nome di Provincia Hermanas Mirabal. All’ ingresso della città capoluogo si è accolte da un enorme murales con i visi delle quattro sorelle.
Notizie supplementari:
Nel 1995 la scrittrice dominicana Julia Álvarez ha pubblicato il libro “Il tempo delle farfalle”, da cui è stato tratto nel 2001 il film In the Time of the Butterflies con Salma Hayek nel ruolo di Minerva.

25 Novembre, Contro la violenza maschile sulle donne

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Il 25 novembre ricorre la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, proclamata in seguito alla tortura e all’uccisione nel 1960 delle sorelle Mirabal da parte del regime di Trujillo, nella Repubblica Dominicana, donne impegnate nella lotta di liberazione del loro paese.

Proprio a Roma nel 1976 nasce la prima passeggiata contro la violenza, 20.000 donne invadono le strade al grido di Riprendiamoci la notte, a pochi mesi dal processo per il massacro del Circeo.

Questo bisogno ancora oggi è terribilmente attuale ed è per questo che il 25 novembre vogliamo invitarvi a riprenderci insieme le vie del Pigneto.

La violenza maschile è la prima causa di morte delle donne in Italia come nel resto del mondo, non ha classe né passaporto e nella maggior parte dei casi nasce tra le mura domestiche.

Non intendiamo solo ricordare e celebrare una data, scendiamo in strada per ribadire che la nostra libertà di vivere la città non è data dalle misure di controllo, dalle telecamere, dalla militarizzazione, dalla detenzione né dall’emarginazione, ma dalla nostra autodeterminazione dentro e fuori casa e dalla solidarietà e sorellanza tra donne, dalla potenza delle nostre rivendicazioni e dalla complicità e unione delle nostre lotte.

Abbiamo scelto il Pigneto perché è un quartiere in cui molte di noi escono, vivono e lavorano, sempre più spesso percorriamo le sue strade con gli occhi bassi, di fretta, e se possiamo non da sole.

Vogliamo rispondere alla violenza e alle paure riprendendoci le strade e invitando tutte a non rimanere indifferenti, a stare attente le une alle altre, a non legittimare omertà, atteggiamenti e atti sessisti, omofobi, lesbofobici, transfobici e razzisti.

Una passeggiata di rivendicazioni collettive, rumorosa, sonora. Illuminiamo le strade, facciamole risuonare di musica, risate, colori, desideri.

Ci vediamo il 25 Novembre alle 18.30 davanti alla scuola Pisacane (via dell’Acqua Bullicante, 30) per arrivare fino all’isola pedonale del Pigneto.

Dentro e fuori le case, contrastiamo la violenza tutte insieme!

Contro la violenza degli uomini sulle donne

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Ascolta l’intervista ad una compagna dell’Assemblea Permanente delle donne contro la proposta di Legge Tarzia, sulla manifestazione del 25 novembre davanti alla Regione Lazio, in Via Rosa Garibaldi, dalle ore 10.00.

Ascolta l’intervista ad una compagna dell’Assemblea di donne femministe e lesbiche contro i Cie sull’iniziativa per il 25 novembre 2010 a piazza Trilussa a Roma dalle ore 16.00.

Da BOLOGNA:

Ascolta l’intervista ad una compagna del coordinamento Quelle che non ci stanno sul presidio performativo del 25 novembre “Silenzi e paole sul femminicidio” (via Indipendenza – ore 18).

Ascolta l’intervista ad una compagna di Noi non siamo complici sulle 2 iniziative del 26 novembre “Che i muri crollino e la libertà evada – Chiudere i Cie subito!” (ore 17 – Aula C autogestita, Scienze politiche, Strada Maggiore 45) e del 28 novembre “Non inermi ma in armi – Le donne, la guerra, la resistenza” (ore 18.30 – Circolo Iqbal Masih, Via della Barca 24/3)

Da TARANTO:

Ascolta l’intervista ad una compagna del MFPR sulle iniziative del 26 novembre davanti al Tribunale, la mattina, e con un presidio itinerante, nel pomeriggio.