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Repressione

Comunicato di Radio Onda Rossa

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Radio Onda Rossa esprime pieno sostegno e solidarietà alle compagne e ai compagni arrestati a seguito della operazione repressiva dello Stato messa in atto il 15 ottobre con l'intento di criminalizzare un movimento, di certo eterogeneo, che aveva dato vita a un corteo di centinaia di migliaia di persone.

Centinaia di migliaia di persone che in quella giornata hanno mostrato, pur tra le differenze di analisi e di metodologia, una consistente volontà di trasformare un modo di produzione che, mai come oggi, ha mostrato le sue marce radici e le terribili prospettive che riserva a gran parte dell'umanità. Una volontà di cambiamento che deve ancora radicarsi nei luoghi di sfruttamento e nei territori, proponendosi nel quotidiano delle nostre vite, oltre i grandi raduni di piazza, affinché anche questi possano nutrirsi di lotte reali e di contenuti più dirompenti.
In piazza San Giovanni i manifestanti hanno risposto come potevano a chi voleva loro impedire di manifestare, riuscendo qualche volta a fermare la furia violenta delle camionette che facevano i caroselli, ma non quella dei giornalisti che li giustificavano.
 
Giudici, forze dell'ordine, media che incitano alla delazione, puntano ad accentuare il controllo sociale e a determinare la spaccatura di un movimento che li spaventa, tratteggiando un'artificiosa distinzione tra manifestanti buoni e manifestanti cattivi, utile ad indicare un capro espiatorio da punire in modo esemplare, così come sta accadendo per Genova 2001 dove, è utile ricordarlo, una decina di compagni e compagne stanno rischiando di pagare per tutti: attendiamo prima della fine dell’anno le sentenze della Cassazione.
Su questa linea maggioranza e opposizione sono d'accordo: l'applicazione del DASPO anche ai partecipanti dei cortei, l'arresto in flagranza differita, il fermo preventivo sono proposte appoggiate da entrambi gli schieramenti.

Il 15 ottobre resta, aldilà di tutto questo, una giornata che non possiamo lasciarci alle spalle così come non vogliamo che le compagne e i compagni incarcerati, fermati in piazza o nei giorni seguenti, restino da soli ad affrontare la repressione. Dobbiamo sostenere le manifestanti e i manifestanti, i perquisiti, i feriti, i collettivi e le singolarità oggetto di persecuzione giudiziaria e mediatica.
 
Radio Onda Rossa se ne fa promotrice come nodo di comunicazione antagonista e parte di questo variegato movimento. Vogliamo la libertà immediata di tutte e tutti le/gli arrestate/i. Lanciamo con forza e determinazione una campagna che dia un sostegno tangibile con gesti di solidarietà attiva.
Sottoscriviamo per le spese legali di tutti e tutte gli arrestati e le arrestate
venendo negli studi in Via dei Volsci 56 a Roma, tutti i giorni dalle 8 alle 21;
oppure compilando un bollettino di conto corrente postale CCP n. 61804001 intestato a: Cooperativa Culturale Laboratorio 2001, Via dei Volsci 56 – 00185 Roma. Causale: “15 ottobre”.
Effettuando un bonifico bancario intestato a: Cooperativa Culturale Laboratorio 2001 Codice IBAN: IT15 D076 0103 2000 0006 1804 001 Causale: "15 ottobre".
 
Contro ogni carcere giorno dopo giorno.
Perché di carcere non si muoia più, ma nemmeno di carcere si viva.

Contro il carcere 26/10

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Si torna a parlare di leggi speciali per restringere gli spazi di agibilità dei movimenti di protesta. Si tira fuori la Legge Reale, proponendone una bis. Una legge che ha dato libertà di uccidere ale forze dell'ordine. Una legge che nei primi 15 anni di applicazione ha provocato 254 morti e 371 feriti.

In Carcere si tortura: il caso del carcere di Asti e della "squadretta" di guardie picchiatori.

caccia alle streghe, i compagni intervengono sulle perquisizioni intimidatorie

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dopo la furia repressiva che si scaglia in mattinata contro ignari compagni, alla ricerca di "armi ed esplosivi" tra l'altro ovviamente non trovati(anche se qualche volta hanno trovato uno o 2 grammi d'erba, forse erano queste le bombe che cercavano??), i compagni cercano di stringersi attorno alla gogna mediatica che interpreta i giovani, i disoccupati, i precari gli operai che hanno deciso di esprimere la propria rabbia con la forza come pericolosi black bloc(parola che tra l'altro non è neanche qualificativa per una persona).

In merito a ciò si esprimono le varie realtà che hanno costruito la giornata del 15 ottobre.

--->corrispondenza acrobax

--->corrispondenza cosenza

--->andrea alzetta

Cronache dal kurdistan iracheno

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L'esercito iraniano ha lanciato delle operazioni militari contro i kurdi iracheni, colpendo le popolazioni civili per reprimere i combattenti kurdi. Il tutto nel Kurdistan iracheno, dunque in un altro territorio, con il consenso di Usa e Turchia.

 

Durata: 4'50''

Val di Susa resistente attaccata da ruspe e forze dell'ordine (corrispondenze ore 9.00-10:00)

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Attiva la resistenza in Val di Susa a difesa del presidio della Maddalena, dove sono state costruite barricate per rispondere alla prevista demolizione del presidio per far spazio a un cantiere della TAV. Forze dell'ordine e ruspe attaccano e distruggono.
Lancio di lacrimogeni fin dentro i boschi, dove molte persone scappano. Colpite anche le tende dei e delle resistenti, bruciate.
Successivamente si creano nuovi blocchi. Qui le corrispondenze da Radio Blackout realizzate tra le 9:00 e le 10:00.

http://www.archive.org/details/ValDiSusaResistenteAttaccataDaRuspeEForz…

09:15: lacrimogeni e fughe nei boschi

09: 35 polizia e carabinieri sono entrati nella parte della comunità montana (dove non potrebbero entrare e dove era stato allestito un media center). I manifestanti e le manifestanti vengono letteralmente braccati e braccate nei boschi. Due persone hanno riportato ferite alla testa, ancora numerosi i lacrimogeni.

09:38 ancora resistenza. blocchi stradali in diverse località e sciopero generale da parte della CUB.

09:50 tutta la popolazione si addentra nei boschi per raggiungere Exilles, il primo paese vicino al presidio. Sono rimasti alcuni amministratori della Val Susa e il pool degli avvocati. Nelle altre città ci si comincia a mobilitare in solidarietà, mentre si stanno facendo blocchi in più località verso la valle. Bloccate le strade statali.

Val di Susa: resistenza alla Maddalena

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Mobilitazione in Val di Susa, in particolare presso il presidio della Maddalena, vista l'imminente scadenza per l'inizio dei lavori (30 giugno), che se non venisse rispettata farebbe perdere una buona parte del finanziamento globale Ue di 672 milioni. Una fiaccolata partecipata (almeno 6.000 persone) nella serata è stata seguita da una assemblea nella notte. Poi le barricate a protezione del presidio e la resistenza di fronte all'azione delle forze delle forze dell'ordine e delle ruspe. Ascolta le corrispondenze raccolte tra la sera del 26 e le prime ore del mattino del 27 giugno: http://www.archive.org/details/ValDiSusaResistenzaAllaMaddalena

Leggi aggiornamenti e approfondimenti su notav.info

25 giugno ore 21:00 Prima della fiaccolata.

06:00 Prima corrispondenza del mattino. Riassunto della nottata e dislocazione delle barricate.

06:26 Corrispondenza dal Presidio della Maddalena. Rimossa una barricata dallo svincolo di Giaglione. Provocatoriamente una ruspa continua a muoversi sull'autostrada er spaventare i e le manifestanti.

06:30 Corrispondenza dalla barricata di Giaglione.

Ore 7:00 Turi, attivista noto a molt*, è stato trascinato fuori dalla barricata sull’autostrada e picchiato duramente. In questo momento è in stato di fermo. Massiccia la presenza delle forze dell'ordine.

07:50 Proposta indecente ai e alle no tav:” vi lasciamo prendere le vostre cose e andare via”. Rifiutata. La polizia avanza verso i le manifestanti. Partirà la carica.

08:30 Alla E' stata sfondata la maggior parte delle barricate della Strada della centrale, con lancio di lacrimogeni e cariche. Le manifestanti e i manifestanti continuano la resistenza. Usati idranti, mentre le macchine rompono e portano via i materiali usati per le barricate. Ancora non si hanno aggiornamenti su Turi, il compagno fermato.