Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa

manifestazione

24 ottobre: Mobilitazione dall’ambasciata di Israele alla Festa del Cinema di Roma

Data di trasmissione
Durata

Con una compagna parliamo della mobilitazione di domani 24 ottobre a Roma. Continuiamo lo stato di agitazione permanente, fino alla liberazione della Palestina. 

Di seguito il comunicato:

IL GENOCIDIO E' ANCORA IN CORSO!
Quale Pace in Palestina se Giustizia non verra fatta? Non ci sarà pace finchè la Palestina non sarà libera dal Fiume al Mare, finchè le catene coloniali sioniste non verranno spezzate una volta per tutte.

VENERDI' 24 OTTOBRE ORE 18:00 - PIAZZA VERDI - MOBILITAZIONE DALL'AMBASCIATA DI ISRAELE FINO ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA.
Accendiamo i riflettori della Festa del Cinema di Roma sulla Palestina, sul rispetto dei Diritti Umani, sul rispetto del Diritto Internazionale, davanti all'Auditorium, nel cuore simbolico di questo evento. Partiremo da piazza verdi, accompagnati dalle bandiere della Palestina e insieme arriveremo davanti all'Auditorium Parco della Musica dove si svolge in questi giorni la Festa del Cinema di Roma, perchè non possiamo restare a casa mentre in Palestina si continua a morire. Accendiamo i riflettori sulla Palestina insieme a tutte coloro che con il loro lavoro rendono possibile questo festival, a tutte coloro che sono state nelle scorse settimane equipaggio di terra della Global Sumud Flotilla. A tutte coloro che nel profondo credono che la loro arte abbia il dovere morale di occupare spazi e passerelle per portare il proprio sostegno al popolo palestinese.

Una tregua fragile a Gaza e ripetutamente violata non può fermare la marea che in questi giorni ha inondato le piazze e le strade delle nostre cittá. Non resteremo a guardare mentre in West Bank aumentano le prepotenze dei coloni e l'Occupazione e l'Apartheid assumono decisamente anche qui il tono del Genocidio e mentre proseguono incessanti bombardamenti sul Libano. Non resteremo a guardare mentre in tutto il Mondo i governi soffiano venti di guerra sul fuoco della povertá e l'unica soluzione proposta è quella dell'economia del riarmo per alimentare guerra, genocidio, sfruttamento e sopraffazione. 

CONTINUIAMO A BLOCCARE TUTTO PER CAMBIARE TUTTO!
Al fianco della popolazione palestinese perchè Palestina Libera vuol dire Liberare Tutt3

 


 

Udine: in migliaia contro la partita Italia-Israele

Data di trasmissione
Durata
Durata

Corrispondenza con un compagno del comitato per la Palestina di Udine, in piazza per A Udine scendono in piazza almeno 16.000 persone per  il corteo indetto contro la vergogna della partita di calcio Italia-Israele che si svolge questa sera, 14 ottobre, nello stadio della città friulana, una città assediata dalle forze dell'ordine e invasa da migliaia di manifestanti.

Il documento sottoscritto da centinaia di realtà chiede:

  1. alla FIFA di escludere Israele da ogni competizione, come già fatto con la Russia;
  2. alla FIGC di non organizzare una partita che rappresenterebbe l’ennesima vergogna per il nostro calcio: i valori del calcio, come di ogni altro sport, non possono essere usati per ripulire l’immagine di Israele agli occhi del mondo.

Contemporaneamente in decine di città italiane si svolgono manifestazioni analoghe. Alla fine della corrispondenza un ascoltatore annuncia quella di Velletri.

Due corrispondenze con un compagno del Comitato per la Palestina di Udine, la prima a inizio manifestazione, la seconda intorno alle 20 quando il corteo aveva già raggiunto la piazza centrale della città

La scuola sciopera per la Palestina

Data di trasmissione

La prima parte della trasmissione è dedicata a una serie di corrispondenze che illustrano la straordinaria partecipazione della scuola alla mobilitazione per la Palestina di ieri, lunedì 22 settembre.

Nella seconda parte affrontiamo con Graffio di C.I.R.C.E. l'analisi delle linee guida sull'uso dell'intelligenza artificiale nella scuola, recentemente emanate dal ministero dell'istruzione, evidenziandone problemi, rischi contraddizioni, criticità.

Marino: Csoa Ipò contro le intimidazioni per il rilascio dei locali

Data di trasmissione
Durata

In un collegamento con un compagno dei Castelli, diamo un aggiornamento sulla situazione del Centro Sociale Ipò di Marino, sotto la minaccia dell'amministrazione volta al rilascio dei locali  con il pretesto della "messa in sicurezza". Giovedì si è svolta una partecipata assemblea. Per sabato prossimo, 26 luglio, è stato indetto un corteo che partirà dal Centro Sociale, in via del Giardino vecchio 1, alle 10:30, per raggiungere la sede del Comune di Marino.

 

14 giugno 2025: PRIOT PRIDE

Data di trasmissione
Durata

Con due compagne di Priot parliamo dell'appuntamento di questo sabato 14 giugno per le strade di Roma Sud. Concentramento alle 16 a piazzale Ostiense.

14 GIUGNO: SAPPIAMO DOVE SAREMO - LONTAN3 DAL ROMAPRIDE

È arrivato il momento in cui rivendichiamo con forza l’alternativa che tanto abbiamo atteso e in questi anni costruito.

Riteniamo il Roma Pride un’opzione non percorribile. Per questo, non solo abbiamo scelto di non parteciparvi, ma vogliamo altresì costruire un’alternativa possibile per noi. Proprio quel giorno, proprio nella nostra città.

Marceremo insieme altrove, abitando i margini insieme a tutt3 l3 sorell3 che incarnano l’opposizione a un potere assoluto di un sistema oppressivo.
Non possiamo né vogliamo più essere assorbite dalla macchina capitalista che è il Roma Pride e quindi decidiamo di posizionarci, politicamente e fisicamente al di fuori di esso, per tornare a fare politica nei quartieri che abitiamo e che nel tempo abbiamo imparato a chiamare casa.
Desideriamo camminare finalmente liber3 dai ricatti istituzionali e dissidenti dalle logiche del profitto, piuttosto che confonderci tra le centinaia di migliaia al fianco di chi, da anni, svuota di significato le nostre lotte.
Non ci interessa ciò che appare più grande o più visibile.

Non basta più il nostro amore per riempire i loro slogan vuoti e non basta più la nostra sofferenza per dare un senso ai loro compromessi.

Siamo le cucciole che si ribellano e oggi immaginiamo per noi un pride radicalmente trasformato.
Sogniamo una rivolta di corp3 che danzano tenendo strette le mani che curano, sì, ma appicciano il fuoco e sferrano i pugni.
Stanch3 di dimenarci lungo un tracciato che non ci comprende, finalmente straripiamo e ci diciamo: vogliamo tutto! Vogliamo un pride colorato dal rosso e nero e verde e bianco della Palestina libera, animato dalle resistenze dei popoli oppressi. Vogliamo un pride che sia il terrore di ogni abuser, poiché l’autodifesa è la nostra unica opzione.
Desideriamo un corteo in cui arm4rci dei dispositivi medici che ci servono per camminare, per sentire, per stare meglio. E se la transgenerità è una patologia, ce la rivendichiamo! Ci auguriamo di camminare al fianco delle cucciole non umane che, vicine o lontane, lottano per la libertà.

Questo immaginario non è più rimandabile, non più relegabile a momenti in cui sia meno d’intralcio. I pride istituzionali, finanziati dalle multinazionali e complici del sionismo, non sono e mai saranno un’alternativa possibile.


Il 14 Giugno sappiamo con certezza dove saremo e speriamo di poter costruire insieme a tantx la giornata di resistenza e liberazione che ci meritiamo.

Manifestazione Nazionale: STOP al Genocidio in Palestina, STOP al Massacro in Libano

Data di trasmissione

Manifestazione Nazionale Stop al genocidio in Palestina e al massacro in  Libano.

Di seguito l'elenco dei contenuti:

 

-Verso la manifestazione di Cagliari

-Corteo di Roma, 50000 in piazza contro il genocidio

-Aggiornamenti dalla piazza romana

Giovedì e sabato in piazza al fianco della resistenza palestinese

Data di trasmissione
Durata

Un compagno di Udap sugli appuntamenti al fianco della resistenza palestinese di questa settimana:

giovedì 14 novembre ore 11.30 a piazzale Clodio per chiedere la liberazione di Tiziano, arrestato il 5 ottobre

sabato 16 novembre ore 15 piazza delle Camelie a Centocelle corteo con la resistenza palestinese e libanese contro il genocidio in corso

verso la manifestazione nazionale del 30 novembre

Tiziano libero: con Khaled (UDAP) la piazza del 5 ottobre

Data di trasmissione
Durata

Commentiamo la manifestazione del 5 ottobre a Roma con Khaled (udap). Una manifestazione che ha visto la partecipazione di più di 15 mila persone in piazza, ma un coinvolgimento anche maggiore. Non sono mancate  le parole di delegittimazione da parte di politica e giornali, in continuità con la legittimazione di israele alla quale abbiamo assistito in questi mesi. Rilanciamo il presidio a piazzale Clodio contro la repressione e in solidarietà a Tiziano, ragazzo arrestato durante la manifestazione. In piazza non c'era una divisione fra manifestanti buoni e altri cattivi quanto una manifestazione unica solidale con la palestina, contro il genocidio, il ddl 1660 e l'irrigidimento della società.

Diecimila in piazza per la Palestina nonostante intimidazioni e repressione

Data di trasmissione

Diretta della manifestazione per la Palestina del 5 ottobre 2024: dopo la mattinata che ha visto le forze dell'ordine bloccare, identificare, emettere fogli di via in diversi quadranti di Roma, nel pomeriggio abbiamo seguito la piazza con varie corrispondenze e sentito compagne/i di altre città i cui pullman sono stati bloccati prima dell'ingresso a Roma. In particolare un bus da Pisa è stato bloccato al casello di Roma ovest dove studenti e altri manifestanti hanno manifestato in autostrada.

A fine pomeriggio le forze dell'ordine hanno impiegato idranti, blindati, manganelli e una pioggia di lacrimogeni di fatto rendendo complesso il deflusso dalla piazza

GIOVANI PALESTINESI: VERSO IL CORTEO DEL 5 OTTOBRE A ROMA

Data di trasmissione
Durata

Una corrispondenza con un compagno dei giovani palestinesi che ci commenta le ultime vicende internazionali a partire dall'attacco dell'Iran e delle ragioni e dell'importanza della manifestazioni del 5 Ottobre a Roma.

Di seguito il comunicato diffuso da Giovani Palestinesi d’Italia:

“La questura di Roma ha vietato formalmente ogni manifestazione prevista il 5 ottobre a Roma, coerentemente con le dichiarazioni del ministro Piantedosi.

La prescrizione da parte della questura di Roma è un divieto politico, come si evince dalle motivazioni espresse da parte delle autorità. Ancora una volta il governo italiano, forte della sua complicità con “Israele”, utilizza gli strumenti della repressione per mettere a tacere ogni forma di solidarietà nei confronti del popolo palestinese.

Dietro alla questione dell’ “ordine pubblico” si cela invece la volontà politica di censurare la nostra mobilitazione in un clima di repressione politica mai visto prima. Dopo il divieto del 27 gennaio e le ripetute violenze da parte delle forze dell’ordine durante le manifestazioni in solidarietà al popolo palestinese, questo divieto ribadisce la posizione del governo italiano ad un anno dall’inizio del genocidio.

La gravità di questo provvedimento è inaudita.

Dopo un anno di Genocidio in Palestina, mentre assistiamo al massacro in Libano, è il movimento italiano di solidarietà alla Palestina ad essere colpevole. Dopo più di 42mila vittime in Palestina e 600 in 3 giorni di attacchi indiscriminati in Libano, è la nostra resistenza il colpevole. È il movimento di solidarietà con la Palestina, non i macellai di Tel Aviv, quello da fermare, solo perché diciamo: è giusto resistere al colonialismo e all’oppressione. A questo punto il problema non è solo “Israele”, che da 76 anni porta avanti coerentemente il progetto coloniale sionista.

La democrazia è malata e sta fallendo, e il problema è l’Italia, che arma e protegge il regime genocidario, mentre cerca di reprimere chi si oppone alla guerra.
Questo divieto non è altro che il preludio dello stato di guerra che entrerà in vigore con il ddl 1660, il nuovo decreto sicurezza del Governo Meloni, messo a punto per reprimere brutalmente qualsiasi forma di protesta e di dissenso, come nel nostro caso. Un precedente pericoloso per chiunque si batte per il diritto alla libertà di manifestazione e di espressione.

Scendere in piazza il 5 ottobre è  un atto minimo di disobbedienza, contro “Israele” e i suoi crimini, contro la NATO che ci ha portati nel barato della guerra, contro il Governo Meloni, prima che sia troppo tardi, prima che non esistano più le libertà fondamentali. Contro l’accanimento nei confronti del nostro popolo e di tutte le nostre forme di resistenza al colonialismo che ci priva di vivere la nostra terra e le nostre famiglie da più di un secolo e che oggi colpisce ancora una volta, i nostri fratelli libanesi. Scendiamo in piazza, non ci renderanno complici della protezione e impunità di “Israele”.

Il 5 ottobre in piazza denunceremo a voce alta l’illegittimità dell’intoccabile alleato italiano e ricorderemo i nostri martiri palestinesi e libanesi.”