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USA: si è deciso l’esito di ben 132 referendum

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Come spesso accade, durante le elezioni americane i cittadini sono chiamati a votare anche su una serie di referendum che possono avere un importante impatto sulla società. Lo scorso 8 Novembre si e’ deciso l’esito di ben 132 referendum distribuiti in 37 stati. Alla fine del 2022 gli Americani si saranno espressi su ben 140 referendum.

In queste ultime elezioni, i media si sono soprattuto concentrati sui 5 referendum dedicati alla questione aborto. In tutti e cinque i casi, il voto ha confermato che la maggioranza dei votanti vuole mantenere l’accesso all’aborto legale. In Michigan, Vermont e California il diritto alla libertà riproduttiva e’ diventato costituzionale. Mentre in Montana e’ stata sconfitta la proposta di riconoscere lo statuto di persona al feto. Per finire, in Kentucky non e’ stato approvato un emendamento alla costituzione dello stato che avrebbe negato il diritto all’aborto. A questi cinque referendum bisogna aggiungere quello votato in Kansas lo scorso Agosto. Anche in quel caso, la proposta di approvare un emendamento alla costituzione che avrebbe proibito il riconoscimento di un diritto all’aborto e’ stata sonoramente sconfitta. 

Un’altra questione su cui spesso gli americani sono chiamati a votare nei referendum è quella della droga. Non e’ un caso che dei 19 stati in cui l’uso della mariuana a scopo ricreativo e’ legale, 13 l’abbiano legalizzato proprio attraverso questo tipo di referendum. Quest’anno si e’ votato in cinque stati, ma solo in Maryland e Missouri il referendum e’ stato approvato, mentre in Sud and Nord Dakota e Arkansas i no hanno prevalso. Sempre sulla questione droga, in Colorado e’ passato un referendum che decriminalizza alcune sostanze psichedeliche e approva la creazione di centri dove le persone possono essere assistite mentre assumono queste sostanze. Un simile referendum era stato approvato in Oregon nel 2020. 

Quest’anno sempre in Oregon e’ stato approvato un nuovo referendum che in pratica decriminalizza l’uso personale di qualsiasi droga, incluso eroina e cocaina. Mentre la vendita di queste sostanze è ancora punita con il carcere, le persone sorprese con modiche quantità di stupefacenti rischiano una multa massima di 100 dollari o la visita ad uno dei centri contro la dipendenza. Questi centri verranno in parte finanziati dalle tasse sulla vendita di mariuana - legale sin dal 2014 -. 

Ovviamente non tutti i referendum proposti hanno degli intenti per così dire progressisti. Per esempio in Iowa e’ stato approvato un emendamento alla costituzione che riconosce il diritto a possedere un’arma da fuoco. Mentre in Nebraska e Ohio sono stati passati due referendum che introdurranno nuove regole sull’accesso al voto, chiaramente mirate a limitare il voto delle persone di colore.

Un voto che non ha ottenuto molta pubblicita’ ne’ nei media americani ne’ tantomeno in quelli italiani e’ stato quello che ha portato all’eliminazione di qualsiasi riferimento alla schiavitu’ o lavori forzati come forma di punizione dalla costituzione di 4 stati. Questa non e’ stata la prima volta che si e’ votato su questo argomento. Già nel 2018 in Colorado era stato approvato un simile referendum, mentre in Nebraska e Utah era stato approvato nel 2020. 

La presenza nelle costituzioni di alcuni stati americani di un riferimento alla possibilita’ di forzare qualcuno a lavorare contro la propria volonta’ puo’ essere spiegata con il fatto che questa eccezione e’ contenuta tutt’ora nel 13esimo emendamento della costituzione americana. Approvato nel 1865, subito dopo la fine della Guerra Civile, questo emendamento oltre a segnare la fine - almeno sulla carta - della schiavitu’ negli Stati Uniti, ha anche introdotto un’eccezione contemplando la reintroduzione di questa pratica nel caso di persone condannate per un crimine. Fu proprio grazie a questa eccezione che negli stati del sud la schiavitu’ fu reintrodotta grazie all’approvazione di alcune leggi (le cosiddette Black Codes) che miravano a creare una larga popolazione carceraria di colore che poi poteva essere costretta a lavorare nei campi di quelle stesse persone che prima della guerra civile li avevano costretti in schiavitu’.

Prima del voto di Novembre, si poteva trovare un simile linguaggio nelle costituzioni di ben 20 stati. Nello stato del Vermont questa eccezione va persino oltre. La sua costituzione infatti contempla la possibilita’ di costringere qualcuno alla schiavitu’ anche per il pagamento di un debito o di una multa.

Se da una parte e’ molto difficile ignorare il significato simbolico di questa vittoria, dall’altra non e’ ancora chiaro che tipo di implicazioni avra’ per tutte quelle persone che ogni giorno sono costrette a lavorare in condizioni disumane nelle carceri americane. Come molti esperti hanno sottolineato, le giustificazioni legali con cui gli stati americani forzano le persone incarcerate a lavorare, raramente fanno riferimento a questi emendamenti. Certo e’ che proprio quest’anno il parlamento californiano si e’ opposto all’approvazione di un simile referendum proprio per paura di dover poi garantire alle persone incarcerate lo stipendio minimo che ad oggi in California e’ di 15 dollari all’ora. Per far capire che tipo di contributo economico la popolazione carceraria da’ a questo stato, ricordiamo per esempio che circa il 30% dei pompieri che ogni anno cerca di contenere i devastanti incendi californiani sono persone incarcerate pagate poco più di 37 centesimi all’ora. 

Più in generale, secondo un recente documento pubblicato dall’American Civil Liberties Union, la popolazione carceraria americana produce ogni anno beni per un valore superiore ai 2 miliardi di dollari e garantisce servizi e manutenzione nelle prigioni per un valore annuo di circa 9 miliardi. 

Questi profitti sono garantiti mantenendo la paga media tra i 13 e i 52 centesimi all’ora, con stati come il Texas, la Florida e la Georgia in cui lo stipendio minimo per una persona che lavora in carcere e’ di zero dollari all’ora. E’ chiaro allora che se una persona e’ costretta a lavorare in queste condizioni, la distinzione tra lavoro e schiavitu’ e’ minima. 




 

  

 

  


 

By any means necessary

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Diciotessima puntata della Stagione 21/22 di Militant Dub Area sul 87.9 di Radio Onda Rossa.

Puntata dedicata alla memoria di Valerio Verbano. Per questo motivo abbiamo parlato con Marco Capoccetti Boccia, autore del libro "Valerio Verbano. Una ferita aperta", per ricordare l'esempio di antifascismo militante che Valerio rappresenta per tutti gli studenti medi che oggi si trovano in lotta.

Nella seconda ora ci siamo comunicati con Leonardo Fiorentini, Segretario Nazionale di Forum Droghe, per farci spiegare la decisione della Corte Costituzionale di bocciare il referendum sulla cannabis.

Non potevano mancare le selections a cura ddel nostro caro Barabba per chiudere la puntata.

Buon ascolto!

 

La Playlist:

Dennis Brown - Revolution

U Brown - Tu shueng peng

King Sounds ft. Trinity - Spend one night in a Babylon

Willie Williams - Home sweet home

Sly & Robbie meets Mad Professor ft. Dean Fraser - Ringer on the pulse

Dub Empire & Jennifer Paulos - No pasaran

Robert Lee - Wondering

Natty Nature - Bad man politics

Michael Prophet - Show some love

New Roy - Romandance

Vivian Jones - Legalise it

Million Stylez - Move from on Yah

Stranjah Miller, Nicky Silk & Iron Dube - Ganja haffi bun

Mikey General - Chariots and horses

Uma Ilusao - Divina uniao da luz

Baodub - Asaro tribe

Michael Exodus meets I-Roots Family - Maasaai dance

High and conscious

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Tredicesima puntata della Stagione 21/22 di Militant Dub Area sul 87.9 di Radio Onda Rossa.

Puntata speciale dedicata ad approfondire l'analisi sulla Conferenzia Nazionale sulle Droghe, convocata dallo Stato italiano dopo dodici anni, e sul ruolo dei consumatori nella discussione per un cambiamento di paradigma nelle politiche pubbliche.

Con la ciurma ridotta al minimo, abbiamo avuto la compagnia di Alessio Guidotti, di ItaNPUD, che ci ha spiegato il percorso politico per arrivare alla Conferenza sulle Droghe e come è stata la partecipazione dei consumatori nei tavoli tecnici.

Inoltre, abbiamo avuto come ospiti telefonici a Sofia, socia fondatrice di ItaNPUD, e Pino, di ITARDD, che hanno parlato dell'importanza del ruolo dei collettivi di consumatori nello svolgimento della Conferenza e nella lotta antiproibizionista.  

Buon ascolto!

 

La Playlist:

Dubioza Kolektiv - Marijuana

Horace Andy & Alpha - Declaration of rights

Dubblestandart ft. Gugabriel e Trigga - Marijuana dreams

Alborosie Dub Clash - Cocaine and dub

Bush Chemist - Fire blazing

10 ft. Ganja Plant -  Bass chalice

Dry & Heavy - Herbal wise

Dub Syndacate - Stoned immaculated

Hallucinogen - L.S.D.

Fight for your right to Dub

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Undicesima puntata della stagione 21/22 di Militant Dub Area sul 87.9 di Radio Onda Rossa.

Puntata cominciata in ritardo e con la ciurma ridotta, ma nonostante le tribulations di Babylon vi abbiamo tenuto compagnia con musica e informazione.

Nella prima parte abbiamo parlato con Alessio, di ItaNPUD, con un commento a caldo post Conferenza Nazionale sulle Droghe. Nella seconda, abbiamo avuto l'intervento di Elisa, del clab Cobas di Bari, sulla vicenda giudiziaria che ha colpito le compagne e i compagni solidali con gli/le occupanti dell'ex Liceo Socrate.

Come sempre, per chiudere, la selection del nostro Barabba.

Buon ascolto!

 

La Playlist:

K.C. White - No, No, No
Dawn Penn - You Don't Love Me (No, No, No)
Errol Holt & Prince Far I - Yes, Yes, Yes

Lutan Fyah - Whitewash Walls
Alborosie ft. Black Uhuru - Guess Who Is Coming To Dinner
Ras Elroy Bailey - Sticks Man

Black Beanie Dub - Everytime
Protoje - Kingston Be Wise
Parly B ft. Danny T & Tradesman - Motorbike

Dubmatix ft. U-Brown - Watchya Gonna Do (Webcam Hi Fi Wa Do Dem Remix)
Twan Tee - Time Has Come
Madplate Sound - Grave Riddim
Yami Bolo - War Casualties
Ka Dub ft. Dub Assassin - Push Up the Bass Frequency
Speng Bond - Open the Borders
Roots Manuva ft. Riddla - UK Warriors

One step beyond

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Settima puntata di Militant Dub Area sul 87.9 di Radio Onda Rossa.

Puntata cominciata in ritardo ma ricca di contenuto come di solito. Subito dopo le prime tune abbiamo chiamato a Alessio, di Itanpud, per parlare del forum sulle droghe, convocato dallo Stato italiano dopo dodici anni, e della consegna delle firme del referendum sulla cannabis, che significa un passo importante verso la liberalizzazione.

Nella seconda ora abbiamo avuto come ospite nello studio a Lussio, producer e parte del sound system che sta prendendo forma all'ExSnia, con il quale abbiamo parlato del suo percorso nella scena mentre ci ha fatto sentire il materiale che ha prodotto finora. Addirittura, ci ha regalato una selection per chiudere la puntata.

Buon ascolto!

 

La Playlist:

Don Drummond - Green island

Naggo Morris - Flour power

Mungo's Hi Fi ft. Top Cat - Herbalist

Chiliman - Blind Eye   

Mos Dub - In my math

Lussio - Umanità

Lussio - Revolutional Herb

Lussio - Dubbo

Dirty Dubsters - Old bongo

Aza Lineage - Kill them with a sound

King Kong - Twenty twenty

Dreadzone - Mountain

Dub Judah & Dennis Rootical - Better to be good

ODG ft. Davojah - AMWD

Support, don't punish

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Alessio di ItaNPUD, la rete italiana di persone che usano droghe, ci ha raccontato degli incontri che si sono svolti a Napoli, Torino e Roma, durante il venerdì 25, sabato 26 e domenica 27 giugno, come parte della campagna Support, don't punish. Ci ha anche commentato com'è stata la publicazione del "Manuale si sopravivenza in uno Stato proibizionista".

Support, don't punish

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Quarta puntata di Militant Dub Area sul 87.9 di Radio Onda Rossa.

Subito dopo la presentazione della ciurma siamo partiti in viaggio con il ritorno della nostra rubrica Autostop a 7". In quest'opportunità Mariano ci porta a Messico per conoscere due produzioni targate Bass Revelation Sound System.

Con Alessio, di Itanpud, abbiamo parlato sul lavoro della rete italiana di consumatori di droghe, sull'antiproibizionismo e del cambio culturale che ci vuole al momento di affrontare il discorso delle droghe.

Per la rubrica Sound System Music Daniele ha chiacchierato con Andrea, di Real Rock, sulle nuove realeses e proggetti futuri.

Come di solito, abbiamo finito la puntata con le selections di Daniele e Paolo.

 

La Playlist:

Brent Dowe - Babylon Police

The Liberators - Enemies are coming

Bass Reveletion Sound System ft. Brother Dan - Kingdom rise (Autostop a 7")

Bass Reveletion Sound System ft. Sister Sophie - Word of H.I.M. (Autostop a 7")

Papa Buju e I-Tan Lion ft. Cultural Sound - Ganjalibera

Alboroise ft. The Tamlins - Outernational Herb

Million Stylez - Move from on Yah

Robbie Ellington - Rainbow (Sound System Music)

Dub Organiser - The Herb (Sound System Music)

Mungos Hi-Fi ft. Top Cat - Herbalist

Black Omolo e King Shiloh - Sensimilia

Daman - Rise Up

Brother Culture - Legalize the herb

RDH Hi-Fi ft. Tippa Irie - Don't like police

Jah Zebi - Herbal Meditation

Paco Ten outta Linea di Massa - Rastaman rock