La popolazione palestinese ha diritto alla VITA e alla LIBERTÀ! Presidio
Oggi, Martedì 31 Gennaio, dalle ore 17 alle ore 19, si è tenuto un presidio nei pressi dell'ambasciata israeliana.
Vi proponiamo la corrispondenza con una compagna.
Oggi, Martedì 31 Gennaio, dalle ore 17 alle ore 19, si è tenuto un presidio nei pressi dell'ambasciata israeliana.
Vi proponiamo la corrispondenza con una compagna.
SHEIKH JARRAH: La Corte suprema israeliana ormai ha riconosciuto ai coloni la proprietà delle case palestinesi.
Aumentano le violenze dei coloni nei territori palestinesi occupati.
L’associazione dei Giovani Palestinesi d’Italia ieri 5 ottobre ha lanciato la campagna “Student* contro l’Apartheid”.
Ne parliamo con una compagna
Intervista con Alessandra Mecozzi dell' associazione Cultura e libertà
COMUNICATO STAMPA
“Necessario combattere l’antisemitismo. Ma criticare le politiche di Israele non è antisemitismo”
Dal mondo della cultura italiano il sostegno alla lettera di 122 palestinesi e del mondo arabo
Personalità del mondo della cultura italiano* (storici, giornalisti/e, economisti/e, registi/e, musicisti/e, scienziati/e.
esprimono il loro sostegno, alla lettera firmata da 122 intellettuali e artisti/e palestinesi e del mondo arabo
(pubblicata da The Guardian il 29 novembre). In questa lettera, si esprime preoccupazione per la
strumentalizzazione, fatta in Israele, in Europa e negli Stati Uniti, dell’antisemitismo attraverso la definizione e
relativi allegati, data dall’International Holocaust Remembrance Alliance) finendo per accusare come antisemita
chi critica la politica coloniale di Israele, e difende i diritti dai palestinesi.
L’antisemitismo va combattuto – nota la lettera – sulla base di principi, nel quadro del rispetto del diritto
internazionale e dei diritti umani. Di conseguenza critica il concetto di “autodeterminazione a senso unico” che è
alla base dello Stato di Israele e che non tiene in alcun conto la popolazione nativa, occupandone la terra e
negandole ogni diritto. Anzi promulga leggi, come quella sullo Stato nazione (soli cittadini con pieni diritti sono
gli ebrei) che colpiscono palestinesi ed ebrei in Israele.
“Crediamo che nessun diritto all'autodeterminazione debba includere il diritto di sradicare un altro popolo e
impedirgli di tornare nella sua terra, o qualsiasi altro mezzo per garantire una maggioranza demografica
all'interno dello Stato”
Fa notare che in molti paesi (e l’Italia tra questi, ricordiamo gli attacchi pesanti al Falastin Festival di Roma in
ottobre, dalla comunità ebraica, dal Centro Wiesenthal, da figure istituzionali del Comune di Roma) sono state
espresse posizioni molto pesanti proprio per attaccare iniziative di vario tipo, prevalentemente culturali, sempre
nonviolente, a sostegno dei diritti palestinesi.
“La definizione di antisemitismo dell’ IHRA e le relative misure legali adottate in diversi Paesi sono state
utilizzate principalmente contro le organizzazioni di sinistra e quelle per i diritti umani che sostengono i diritti dei
palestinesi e contro la campagna per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), mettendo da parte la
reale minaccia per gli ebrei, proveniente dai movimenti nazionalisti bianchi di destra in Europa e negli Stati
Uniti”
Agire secondo giustizia, chiede la lettera: non può essere quindi tacciato di antisemitismo chi accusa di razzismo
uno Stato, basato sulla discriminazione etnico-religiosa, come avviene con la legge sullo Stato nazione, riservato
ai soli ebrei. Questo vuol dire riconoscere impunità ad Israele e permettergli di “declassare e discriminare” i suoi
stessi cittadini, palestinesi, ed offendere tutti gli israeliani/e che credono nel valore di una società e di uno Stato
plurali, con diritti uguali per tutti, non privilegi per alcuni.
“Crediamo che i valori e i diritti umani siano inseparabili e che la lotta contro l'antisemitismo debba andare di
pari passo con la lotta a nome di tutti i popoli e gruppi oppressi per la dignità, l'uguaglianza e l’emancipazione.”
Oggi raccontiamo la storia dei mezzi di comunicazione dell'ANC e dei movimenti contro l'apartheid in sudafrica negli anni 80. Vediamo come gradualmente si passa da sistemi crittografici "manuali" - molto lenti e scomodi da usare - a sistemi via via più assistiti dall'elettronica e dai computer. La storia non è lineare, ma al contrario è ricca di trovate interessanti e di passi indietro. Culmina nell'89 con l'operazione Vula: l'ingresso in sudafrica di quadri dell'ANC prima in esilio, operazione che non si sarebbe mai potuta compiere senza una rete di comunicazione sicura ed efficace.
Tra le notiziole del giorno abbiamo:
Intervista a Virginia Tilley, docente di Scienze Politiche della Southern Illinois University e co-redattrice del rapporto ONU "Pratiche israeliane nei confronti del popolo palestinese e questione dell’apartheid". Il rapporto come già detto nelle precedenti trasmissioni ha una storia controversa, clicca qui per saperne di più.
Il rapporto evidenzia le modalità che il governo israeliano continua a utilizzare per frammentare la popolazione palestinese e come queste modalità siano molto simili a quanto accaduto in Sudafrica, inoltre Tilley è convinta che sulla questione israelo-palestinese occorra cambiare paradigma e passare da quello dell’occupazione a quello dell’apartheid.
L'intero rapporto è stato pubblicato da Bds-Italia e Progetto Palestina e tradotto da Traduttori per la Pace, disponibile online.
Del rapporto abbiamo parlato anche in queste due trasmissioni:
https://www.ondarossa.info/newsredazione/2019/03/iniziativa-bds-15-marzo-presentazione
https://www.ondarossa.info/redazionali/2019/02/bds-aggiornamenti
Dal boicottaggio di gruppi musicali dell'Eurovision 2019, al rapporto riservato dell'UE che denuncia l'apartheid giuridico nei confronti dei Palestinesi, un'analisi e un approfondimento dei risultati della campagna BDS a livello internazionale.
Per ulteriori info: https://bdsitalia.org/
L'eredita' di Mandela ,oltre l'amnesia e la santificazione un intervento redazionale.