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Chi controlla i dispositivi elettronici?

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Nella prima parte della trasmissione, raccontiamo l'evoluzione del tema del software di terze parti negli ultimi venti anni attraverso due storie: la prima è del 2005 e riguarda un invasivo sistema anti-pirateria sviluppato da Sony e distribuito all'interno di CD musicali; la seconda riguarda Apple e le policy che regolano l'App Store. La differenza tra queste due storie ci mostra come sia cambiato il rapporto di forza all'interno del sistema operativo e - tramite di esso - al controllo degli interi dispositivi elettronici.

Segue poi un estratto dall'ultima puntata di stakka stakka a proposito di sharing economy e i suoi fallimenti.

In chiusura, un paio di notiziole: buone notizie sull'adozione di Activity Pub, e cattive notizie sul trasporto pubblico a Roma.

Come richiedere messaggi e come farseli cancellare

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Durata 2h 4m 8s
Durata 37m 1s
Durata 21m 32s
Durata 17m 36s
Durata 18m 45s

Iniziamo rispondendo alla domanda: cosa ha causato il crollo della Silicon Valley Bank? Quanto c'entra, questo, con il presente e il futuro del mondo del capitalismo tecnologico californiano?

Proseguiamo con un approfondimento sui sistemi di notifica "push" utilizzati sugli smartphone. Questi sono un mondo estremamente centralizzato, controllato da Google e Apple. Si è arrivati a questa situazione a causa dell'esigenza di risparmiare la batteria, permettendo quindi una maggiore autonomia energetica del dispositivo. Tuttavia le forti limitazioni all'uso di ogni altra tecnica che non passi da queste due aziende ci fanno dire che questa scelta va ben oltre le ragioni di efficienza energetica.

A proposito di privacy, uno studio della University of Pennsylvania ci conferma quello che un po' già sapevamo: le persone (nello studio, tutte su territorio americano) si rendono conto dell'importanza della protezione della privacy, hanno un'idea dei rischi connessi, ma non hanno chiaro (e tendono a sovrastimare) l'effettivo livello di protezione che scaturisce dalle loro scelte e le reali protezioni legali di cui godono.

Alcune nuove applicazioni dell'intelligenza artificiale: dal doppiaggio al... consulente onorario governativo?

La Apple ottimizza la censura in Cina affidandosi alla Tencent (colosso cinese); Amazon invece cancella libri a suo gusto.

Notiziole in chiusura.

Frittura mista di capodanno

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Durata 1h 59m 16s
Durata 32m 9s
Durata 57m 52s

Puntata mista.

Apriamo parlando dei nuovi processori Intel, che avranno la linea Intel On Demand: alcune prestazioni saranno disponibili facendone richiesta (pagando) e saranno attivate da remoto. Sembra un'idea strampalata ma - per loro - ha un senso. Cerchiamo di capire in cosa consiste, e cosa sono ormai diventate le CPU.

Aggiornamenti sull'algoritmo per l'assegnazione delle cattedre nella scuola pubblica: una recente sentenza mette nero su bianco che l'algoritmo è sbagliato. Discutiamo su come interpretare questa decisione.

Un altro aggiornamento riguarda Cloudflare: come vi avevamo raccontato a luglio l'AGCOM ha ordinato a cloudflare di oscurare alcuni siti dal loro servizio di DNS, un fatto inedito. Cloudflare ha fatto ricorso, ma ha perso.

Notiziole:

  • Consigli dall'FBI
  • Nuove strategie per la sicurezza dei sistemi informatici
  • Leak dei dati in hardware
  • I saturimetri smart inclusi negli Apple Watch funzionano male per chi ha la pelle scura, e questo ha delle ricadute negative reali
  • Vanno in pensione due progetti di successo: il servizio Mercitalia Fast (già???) e l'app Immuni (ancora???)

 

Ombretto e fondotinta battono il riconoscimento facciale 4.0!

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Durata 1h 58m 39s
Puntata di riapertura della stagione 2021-2022!
 
Per un bel po' vi parliamo di biometria attraverso applicazioni di uso nel mondo del lavoro e non solo: tra telecamere, riconoscimento facciale, registrazioni delle abitudini nell'uso del computer (biometria comportamentale) e registrazioni ambientali, non possiamo non notare come questi sistemi siano accomunati da una scarsa affidabilità e da una rapida e acritica adozione. Solo il fondotinta ci salverà!
 
Vi parliamo poi della campagna di sorveglianza anti-pedofilia promossa da Apple, che vuole controllare tutte le immagini che caricate sul suo cloud alla ricerca di immagini proibite. Come sempre, questo provoca una polarizzazione nella discussione, tra chi si preoccupa per la privacy e chi mette davanti la lotta alla pedofilia. Difficile però non notare che i vantaggi non saranno molti: infatti il sistema non potrà girare che su iCloud.
 
In chiusura, raccontiamo dell'adozione di Bitcoin come valuta legale nel Salvador: una fenomenale idea del governo che purtroppo si è scontrata con la realtà. Peccato, perché il piano per recuperare investimenti in denaro riciclato  sembrava buono.

Internet giù per terra!

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Durata 1h 57m 35s

Google down per quasi un'ora! Alla facciaccia vostra! Ma come ha fatto a succedere? In fondo anche in sistemi molto grandi e complessi, pensati per la massima robustezza, dei piccoli errori umani possono sempre capitare. Soprattutto, nessun meccanismo è davvero magico, per quanto provino a dirci il contrario! E così, con un'ora di down, google non arriva nemmeno al 99.999% di uptime per quest anno!

Visa e Mastercard bloccano il pagamento a Pornhub dopo l'inchiesta che mostra come molti video sulla piattaforma sono stati caricati in modo non consensuale. Se nel caso specifico si tratta probabilmente di pinkwashing, ma si può essere d'accordo che una ripercussione per certe pratiche sia auspicabile, dobbiamo ricordare che non è la prima volta che visa e mastercard bloccano i pagamenti verso soggetti che non gli piacciono e i criteri, di solito, sono più "moralisti" . Va notato che queste due aziende di fatto sono in grado di determinare la possibilità per un'attività basata su internet di esistere, dato che hanno il monopolio delle transazioni economiche.

I brevetti software potrebbero arrivare in Europa? non c'è da escluderlo.

Facebook teme che la fine del mondo (ovvero la fine del tracciamento e della pubblicità personalizzata) stia per arrivare, e la Apple ne avrebbe la colpa.

I tecnoamici dell'estate

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Riprendiamo le dita nella presa, dandovi alcune delle notizie racimolate e accumulate durante l'estate. In particolare parliamo dei nostri migliori amici.

Apriamo parlando di Immuni, del suo utilizzo modesto e delle impressionanti skill comunicative che vengono spese su di essa.

Il secondo grande amico degli utenti di cui parliamo oggi è la Apple: Apple che implementa alcune delle funzionialità di tracciamento anti-Covid già integrate in iOS; che prova a dare all'utente la possibilità di non condividere le informazioni di tracciamento commerciale tra le varie app, ma si ritira immediatamente in nome della difesa delle piccole e medie imprese (la prima delle quali è Facebook); e che infine decide di non inserire nella nuova versione di Safari - il suo browser - 16 delle nuove pazze pazze WebAPI in quanto potrebbero essere utili per il fingerprinting degli utenti.

Continuiamo con Amazon che, in nome dell'uguaglianza, si conserva i dati non solo dei consumatori ma anche degli inserzionisti... non una grande sorpresa, se non fosse che di fronte al Congresso statunitense avevano spergiurato il contrario. E che nessuno dica che utilizzeranno i dati per fare concorrenza sleale!

Concludiamo con il solito misto di notiziole.

Trump contro Twitter: peccato non possano perdere entrambi

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Durata 2h 15m 47s

Twitter considera alcuni tweet fatti da Trump come delle fake news o delle esaltazioni della violenza; Trump si arrabbia e promette vendetta. Cerchiamo di inserire questa bagarre nella cornice del passaggio delle piattaforme di social network ad un ruolo sempre più attivo: filtri sui contenuti, contestualizzazione, pagine esplicative... questi strumenti servono a creare un ambiente "moralizzato" secondo l'etica della piattaforma.

In Italia, il Tar del Lazio conferma le sanzioni Antitrust contro Apple: il modo in cui proponeva gli aggiornamenti induceva gli utenti ad aggiornare, ma questo creava dei rallentamenti. Gli utenti, non potendo tornare indietro, erano così esortati a comprare un nuovo modello di iPhone. Del resto la politica di Apple contro le riparazioni e gli upgrade è molto aggressiva: vendita di componenti vietata, contratti proibitivi con i riparatori indipendenti, oltre a soluzioni tecniche che rendono il riutilizzo di hardware perfettamente funzionante particolarmente oneroso.

Riconoscimento facciale: riuscirà a distinguere il tipo di mascherina?

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Sulle app
 
Apriamo parlando delle famose app per il contact tracing: non avendo notizie chiare sull'app Immuni, ci rivolgiamo all'estero e andiamo a guardare il caso australiano. Lì hanno presentato un'app con spiegazioni dettagliate: con una grossa componente centralizzata e che punta sullo pseudonimato più che sull'anonimato, quindi meno "rispettosa" della privacy rispetto al modello scelto in Italia. Tuttavia, è stata accompagnata da una legge che chiarisce molto nettamente cosa non si potrà fare con l'app e i dati, proibendo esplicitamente molte pratiche di sfruttamento dei dati e di imposizione sociale dell'app stessa.
In Israele invece il parlamento interviene contro il sistema di tracciamento ideato dal governo e dai servizi segreti, giudicandolo inutilmente lesivo della privacy.
Andando negli USA, chi domina il discorso sulle app è il progetto di infrastruttura Apple-Google, che però è criticato dai governi di alcuni stati perché senza il GPS è giudicato inefficace, cioè non raccoglie tutte le informazioni che i suddetti governi vorrebbero.
Parlando di questa infrastruttura, facciamo notare che il fatto che provenga da Apple e Google è una necessità a volte dimenticata che deriva dal modo in cui funzionanno i sistemi operativi che girano sugli smartphone. 
 
Sul riconoscimento facciale
 
Parliamo di riconoscimento facciale, ovvero quella tecnologia capace di associare un nome ad una foto di un volto. L'emergenza coronavirus ci regala alcune chicche divertenti - come  e altre preoccupanti. Ma il riconoscimento facciale non nasce certamente per il coronarvirus: già da tempo le polizie di mezzo mondo cercano di usarlo in modo estensivo. Vediamo alcuni esempi.

iSpy: che geopolitica sarebbe senza smartphone?

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Recentemente il caso Kashoggi è tornato alla ribalta per il forte sospetto che l'iPhone di Jeff Bezos sia stato violato, sembra addirittura dal principe ereditario saudita. Come è stato possibile che l'uomo più ricco del mondo s'è fatto fregare le foto? Provano a rispondere analisi forensi commissionate proprio da Bezos. Analisi che confermano i principali sospetti, ma che comunque mostrano varie criticità nel modo in cui sono state svolte. Partendo da questo discutiamo più in generale di come la ricerca volta a fornire dispositivi sempre più sicuri ci ha portato a dei dispositivi opachi anche per gli stessi "proprietari". Nel caso di Apple, questo è rappresentato da Secure Enclave, ma vari sono i meccanismi analoghi.

Già che ci siamo, facciamo un breve ripasso dei legami tra governo saudita, hacking team e altri spioni.

In chiusura diamo qualche altra notizia su sicurezza e privacy su smartfonini.

 

Apple Vs FBI, parte 2 e deposito unico per le scorie nucleari

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Le dita nella presa - 02/04/2016

Apple Vs FBI, parte 2 e deposito unico per le scorie nucleari

 

Abbiamo parlato di Apple VS FBI, di come Apple difenda i propri interessi e la propria immagine commerciale, mascherandoli come difesa della riservatezza dei dati personali e di come l'FBI abbia aggirato lo scontro legale servendosi di un'azienda privata.
Abbiamo poi affrontato la prossima individuazione di un sito unico nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari.