Amsterdam, il giorno dopo le cariche alla mani degli occupanti
Amsterdam, il giorno dopo la repressione subita dai manifestanti alla manifestazione contro le leggi che vietano le occupazioni.
Durata 7'40''
Amsterdam, il giorno dopo la repressione subita dai manifestanti alla manifestazione contro le leggi che vietano le occupazioni.
Durata 7'40''
Aggiornamenti dopo le violente cariche della polizia ad Amsterdam durante la manifestazione contro la legge che criminalizza gli squat e prevede la comminazione di pesanti pene detentive in caso di nuove occupazioni.
E' entrata in vigore oggi la legge che rende illegali le occupazioni di edifici abbandonati, una pratica abituale quella dello squat nei Paesi Bassi, soprattutto fra gli studenti in cerca di abitazioni a buon mercato. La nuova normativa,approvata dal Parlamento un anno fa, punisce le occupazioni abusive con una pena fino a due anni e otto mesi di carcere, nel caso di uso della violenza.Per decenni in Olanda e' stato consentito occupare gli edifici disabitati da almeno un anno e le agenzie immobiliari spesso erano costrette a praticare affitti molto bassi per evitare le occupazioni. Il comune di Amsterdam ha annunciato nei giorni scorsi che intraprendera'delle azioni legali in circa 200 edifici della citta', dove risiedono oltre 1.500 persone. Gli squatter hanno organizzato manifestazioni di protesta in diverse citta' olandesi.
ore19:00
Corrispondenza con una ragazza italiana presente al corteo.Nel pomeriggio hanno occupato simbolicamente un nuovo stabile.
ore19:45
Tramite una telefonata concitata ricevuta in redazione, un ragazzo presente al corteo ci ha informato delle pesanti cariche della polizia.
More Info: http://indymedia.nl/
Ieri si è tenuta un'udienza a Terni riguardo ai provvedimenti di sorveglianza applicati dalla questura agli antifascisti/e ternani/e il giugno scorso.
Il 28 ottobre 2010 si terrà un'udienza pubblica alle ore 10.00
Centinaia di camionisti greci stanno manifestando ad Atene, minacciando di continuare lo sciopero iniziato otto giorni fa se il governo non abbandonerà la riforma del lavoro. Questo mentre contrinua la repressione verso tutte le forme di dissenso messe in atto ad Atene nell'ultimo anno.
Il 14 settembre 2009 dopo mesi di indagini svolte con metodi al limite della legalità, e su pressione di elementi del PDL, i carabinieri si presentarono all'occupazione di via Impruneta 51, alla Magliana, con un mandato di perquisizione dell’immobile e uno di arresto per sei persone, a cui veniva contestato il reato di "associazione a delinquere".
Fino a 17 giorni di carcere, più tre mesi di arresti domiciliari, più altri mesi di obbligo di firma la prima conseguenza di questo sciagurato impianto repressivo.
Altro risultato del teorema repressivo è stato quello di costringere i/le compagni/e ad allontanarsi dall’occupazione. Ciò ha permesso che all’interno dello stabile di via dell’Impruneta 51 si instaurasse la legge del più forte, con l’avallo dei collaboratori dei Carabinieri presenti nello stabile. Risse e accoltellamenti sono all’ordine del giorno in quel luogo e, come spesso accade, la violenza più grave l’ha subita una donna.
Oggi, a distanza di un anno dagli arresti, arriva la notizia della chiusura delle indagini con la relativa richiesta di rinvio a giudizio. Vogliono additare come criminali coloro i quali si organizzano in massa e alla luce del sole per lottare per un’esistenza dignitosa che necessariamente passa anche per avere un tetto sopra la testa.
La riflessione più complessiva deve essere sulle dinamiche intorno al diritto all'abitare e sulla repressione dei movimenti che per esso si battono. Ad essa si accompagna come logica conseguenza anche la solidarietà con i compagni e la compagna sotto accusa.
Sabato 25 settembre dal pomeriggio appuntamento alla Magliana, con un'iniziativa di controinformaizone, un'assemblea pubblica e una cena sociale.
Ascolta il redazionale di ROR!
Nell'udienza conclusiva si è dato mandato per l'estradizione dei due compagni e la compagna basca reclusi dal giugno scorso in Italia. Anche il PG si è dichiarato contrario a questa sentenza e ora rimangono 20 giorni per fare ricorso per impedire che i tre ragazzi vengano mandati in qualche carcere spagnolo.
Collegamento audio con l'avvocata che ha difeso i tre che fa il punto complessivo sulla vicenda. Una sentenza tutta politica che si gioca sulla pelle di Fermin, Artzai e Zurine.
Durata 5'30''
Breve corrispondenza in riferimento all'udienza dei compagni baschi arrestati a roma l'11 giugno che si terrà domani.
L'appello è quello di partecipare a un presidio a piazzale clodio domani mattina alle ore 9.00.
Tre ragazzi del movimento giovanile indipendentista basco Segi sono, dallo scorso giugno, detenuti nelle carceri di Terni e Rebibbia dopo essere stati arrestati dalla Digos mentre volantinavano nei pressi del parlamento italiano. Stamane davanti al tribunale di piazzale Clodio a Roma si è svolto un presidio di solidarietà per chiederne l'immediata liberazione. Il tribunale ha disposto lo slittamento dell'udienza per la prossima settimana. Per questo il prossimo mercoledì è stato convocato un nuovo presidio.
MECOLEDI' 8 SETTEMBRE APPUNTAMENTO A PIAZZALE CLODIO ALLE ORE 9,00
Rivolta nel Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Bari quartiere San Paolo. Sono diversi i feriti, mentre dalle prime notizie di agenzia, 18 persone sarebbero state arrestate con capi di accusa che vanno da reati di devastazione, saccheggio seguito da incendio, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. 6 invece i reclusi che sono riusciti a fuggire.