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deportazioni

Processo Khartoum: aggiornamento ANSA sul volo di deportazione

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Secondo quanto riportato dall'agenzia ANSA, il volo di deportazione previsto nella giornata di oggi da Malpensa sarebbe invece in partenza dall'aeroporto di Torino-Caselle.

 

>>> link: http://www.ansa.it/liguria/notizie/2016/08/24/espulsione-diretta-per-48-migranti-sudan_0de55e4a-0b87-490f-811e-c5039a8ffa5d.html

 

 

Processo Khartoum: presidio a Roma sotto l'OIM-Organizzazione Internazionale per le Migrazioni

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Durata 1m 43s

 

A Roma, un gruppo di attiviste e attivisti manifesta in questo momento sotto l'OIM, organizzazione che ha facilitato negli anni la conclusione di accordi per la gestione dei flussi migratori con i paesi di provenienza.

 

 

Processo Khartoum: a Malpensa, pronto un aereo per il rimpatrio forzato di 40 migranti da Ventimiglia

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Durata 7m 31s
Durata 10m 2s

 

Dopo la firma degli accordi con il governo sudanese del 5 agosto scorso e la definizione del cd Migration Compact insieme a Germania e Francia, l'Italia si appresta a rendere efficaci gli accordi presi e nella giornata di ieri 40 richiedenti asilo sono stati portati da Ventimiglia a Malpensa, dove un volo dovrebbe partire in queste ore alla volta di Khartoum, facendo tappa in Egitto.

 

 

Una corrispondenza con un compagno, a Malpensa, dove è stato esposto uno striscione contro le deportazioni e il commento di Fulvio Vassallo Paeologo, avvocato esperto in diritto delle migrazioni.

 

Più info sul processo di Khartoum

 

Aggiornamenti da Ventimiglia: migranti e stato della repressione

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Durata 7m 23s
Durata 15m 44s

Nella città ligure, al confine con la Francia, resta ancora estremamente precaria la situazione di oltre 500 migranti, dislocati tra il campo governativo della CRI (Croce Rossa Italiana) e i locali di una parrocchia locale.

Ventimiglia è città militarizzata; un'infame ordinanza comunale vieta a chiunque di somministrare pasti ai migranti. Solo il campo della Croce Rossa, volutamente posto ai margini della cittadina, è autorizzato ad ospitare ragazze e ragazzi oltreché dar loro cibo.

I/le solidali di Progetto20k hanno deciso di sfidare e violare tale ordinanza praticando così una "solidarietà clandestina".

 

Ascolta gli aggiornamenti da Ventimiglia con una solidale di Progetto20k.

 

Nella seconda corrispondenza una compagna NoBorders 20miglia ci parla della scure repressiva che si è abbattuta sui solidali, già dall'anno scorso. Misure amministrative come fogli di via, denunce, cariche e intimidazioni sono le risposte dello Stato ai tentativi di solidarietà militante e attiva dei singoli con i migranti.

 

Sabato 10 presidio al Cie di Ponte Galeria

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Durata 20m 40s
L’appuntamento è per Sabato 10 Ottobre ore 16 a stazione Ostiense per andare e tornare insieme con il treno. Dalle 17 in poi presidio solidale sotto le mura del CIE di Ponte Galeria. Venerdì 9 Ottobre serata a sostegno delle lotte contro i CIE ore 19 sala da the Fronte del Porto, via del Porto Fluviale 18 Sono stati/e chiamati/e rifugiati/e, clandestini/e, profughi… sono oggetto di calcoli politici ed economici, numeri da piazzare qua e là nei vari paesi europei. Oggetti da sbattere in prima pagina per raccontare una storia commovente e soprattutto oggetti su cui è possibile speculare, politicamente per attirare un pò di consenso, o economicamente, perchè per molti i flussi migratori sono una gran bella fonte di profitti. Per noi sono delle persone, con delle vite, delle storie, dei corpi. Persone che per diverse ragioni, che non sta a noi sindacare, decidono di intraprendere un viaggio. A volte per scelta, spesso perchè costrette. In questi giorni abbiamo visto le forze dell’ordine comandate dal governo, sgomberare il campo autogestito alla frontiera italo-francese a Ventimiglia. Lo sgombero ha comportato anche il trasferimento forzato di 20 persone nel Cara di Bari, campo d’internamento etnico per chi fa richiesta d’asilo in Italia. Questa ennesima violenza di stato è avvenuta mentre come compagni/e impegnati/e nella lotta contro i CIE a Roma, abbiamo sentito l’urgenza di una discussione sulla violenza di genere nelle comunità in lotta, a seguito delle dichiarazioni, a firma del Presidio No Borders di Ventimiglia, sullo stupro di una donna nel campo autogestito. Riteniamo inaccettabile l’isolamento prodotto nei confronti della donna e la delega alle istituzioni di “fare giustizia” e determinare la veridicità della denuncia di stupro. In Italia sono tanti i centri per la detenzione amministrativa in cui vengono sbattute queste persone, con varie sigle e diversi regolamenti. Per noi sono semplicemente prigioni. Il CIE di Ponte Galeria a Roma è uno di questi. Un luogo dove quotidianamente vengono rinchiuse ragazze e ragazzi, dove avvengono pestaggi, deportazioni. Nell’ultimo mese ne abbiamo viste tante, individuali e di massa, come abbiamo ascoltato i racconti di chi, lottando per la propria esistenza e la propria dignità, è stato/a pestato/a e umiliato/a da guardie e operatori che all’interno di questi centri lavorano con disumana impassibiltà. Ma il CIE di Ponte Galeria, come altri, è anche un luogo dove nascono complicità e solidarietà, sia dentro che fuori, dove si lotta, dove si resiste. É per queste persone e per le relazioni ù create nel tempo che continuiamo ad andare sotto quelle mura, con regolarità e determinazione. E continueremo a farlo finchè ognuno di questi posti non verrà distrutto. https://romattiva.wordpress.com/2009/08/19/controic-i-e-portofluviale-910/ https://romattiva.wordpress.com/2009/08/18/presidioc-i-e-pontegaleria-1010/

Roma: contestazione all'Auxilium

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Durata 3m 37s

Ieri pomeriggio un gruppo di ragazze e ragazzi solidali con i reclusi e le recluse del CIE di Ponte Galeria ha interrotto la presentazione del libro ‘Cum Panis. Storie di fuga e memorie in quattro ricette’ al Pigneto organizzata e presenziata da esponenti locali dell'associazionismo e del PD, come Khalid Chaouki, in una biblioteca del quartiere Pigneto.

A lavarsi la faccia e la coscienza non c’erano solo politici e giornalisti: il buffet con "specialità mediorientali" era offerto dalla cooperativa Auxilium, la stessa che gestisce CARA e CIE, compreso quello di Ponte Galeria!

Dopo essersi sorbiti una mezz’ora di video in cui le donne profughe venivano vittimizzate, relegate alla cucina dei loro piatti tipici, all’essere mogli o madri, i solidali hanno esposto cartelli e hanno preso parola nella sala ricordando a tutti i presenti il ruolo dell’Auxilium e delle politiche del PD in ciò che è accaduto due giorni fa a Ponte Galeria.

Il 16 Ottobre, infatti, un ragazzo marocchino, in sciopero della fame da 13 giorni, è stato portato nell’infermeria del CIE dopo essere svenuto: lì è stato picchiato dalle guardie, legato e deportato. Tutto questo è successo mentre all’interno di Ponte Galeria era presente una delegazione “per i Diritti Umani”.

 

Ancora deportazioni e rivolte al CIE di ponte galeria

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Durata 17m 48s

Questa mattina due ragazzi hanno protestato per il lungo trattenimento nelle gabbie del centro e, data l'esasperazione, chiedevano di essere rimpatriati nonostante almeno uno tra i due ha tutta la famiglia in Italia.

Davanti l'indifferenza della direzione, uno tra i due reclusi ha ingerito una lametta, l'altro ha iniziato a tagliarsi sul corpo.

Ottenuto un colloquio, i due hanno saputo che nessun documento era stato inviato al consolato, nessuna pratica era stata attivata per il rimpatrio o il rilascio dopo tanto tempo d'internamento nel Cie.

 

Riconsegnati alla gabbie del centro, uno dei due ragazzi ha continuato a tagliarsi finendo in una pozza di sangue, questa scena pare abbia procurato tanta ilarità alle forze dell'ordine in servizio.

 

Questa situazione ha quindi raccolto la rabbia di tutti i reclusi delle sezione maschile: alcuni sono saliti sul tetto mentre in altre aree venivano incendiate alcune parti del lager.

 

Dopo circa 30 minuti, centinaia di unità delle celere hanno fatto ingresso nel campo d'internamento etnico costringendo, con non poche resistenze, ha rientrare ognuno nelle proprie celle e a subire una perquisizione.

 

Nel Cie di Ponte Galeria, sono circa 2 mesi che incessantemente nascono proteste, individuali e collettive, sedate puntualmente dal personale in servizio e dalla direzione del Centro.