riconoscimento facciale

Sorveglianza: il punto sullo stato in Italia e in Europa

Data di trasmissione
Durata 1h 57m 37s
Durata 21m
Durata 14m 45s
Durata 12m 9s
Durata 21m 27s

Dato che è molto tempo che non andavamo in onda, apriamo facendo il punto su riconoscimento facciale e altre forme di sorveglianza tra AI Act e le dichiarazioni di Piantedosi.

Rimaniamo in ambito europeo parlando degli abusi compiuti in nome della lotta alla "pirateria" e alla pedofilia, e delle nuove regolamentazioni sulla pubblicità online.

A partire da nuova inchiesta che mostra la tendenza delle organizzazioni mafiose ad usare speciali sistemi di comunicazione cifrata, discutiamo della problematica dei sistemi cifrati e del tormentone per cui "lo usa la Mafia quindi è sicuro".

Parliamo poi di stalking mediato digitalmente, con gli AirTag, che ormai vengono sviluppati e supportati da molte aziende (sebbene i loro problemi siano noti e ormai ammessi persino dalle case produttrici), e persino caldeggiati dalla polizia di New York. Nel frattempo, sempre a New York, qualcosa si muove riguardo al tema degli Stalkerware, ovvero le applicazioni pensate per facilitare la sorveglianza del(la) partner.

Chiudiamo con una carrellata di notiziole.

PS: ci sentiamo domenica 28 maggio alle 21.00

PPS: Ricordatevi, 7-10 Settembre, Hackmeeting 2023 a Reggio Calabria!

Estrattivismo dei dati

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Puntata 14 di EM, quarta del ciclo "Estrattivismo dei dati", parliamo di Intelligenza Artificiale con Daniela Tafani, docente di filosofia politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa. Nella prima parte, introduciamo il tema, le distorsioni con cui viene volutamente presentato, definiamo l'apprendimento automatico e gli ingredienti tecnologici fondamentali: dati, potenza di calcolo e algoritmi.

Nella seconda parte, parliamo di come vengano occultati i costi ambientali, estrattivistici ed energetici dei sistemi di IA e di come venga in realtà sfruttato massicciamente il lavoro umano, sottopagato e delocalizzato.

Nella terza parte, parliamo dei rischi delle decisioni automatizzate prese attraverso i sistemi di Intelligenza Artificiale, con la convinzione che siano capaci di prevedere il comportamento di singoli individui,  perché si parla di bolla giuridica e perché si propone l’illegalità di default dei sistemi di IA.

Sul riconoscimento facciale

Data di trasmissione

A partire dalle note vicendi dell'aggressione a Roma Termini, parliamo del riconoscimento facciale.

Facciamo anzitutto una breve cronistoria del riconoscimento facciale, distinguendolo dalla "mera" videosorveglianza.

Guardiamo poi la situazione legale in Italia e andiamo ad indagare le basi del riconoscimento facciale, gli effetti che produce nei luoghi in cui è già utilizzato, i motivi profondi per cui è discriminatorio.

Non solo il riconoscimento facciale non funziona bene come ci vogliono dire. Gli errori che questi sistemi producono sono in maniera schiacciante più pesanti per i gruppi marginalizzati (in particolare le donne nere). Questi errori hanno delle ripercussioni reali sulla vita di queste persone. La ragione profonda di questi errori non è il caso ma esattamente la loro condizione di marginalizzazione. Sono quindi sistemi che riproducono ed amplificano le oppressioni già esistenti.

Cerchiamo di tenere uno sguardo sull'automazione, dato che la creazione di un dibattito consapevole su questo tema non è più rimandabile.

Specchio delle mie brame, qual è il cloud più bello del reame?

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"Specchio delle mie brame, qual'è il cloud più bello del reame? ... quello che ti viene consigliato, o mio utente! Ma solo se la tua faccia sarà riconosciuta!"
 
Iniziamo parlando di antitrust. Una breve raccolta di casi vecchi e nuovi in cui Microsoft e Google si sono scontrati con le antitrust Statunitensi ed Europee. Le cosiddette "pratiche anticompetitive" tuttavia, si dimostrano una strategia efficace, e l'intero ecosistema informatico non fa che tendere sempre più all'accentramento.
Un altro aspetto interessante della vicenda è che l'iniziativa è partita da aziende legate a vario titolo all'open source, un mondo che negli ultimi mesi sembra essersi rivitalizzato, almeno nella sua variante istituzionale.
 
Ci spostiamo poi a parlare di riconoscimento facciale e di una delle sue applicazioni più gettonate, la sorveglianza; non l'unica però, visto che la Qualcomm sta sviluppando un processore il cui unico scopo è permettervi di sbloccare il telefono in maniera ancora più semplice. Discutiamo dei motivi per cui questo è un obiettivo tanto importante da meritare innovazioni hardware ad-hoc.
 
Concludiamo con la rivincita di un povero utente bannato dai social network a causa delle sue idee.

Ombretto e fondotinta battono il riconoscimento facciale 4.0!

Data di trasmissione
Durata 1h 58m 39s
Puntata di riapertura della stagione 2021-2022!
 
Per un bel po' vi parliamo di biometria attraverso applicazioni di uso nel mondo del lavoro e non solo: tra telecamere, riconoscimento facciale, registrazioni delle abitudini nell'uso del computer (biometria comportamentale) e registrazioni ambientali, non possiamo non notare come questi sistemi siano accomunati da una scarsa affidabilità e da una rapida e acritica adozione. Solo il fondotinta ci salverà!
 
Vi parliamo poi della campagna di sorveglianza anti-pedofilia promossa da Apple, che vuole controllare tutte le immagini che caricate sul suo cloud alla ricerca di immagini proibite. Come sempre, questo provoca una polarizzazione nella discussione, tra chi si preoccupa per la privacy e chi mette davanti la lotta alla pedofilia. Difficile però non notare che i vantaggi non saranno molti: infatti il sistema non potrà girare che su iCloud.
 
In chiusura, raccontiamo dell'adozione di Bitcoin come valuta legale nel Salvador: una fenomenale idea del governo che purtroppo si è scontrata con la realtà. Peccato, perché il piano per recuperare investimenti in denaro riciclato  sembrava buono.

Le dita nella presa in versione arlecchino

Data di trasmissione
Durata 2h 5m 42s
Durata 30m 25s
Per carnevale, le dita nella presa in versione arlecchino: oggi non abbiamo un tema, quindi vi scarichiamo tante notizie raccolte in rete, lasciando a voi l'emozione di trovare un filo conduttore.
  • Tra garante delle privacy e ministero dell'interno è scontro sul riconoscimento facciale in tempo reale... o forse no? Il ministero fa finta di non esserci.
  • Colpo di stato in Myanmar: bloccato internet... ma solo dalle 18:00 alle 4:00, come se fosse un bar qualunque. Chissà che c'è dietro questo blocco a singhiozzo...
  • Google continua a fare spazio nel suo team di etica nell'AI... licenziata un'altra ricercatrice vicina a Timnit Gebru.
  • Grande idea di un poliziotto di Los Angeles per non farsi riprendere: sfruttare il sistema che impedisce la pubblicazione di materiale coperto da copyright su Instagram.
  • Proposta per una nuova frontiera nel Nevada: se investirai abbastanza per impiantare un'azienda negli spazi disabitati dello stato americano, potrai ottienere i poteri di una contea, inclusa la facoltà di imporre tasse e costituire tribunali.
  • Microsoft e Spotify sono sempre all'avanguardia nel brevettare nuove idee, per quanto ridicole.
  • Attenzione al software scientifico propietario: una corte d'appello del New Jersey accosente a fare ispezionare il codice sorgente di un software proprietario per l'analisi del DNA, sulla base dei risultati del quale un uomo era stato accusato di omicidio.
  • Facebook e l'australia litigano sulle news: più che pagare gli editori facebook preferisce fermare il servizio news.
  • In sudafrica trovano una soluzione intelligente al problema dell'end of life di Adobe Flash
  • Pornhub chiederà il riconoscimento "biometrico" per uploadare video; la storia inizia qui.
  • IoT e cinture di castità: attenzione al gadget smart!

Riconoscimento facciale: riuscirà a distinguere il tipo di mascherina?

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Sulle app
 
Apriamo parlando delle famose app per il contact tracing: non avendo notizie chiare sull'app Immuni, ci rivolgiamo all'estero e andiamo a guardare il caso australiano. Lì hanno presentato un'app con spiegazioni dettagliate: con una grossa componente centralizzata e che punta sullo pseudonimato più che sull'anonimato, quindi meno "rispettosa" della privacy rispetto al modello scelto in Italia. Tuttavia, è stata accompagnata da una legge che chiarisce molto nettamente cosa non si potrà fare con l'app e i dati, proibendo esplicitamente molte pratiche di sfruttamento dei dati e di imposizione sociale dell'app stessa.
In Israele invece il parlamento interviene contro il sistema di tracciamento ideato dal governo e dai servizi segreti, giudicandolo inutilmente lesivo della privacy.
Andando negli USA, chi domina il discorso sulle app è il progetto di infrastruttura Apple-Google, che però è criticato dai governi di alcuni stati perché senza il GPS è giudicato inefficace, cioè non raccoglie tutte le informazioni che i suddetti governi vorrebbero.
Parlando di questa infrastruttura, facciamo notare che il fatto che provenga da Apple e Google è una necessità a volte dimenticata che deriva dal modo in cui funzionanno i sistemi operativi che girano sugli smartphone. 
 
Sul riconoscimento facciale
 
Parliamo di riconoscimento facciale, ovvero quella tecnologia capace di associare un nome ad una foto di un volto. L'emergenza coronavirus ci regala alcune chicche divertenti - come  e altre preoccupanti. Ma il riconoscimento facciale non nasce certamente per il coronarvirus: già da tempo le polizie di mezzo mondo cercano di usarlo in modo estensivo. Vediamo alcuni esempi.